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L'ESPERIMENTO

Part III sent by plant742002 and uploaded on data 21/March/2004 20:23:39


Mi trovavo davanti ad Alessia, estasiato dalla visione di quella enorme bellissima donna che troneggiava sopra la mia piccola figura.
“Allora Marco…” disse “adesso voglio che ti siedi per qualche minuto, per vedere se ci sono eventuali effetti collaterali, dopo che ti sarai calmato dovrai rispondere alle domande di questo test. OK”
ubbidiente come un cagnolino, mi sedetti arrampicandomi sulla sedia, respirando profondamente e cercando di non pensare a quello che sarebbe successo in seguito…sentivo il cuore scoppiarmi nella cassa toracica se solo abbassavo lo sguardo alle gambe di Alessia!
Cominciai a riempire il test, erano delle domande sul mio stato psicofisico al momento del rimpicciolimento, fingevo di essere concentrato sul test, ma non potevo fare a meno di guadare con la coda dell’occhio Alessia che nel frattempo si muoveva indaffarata nel laboratorio, con il sensuale rumore provocato dalle sue infradito ad ogni passo…evidentemente stava preparando la macchina per la prossima parte dell’esperimento.

“OK…è tutto pronto! Quando hai finito a compilare il test passiamo alla seconda parte…ok?!”

“sì ho finito Ale…ecco…q-quanto mi rimpicciolirai stavolta mia signora?!” dissi scherzando
“Bhè…già mi chiami mia signora! Pensa quando sarai grande come un chicco di riso…AHAHAH…scherzo…stavolta visto che la reazione alla prima fase è stata ottima ti farò diventare alto circa mezzo metro…che dici puoi farcela o vuoi che andiamo più lentamente?”
Mio Dio pensai! Mezzo metro! Sarei arrivato giusto giusto alle sue ginocchia, sempre più vicino alle sue estremità…

“Se vuoi possiamo anche accelerare un po’ Ale…io mi sento benissimo, facciamo…che so…20 centimetri?!”

“mmhhh…sei sicuro Marco? Venti centimetri sono un bello sbalzo da un metro e venti! Guarda che arriveresti poco sopra le mie caviglie…ti rendi conto?!” certo che mi rendevo conto….

“Sì Ale, ma non ti preoccupare…sono tranquillo e sicuro di farcela senza troppi problemi”
“OK ! allora vieni qua piccolo grande uomo!”
balzai giù dalla sedia e mi recai su un punto al centro della stanza che mi indicò Alessia, stavolta però ero più eccitato che impaurito…presto il sogno più incredibile della mia vita si sarebbe avverato…essere ai piedi di una bellissima donna inconsapevole della sua immensa sensualità sprigionata dalle sue dimensioni colossali!
“Marco non muoverti…fatto!”

fui di nuovo colpito da quel raggio e di nuovo il mio corpo fu pervaso da un improvviso formicolio dall’alto in basso, e questa volta quando i miei occhi si riaprirono, fui veramente shockato dallo scenario che mi avvolgeva.

La sedia che prima mi sembrava grande…adesso era veramente spropositata nelle sue dimensioni…mi avvicinai lentamente, e mi accorsi che non arrivavo nemmeno a toccare il piano per sedersi, anzi era parecchi metri sopra la mia testa!
Sobbalzai quando sentii un boato in lontananza e poi un altro…ed un altro…mi voltai lentamente perché sapevo già che si trattava di Alessia che si stava avvicinando a me.

Lo spettacolo fu incredibile! Davanti ai miei occhi una gigantessa bellissima si stava avvicinando con passi lenti  ed eleganti, mentre io non finivo mai di alzare lo sguardo per riuscire a guardarla negli occhi!

I boati erano sempre più forti, lei era sempre più vicina, fino a che mi fu praticamente sopra, tanto che per guardarla in faccia caddi all’indietro proprio mentre lei arrestava i suoi enormi piedi ad un metro (nella mia scala) da me.

Sorrideva adesso sempre più convinta della sua riuscita, il che le riempiva gli occhi di una strana luce, che non avevo mai visto prima nel suo pur penetrante sguardo.

Sembrava anche lei eccitata da questo successo incredibile e forse anche dalla sensazione di avere un uomo più piccolo di una Barbie disteso a terra a pochi centimetri dai suoi piedini.
Io adesso ero steso al suolo con lo sguardo rivolto al suo lontanissimo viso, poi cominciai a ad abbassare gli occhi sui suoi seni, sui suoi fianchi, sulle sue gambe…ed infine i suoi piedoni!
Bellissimi…enormi…adesso erano veramente maestosi, le sue dita erano semplicemente enormi, avrebbe potuto ricoprirmi intero sotto la sua pianta, uno spettacolo che mi fece trasalire dall’eccitazione!
Lei riprese subito un espressione seria e distaccata, da vera professionista,

“Marco come stai? Tutto OK?”
“s-sì Alessia t-t-tutto OK…riesci a sentirmi?”

“poco ma ancora non c’è bisogno delle cuffie! E’ incredibile Marco…sei piccolissimo! Sai prima avevo rimpicciolito un po’ di tutto, anche animali…ma vedere un essere umano così piccolo ai miei piedi …sai…fa un certo effetto! Mio Dio…tu che pensi adesso che passa nella tua testolina!”
“io sono…estasiato!…non credo che riuscirò mai a dimenticare quello che sto vedendo da quaggiù…sei stupenda…non ho parole!”
“uuhhh…grazie…ma guarda che non abbiamo ancora finito sai!? Adesso devi riempire di nuovo un test, poi passeremo alla terza fase…spero che non ti dispiaccia se ti prendo in mano per poggiarti sulla scrivania ?”

così dicendo si chinò sopra di me poggiando un ginocchio a terra, ed io non potei fare a meno di ritrarmi davanti a quella mastodontica figura che si avvicinava rapida e decisa
“Non aver paura Marco…non ti faccio del male!”
aprì la sua bellissima mano intorno al mio corpo e mi strinse delicatamente.

La sua mano era calda e soffice, profumata e non potei trattenermi dal baciarla sul pollice che mi cingeva il torace.
Lei mi portò davanti ai suoi occhi sorridenti
“che fai il playboy?! Mi sa proprio che a te questa situazione ti fa impazzire eh?! Non mi sbagliavo allora, ti piace essere nelle mani di una donna, che potrebbe usarti e piegare la tua volontà a suo piacimento in ogni modo, solo con due dita potrebbe farti talmente male che mmmhhh…allora è così vero?! Coraggio non essere timido…non c’è niente di male…sono solo sogni come altri solo che tu hai avuto la fortuna di vederli realizzare!”
io al suono di quelle parole mi sentii ancora più piccolo di quello che ero…arrossii in maniera troppo vistosa per cercare di smentire quelle affermazioni…

“S-s-sì Alessia…io sono imbarazzatissimo, ma sai come potevo non tentare…e poi tu sei già bella a dimensioni normali…e adesso sei…una dea!”
“uh …una dea! Che parolone Marco! Grazie per i complimenti, ma l’esperimento deve continuare piccolo adone, quindi ti prego di frenare le tue fantasie lillipuziane e riempirmi il test che ti ho rimpicciolito sulla scrivania. Grazie!”
capii che non sarebbe stato facile interagire con lei…avrei voluto in qualche modo giocare un po’ con lei durante questa assurda situazione, ma si era già rimessa al lavoro sulla macchina per continuare l’esperimento.

Compilai di nuovo il test, e mi soffermai ad ammirare Alessia i suoi movimenti, i passi svelti che rimbombavano nelle mie orecchie come tuoni lontani, poi finalmente ebbe finito con la macchina e si sedette esausta sulla sedia davanti alla scrivania sulla quale mi trovavo.
“uuffff…che fatica! Immagino che non ti dispiaccia se stendo un po’ le gambe sulla scrivania…sono a pezzi!”
così dicendo sollevò le sue immense gambe e poggiò delicatamente i polpacci sulla scrivania a pochissima distanza da me.
A quel punto io mi trovavo praticamente a poco più di un metro dai suoi bellissimi piedi calzati in quelle eccitanti infradito, potevo persino sentire il lieve odore del cuoio della suola spandersi nell’aria, e provocarmi un’erezione mai avuta prima.
Non resistetti più e mi avventai sui suoi piedi cercando di baciarli, ma lei con uno scatto tirò via le gambe dalla scrivania
“AAHH….MA SEI IMPAZZITO! COSA CAZZO TI CREDI DI FARE…QUI STIAMO LAVORANDO! SE TU NON SEI IN GRADO DI TENERE A BADA IL TUO IMPULSO DA SEGAIOLO E’ MEGLIO SMETTERE SUBITO …CHIARO?!”
“C-Certo Ale…scusami!”

non mi ero mai sentito così umiliato in tutta la mia breve vita, mi sedetti con la testa tra le mani appoggiato ad un portapenne, mentre Alessia mi fissava arrabbiatissima…pessima figura!
Proprio in quel momento si aprì la porta del laboratorio ed entrò una ragazza con dei biondi capelli a caschetto, due occhi azzurri di ghiaccio, indossava una  magliettina ultra aderente bianca che le lasciava scoperto l’ombelico e le evidenziava un seno enorme, che essendo molto magra sembrava quasi sproporzionato.
Masticava una gomma, mentre sbuffando buttò il suo zainetto militare su di una sedia.

“ciao Ale, come va’ con la cavia umana?”
“ciao Anna, giudica un po’ tu! TA-DAAA!” rispose Alessia indicandomi.
Anna si sporse verso di me
“uahuuu….ciao piccolo! Dove l’hai trovato uno disposto a farsi fare questo Ale!”

“bhè veramente si è offerto volontario lui…vero Marco! Oh…scusate se non vi ho presentato…Marco ti presento Anna, la ragazza che lavora con me a questo esperimento…Anna lui è Marco il nostro impavido volontario!”

Anna sghignazzando mi porse un dito
“piacere Marco…spero che per te non sia troppo imbarazzante stringermi il dito!”

“Figurati” dissi stringendo con la mia mano il suo dito.
Aveva delle dita sottili e lunghissime con delle unghie non molto lunghe smaltate di nero, e notai che indossava un paio di shorts neri anch’essi aderenti che le esaltavano le curve ben tornite.
Ai piedi aveva un paio di anfibioni neri, vista così sembrava proprio una tipa molto alternativa, quasi una punkkettona, il che non mi fece di certo un ottima impressione, soprattutto se paragonata all’eleganza di Alessia.

Anna si sedette accanto ad Alessia mentre quest’ultima le illustrava tutti i risultati ottenuti  e le informazioni che aveva accumulato durante l’esperimento.

Poi vidi Alessia che si avvicinò all’orecchio di Anna parlottando sottovoce, mentre Anna cominciava a fissarmi con uno strano sguardo, mentre Alessia sghignazzava continuando a parlarle sottovoce.
Cercai di tendere l’orecchio per afferrare qualche parola, ma non riuscii a capire un bel niente, solo che l’espressione di Anna si faceva sempre più strana ed il suo sguardo adesso si era fatto insistente e glaciale.

“bene Marco…” disse Alessia “io adesso devo andare, devo sbrigare un paio di pratiche in facoltà, continuerà Anna al mio posto…non preoccuparti è in gamba quasi quanto me! Ciao Caio!”
mi lanciò un bacio, mentre imboccava la porta per andarsene.
“Ale aspetta…ma dove…” dissi tentando di fermarla,
“OH…su non ti preoccupare Marco…sei in buone mani…te l’ho detto…e poi siamo dei professionisti, ricordi?! E poi sarò di ritorno al massimo tra un’oretta.”

Non sapevo il perché, ma Anna non mi ispirava niente di buono, era così diversa da Alessia, sembrava così fredda mentre mi guardava sulla scrivania, che ebbi un fremito quando Alessia si chiuse alle spalle la porta del laboratorio.

“bene bene bene…allora Marco, adesso cominciamo la parte più tosta…per te ovviamente, visto che tra un po’ ti ritroverai ancora più piccolo…vediamo esattamenteeee…10 centimetri…WOW! Sarà il caso che indossi le cuffie e l’auricolare…tieni…e queste me le metto anch’io così potremo comunicare senza problemi“
mi porse le cuffie già rimpiccolite, e mentre parlava sistemava la macchina per il prossimo passaggio, ma continuava a lanciarmi delle strane occhiate, e cominciavo seriamente a sospettare che Alessia le avesse detto della mia passione per le gigantesse, ma ormai non potevo certo oppormi, alto 20 centimetri ! e presto sarei stato ancora più piccolo ed indifeso.

Anna si avvicinò di nuovo alla scrivania
“E’ ora di andare piccolo…devo prenderti in mano per farti scendere da qui…spero che non ti crei problemi!”
“No no, è solo cheeee…niente niente…andiamo!”
lei allungo la mano e mi strinse nel suo pugno, solo che come avevo immaginato non era delicata come Alessia, anzi sembrava un po’ rude, tanto che la sua stretta mi fece quasi mancare il respiro.
Mentre mi afferrava, guardai di nuovo le sue lunghe dita con le unghie smaltate di nero, mentre lei mi depositò a terra quasi facendomi cadere.

Vidi i suoi anfibi neri e lucenti a poca distanza da me e rimpiansi ancora una volta gli splendidi piedi di Alessia, alzai lo sguardo e vidi che Anna sorrideva beffardamente mentre era già pronta dietro la macchina, e senza avvertirmi premette il bottone e di nuovo fui colpito dal raggio rimpicciolitore.

Questa volta la sensazione di formicolio fu molto più forte, tanto che fui quasi stordito, e appena mi ripresi scrollai la testa ed aprii gli occhi…

Mi guardai intorno e rimasi di sasso!

Non ero alto dieci centimetri, ma molto meno!
Sentii  dei boati tremendi e il pavimento vibrare ritmicamente, e capii che si trattava di Anna che si stava avvicinando.
Mi voltai di scatto e la vidi sopra ti me…la cosa più colossale che abbia mai visto nella mia vita! Le sue gambe sembravano grattacieli e riuscivo a vedere il suo viso in lontananza tra le sue immense tettone, sorrideva soddisfatta, mentre improvvisamente poggio i suoi mastodontici piedi uno alla mia destra e l’altro alla mia sinistra talmente vicini che l’impatto mi fece cadere al suolo!
Non dovevo essere alto più di un centimetro, visto che non arrivavo nemmeno al bordo della suola dei suoi anfibi, e questa volta mi sentii veramente insignificante, talmente piccolo che la sensazione di impotenza che prima era lieve adesso era a dir poco terrorizzante!
“OPS…scusami! Devo aver dimenticato uno zero! AHAHAH! Riesci a sentirmi nelle cuffie piccolo?”

la mia bocca spalancata non riusciva ad emettere alcun suono, tanto era lo sgomento che mi aveva provocato quella visione…
“Allora piccoletto?! Che succede…non parli più?! Cos’è un effetto collaterale o te la stai facendo sotto?!”

“N-n-no…ioooo…t-t-ti sento perfettamente”

“oh bravo! Anch’io ti sento Marcuccio, stai calmo su…cosa vuoi che sia…essere alto un centimetro ai miei piedi!…sai molti dei miei ex avrei voluto averli al tuo posto, pensa che bello…mi sarei divertita un mondo a spaventarli a morte quei bastardi! E poi a te non ti piaceva essere piccolo piccolo alla mercé di una donna…sai Alessia mi ha spiegato un po’ la situazione, e devo dirti che non mi dispiace affatto…anzi se proprio lo vuoi sapere mi eccita da matti guardarti così piccolo ai miei piedi!”

“Anna ti prego sono un po’ spaventato dalle tue parole io non credo che sia una buona id…”

“oohhh…poverino ti spaventano le mie parole! Pensa come sarai spaventato quando passerò ai fatti! AHAHAH!!”
così dicendo si accucciò su di me cercando di afferrarmi tra l’indice ed il pollice della sua mano, io terrorizzato non volevo farmi prendere e cominciai a correre come un matto a destra e a sinistra.
Ma dopo qualche istante Anna si stufò e alzandosi in piedi con le mani sui fianchi, alzò minacciosamente il suo anfibio gigantesco sopra la mia testa .

“allora…cominciamo a mettere le cose in chiaro!”
disse mentre abbassava il suo piede sopra di me e quando mi fu sopra oscurandomi completamente dalla sua ombra gridai terrorizzato

“ah allora hai capito eh?! Non ti conviene fare il furbo con me non sono tenera come Alessia io! Adesso ti prendo e ti poso sulla scrivania poi vediamo il da farsi… CHIARO!”

“s-s-sì ti prego non farmi male!”

“noooo…e chi vuole farti male! Solo mi diverto un po’ con te …non sei felice…non era il tuo sogno essere dominato !”

si chinò di nuovo su di me e mi prese tra il pollice e l’indice portandomi all’altezza del suo viso.

“Mammamia…come sei piccolo Marco! “
disse portandomi vicinissimo ai suoi occhi azzurri e freddi come il ghiaccio.

“visto dall’alto non sembri più nemmeno un essere umano, sembri un formichina! Marco se solo potessi vederti! “
mi depose sulla scrivania, rudemente come al suo solito, e si sedette sulla sedia davanti a me incrociando le braccia sotto il suo enorme seno.

“Bene…adesso parliamo un po’…dimmi Marco come ci si sente ad essere così piccoli?”

“Anna io ho paura…mi sento veramente insignificante…impotente…e poi il tuo comportamento…non so se ti rendi conto che mi stai realmente spaventando così!”

“…e tu forse non ti rendi conto che non me ne frega un cazzo! Ti ho mai parlato dei mie sogni riguardo essere una gigantessa?! Non ancora?! Bhè devi sapere che da parecchi anni sono appassionata del mondo del feticismo, e tramite Internet ho scoperto tantissimi siti che riguardano la macrofilia, con tantissime belle storielle su uomini rimpiccioliti e donne gigantesche che li dominano come schiavi…non sai quante volte ho immaginato di avere un microbo come te ai miei piedi, sottomesso ed indifeso alla mia volontà! Poi non so perché ma più immagino omini microscopici più mi eccito…mi immagino omini piccoli un millimetro che scorrazzano impauriti davanti al mio enorme alluce mentre decido che cosa fare di loro…alzo il mio piedino sulla loro testa e immagino di sentire le loro grida di terrore mentre lentamente abbasso la mia gigantesca suola sopra di loro, piccoli insignificanti uomini! Mio dio…non ti eccita anche a te sapere che tra poco sarai uno di loro! Perché pensi che mi sia imbarcata in questo esperimento?! Non puoi immaginare la sensazione di immenso potere che provavo mentre ti stringevo fra le mie dita…bastava una piccola pressione eeee…ti avrei ucciso come una formica! Ma adesso basta parlare di me… dimmi tu piuttosto non è che ti piacciono i bei piedini di Alessia EH?! Mi ha detto prima che ti sei praticamente buttato ai suoi piedi…cosa volevi fare?! Li volevi baciare…leccare…mi sa che a te piacciono i bei piedoni brutto porcellino! Sai io ho un bel piedino, un po’ grande, porto il 42, ma per te penso che non sia importante…adesso facciamo una cosa…io mi tolgo questi scarponi che mi stanno uccidendo e ti mostro i miei bei piedoni e tu mi dici come ti sembrano…OK?!”
Io ero impietrito dalle parole di Anna, e le fissavo con la bocca spalancata mentre si sfilava gli anfibi continuando a fissarmi con il suoi occhioni azzurri.

“Uuhh…che sollievo…mi aiuti a togliermi i calzini piccolo?!”
così dicendo poggiò uno dei suoi giganteschi piedi sul tavolo.
Indossava dei calzini di spugna bianchi, e sulla suola che mi dominava altissima era impressa con una macchia scura l’impronta del suo piede, quella suola era enorme…e sinceramente i suoi piedi non emanavano un odore sensuale come quelli di Alessia, anzi, fui costretto ad arretrare per la puzza!

“che fai?! Scappi?! Che c’è mi puzzano i piedi?! OOHH scusami Marco, provvediamo subito a rimuovere questi calzettoni puzzolenti!”
il piede si alzò velocissimo sopra di me e con un movimento lesto si sfilò il calzino con una mano poggiando di nuovo il suo piedone nudo sulla scrivania in modo che io ero esattamente dietro il suo tallone sovrastato dalla sua suola!

Continua...


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