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La prof di Francese (Finale alternativo)

Part I sent by ABC and uploaded on data 26/April/2003 02:03:10


Era il 1 Giugno dell’anno scorso ,  una calda e soleggiata mattinata  ed io dovevo andare a scuola a confermare  la sufficienza in Francese .Siccome dovevo andare a un pranzo di fine anno scolastico con i miei compagni di classe rimasi d’accordo con la professoressa che mi doveva interrogare senza segnarmi la presenza così al termine dell’interrogazione me ne sarei andato . Andai a scuola puntuale e mi sedetti vicino alla cattedra ed aspettai la professoressa , dopo un po’ la vidi entrare in tutto il suo splendore era una donna sulla 40ina ma ne dimostrava si e no 25, capelli abbastanza lunghi di colore rosso scuro tinto , occhi di un verde che andava sull’azzurro  , labbra molto sensuali , seno abbastanza prosperoso e gambe stupende con dei bellissimi piedini con unghia tinte di un bianco chiaro opaco .

Quella mattina era vestita un po’ elegante , aveva gli occhiali da sole con lenti scure , labbra tinte di un rosso chiaro , una giacchetta blu con sotto una mogliettina attillata smanicata  che lasciava intravedere le rotondità dei suoi seni , una gonna abbastanza corta di colore blu scuro come la giacchetta  e metteva in risalto le sue stupende gambe senza calze  , e infine a suoi magnifici piedi vi erano un paio di sandali dal tacco non molto alto che lasciavano intravedere i suoi piedi in tutto il suo splendore. La professoressa si accomodò  e sistemo il registro accavallando le gambe , ma io  cercai di non distrarmi troppo perché dovevo farmi l’interrogazione , lei mi guardò togliendosi gli occhiali e fissandomi con quegli occhi stupendi  e disse “ Allora ? Sei pronto per cominciare?...” e io risposi “ Si… credo di si… possiamo cominciare…” con tono un po’ imbarazzato poiché mi fissava e poi ero molto tentato a guardare verso il basso per ammirare i suoi bellissimi piedi .

L’interrogazione non durò , circa 10 minuti  e per andarmene dovevo aspettare che suonasse almeno la seconda ora per non dare nell’occhio .La professoressa si era accorta della mia attrazione per i suoi piedi , in quanto durante l’intera interrogazione quando potevo lasciavo cadere lo sguardo verso i suoi piedi , e allora accavallò le gambe dondolando il suo piedino maniera molto vistosa da dove ero seduto io e io lo fissavo . Avevamo iniziato a parlare di qualcosa ma non ricordo bene di cosa perché ero come ipnotizzato da quel piede e rispondevo senza guardarla negli occhi e lei con un tono quasi soddisfatto disse “ Ehi! Ma da cos’è che sei così attratto che non mi guardi neanche in faccia?” io alzai di corsa lo sguardo e diventai molto rosso e dissi “ Eh?? Cosa?Ehm… da niente ero solo un po’ distratto….” Guardando quel piede iniziai ad immaginare a come sarebbe stato bello essere rimpicciolito a un paio di centimetri e stare tra quelle bellissime dita leccandole  e masturbandomi ci in mezzo . All’idea già mi ero eccitato , la professoressa disse “ secondo me stavi guardando il mio piede , ti piace vero…?” io sempre più imbarazzato dissi “si..ehm cioè no stavo guardando quella macchia sul muro…” e lei disse “ Dai non farmi ridere ammettilo che ti piace , ti sto osservando da un pezzo l’ho visto che da quando sono entrata non fai altro che fissare i miei piedi..” Io allora , siccome ormai ero stato scoperto  dissi “Beh… è vero i suoi  piedi mi piacciono moltissimo…” diventai molto rosso quando dissi questo.  La professoressa dopo aversi sentito dire questo si sfilò i sandali e posò i piedi sulla cattedra mi guardò e disse “ Siccome ci vuole un bel po’ di tempo , ti va di leccarmi un po’ i piedi? Dai su… tanto lo so che non aspettavi altro che te lo chiedessi !” io allora senza risponderle mi avvicinai subito col viso vicino alle piante rosee dei  suoi piedi che erano un po’ sudate per il caldo ma erano profumatissimi , ed iniziai a leccarli. La professoressa mi guarda con un sorriso malizioso come se mi nascondesse qualcosa , e inoltre stava godendo molto in quanto notai che aveva una mano in mezzo alla gonna, ma per il resto ero concentrato a quei due bellissimi piedi che avevo davanti a me .

Dopo circa dieci minuti , lei disse “Senti che ne dici se andiamo in un'altra aula del piano superiore , perché potrebbe entrare qualcuno…e se ci vedessero così… sai che figura faremmo !?” io  senza fare alcune domande la seguì ed entrammo in un aula del piano superiore dove non c’era nessuno e quindi potevamo continuare tranquillamente. Lei si accomodò sempre sulla sedia della cattedra e  io ero ancora in piedi aspettando che si sfilasse di nuovo i sandali, lei mi guardò con uno sguardo agghiacciante e disse “ Sai volevo capire se era vero che ti piacessero i piedi… e a quanto pare ti piacciono molto eheh! Qui nella borsa ho un giocattolino che penso ti interessi molto…” e così cacciò dalla borsa una specie di puntatore laser , ma io non sapevo cosa fosse , non feci in tempo a chiederlo che me lo puntò a dosso e mi ritrovai alto circa un paio di centimetri . L. circa un paio di centimetri. o circa un paio di centimetri. o non sapevo cosa fosse , non feci in tempo a chiederlo che me loei mi guardò soddisfatta e anche un po' eccitata  ma non quanto a me , che appena andai a guardarmi intorno vidi suoi piedi enormi e in pochi secondi mi eccitai moltissimo.Poi avvicinò la mano facendomi salire nel palmo , e mi posò sulla cattedra in modo da osservarmi meglio e accortasi della mia eccitazione disse "Allora che ne pensi?Ho fatto bene a rimpicciolirti ? Sencondo me si... eheh! adesso continua il lavoro  che hai iniziato prima !" Detto questo si sfilò i sandali e mise i piedi sulla cattedra proprio davanti a me , io in prenda all'eccitazione mi precipitai su quelle mobide piante rosee e inizia a leccarle strofinandomi contro , e il mio pene ormai era al massimo della rigidità, e quanto pare anche lei era molto eccitata all'idea che aveva rimpicciolito un suo alunno per usarlo come giocattolino. Io ormai siccome non potevo più resistere mi stavo quasi per masturbare quando ad un tratto la donna tolse i piedi dalla cattedra e mi disse di spogliarmi io annuii e poi lei con un dito mi fece perdere l'equilibrio facendomi coricare e poi con due dita mi manteneva le braccia ferme per terra obbligandomi a stare a coricato rivolto verso l'alto .

Poi avvicinò il viso aprì la bocca e con la punta della lingua mi iniziò a leccare il pene , io eccitatissimo non resistevo quasi più , lei  lo capì e avvicinò le sue labbra giganti al mio pene e lo mi tra di esse succhiando un po' , appena fece questo venni istantaneamente e lei fece un verso di piacere quando si sentì quelle poche goccioline di sperma caldo sulle labbra.Fissandomi disse " Sei già stanco? Noi abbiamo appena iniziato... adesso ti farai un bel viaggio nelle mie mutandine... tanto so che nn ti dispiace!" detto questo mi prese e mi infilò nelle sue mutandine bagnatissime e mi spinse nella sua enorme vagina girandomici dentro. L'odore era nauseante ma la situazione era molto eccitante mi rimase lì per molto tempo e poi mi tirò fuori mettendomi sulla cattedra.Infine la professoressa guardò l'orologio e disse "Sai si è fatto proprio tardi adesso devo andare, e siccome non posso farti tornare normale perchè non voglio che tu vada a dire in giro quello che abbiamo fatto, credo proprio che dobbiamo dirci addio...." Io non capì di certo quello che voleva farmi ma una cosa era sicura , voleva farmi fuori! Poi continuò e disse "Ti farò fare una fine che hai sempre desiderato e che non ti dispiacerà..." mi prese e mi   mise al centro della superficie del sandalo e mi disse " Sai non penso che rimarrà un gran chè di te perchè dovro camminare molto...però dopo tutto è quello che hai sempre desiderato giusto? eheh addio piccoletto , mi hai fatto godere molto oggi..." io ormai non potevo fare nulla per evitare la mia sorte e allora mi distesi e decisi di godermi la fine, vidi l'enorme pianta scendere lentamente su di me ero terrorizzato ma nello stesso tempo eccitato , poi sentii una forte pressione e quando la professoressa si mise in piedi , di me non rimase altro che una macchiolina rossa sotto la pianta del piede.

La donna camminò molto e quando tornò a casa si sfilò il sandalo e si guardò il piede dove di me era rimasta appena una piccola macchiolina rossa e la guardò soddisfatta.

Fine.






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