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Le grida di terrore di G. e M. non passavano la barriera di pelle in cui si trovavano prigioniere...un'odore forte pervadeva le loro narici: il classico odore che le scarpe nuove fanno sempre, ma nelle loro condizioni era insopportabile, senza contare che i piedi di N. non erano molto profumati. Sguisciarono via dalla presa delle dita di N. ed andarono subito nella punta della scarpa...ancora nn avevano capito cosa gli fosse successo e tutti quegli odori e quelle forme per loro nn avevano un appartenenza, non erano in grado di concepire in quale situazione si fossero cacciate.

Ripreso un'attimo fiato sentirono una voce smorzata leggermente che diceva: "Che numero porti?" Al che rispose una voce meno smorzata dell'altra che fece vibrare le due ragazze: "37..." - "me le fai provare?" disse F. e N. prontamente si sfilò prima una e poi l'altra tenendo le dita del piede sul bordo della scarpa facendola impennare, M. e G. diederò una culata sulla suola e cominciarono a scivolare fino al punto in cui andrebbe a posarsi il tallone, davanti ai loro okki passarono le due faccie sorridenti delle gigantesse ke nn le notarono neanche. Lasciata la presa le due lillipuziane si accatastarono su quella parte pianeggiante della scarpa, si rialzarono in piedi, e non appena alzarono lo sguardo videro un'ombra scura ke stava scendendo su di loro, era il piedino di F. ricoperto da una sensualissima calza a rete ke si stava x infilare nella scarpa, le due di scatto saltarono in avanti e cominciarono a scivolare sulla pancia, intanto il piede di F. si stava per appoggiare su di loro, nell'infilare il piede F. divaricò le dita davanti aumentando la grandezza di una parte di maglie della calza, nella quale M. e G. rimasero intrappolate, proprio sotto la suola.

Appoggiando il suo peso sul piede francesca sentì qualcosina sotto la sua suola ke toccava la sua pianta delicata, subito pensò fosse l'etichetta e nn c diede conto; fece un paio di passi di prova e sfilò velocemente il piede dalla scarpa, M. non avendo una buona presa cadde da un altezza di 2m dalla suola della scarpa separandosi così da G. che vide innalzarsi attaccata a quella suola per poi scomparire dentro a un paio di scarpe classiche. Il piede di N. non tardò a scendere inesorabilmente sopra al corpo di M. che venne di nuovo pinzata tra le due dita e rispinta verso la punta. Le due ragazze N. e F. uscirono dalla classe per andare giù in palestra, ignare delle due prigioniere dentro le loro scarpe.

Si svestirono e rimasero tutte e due in calze reggiseno e mutande, si guardarono, poi si guardarono intorno, un'occhiata fuggitiva alle loro estremità e alla fine...un sussurrò:"...lo facciamo?"- "ma qui?"- le due voci erano indistinguibili - "dai tanto non c'è nessuno..." - "xò una leccatina veloce..." detto ciò le due si raccolsero i piedi e se li portarono agnuna alla rispettiva bocca, prima presero il destro, una possente leccata di F. inumidì tutta la parte di pianta lasciata scoperta dalle maglie della calza, mentra N. stringendo le dita del piede lo leccò ben bene e se lo strofinò sulla faccia, poi guardò F. e con un cenno della testa la incitò a proseguire, fu in quel momento che nello spalancare le dita del piede vide M., subito mise una mano sotto la fessura delle dita onde evitare che quella cosa alta si e no 1cm potesse cadere da un momento all'altro, poi avvicinò lo sguardo e esaminandola disse: "...non c posso credere...questo insetto somiglia a M." - "uh?" disse F. - "questo insetto somiglia a M." ripetè "ho sempre sognato di avere M. così piccola alla mia mercè...quella ragazza mi sta troppo sul cazzo, vorrei spiaccicarla!". M. rimase pietrificata dalle parole di N.la troppa paura l'immobilizzava, aveva sempre pensato di non stargli molto simpatica ma fino a questo punto..."anzi sai ke ti dico...mi ci voglio divertire magari è una ragazza utile...ihihihih!" rise sadicamente, ed allargando l'alluce e il secondo dito con le mani passò la lingua tra le due dita raccogliendo tutto ciò ke si trovava in mezzo...ora M. era sulla punta della lingua di N. ke kiuse gli okki per assaporare meglio quel suo momento di vendetta senza neanke accorgersene deglutì, ed M. andò giù per il suo esofago completamente immobilizzata e terrorizzata, N. apriì subito gli okki e disse: "oh mio dio l'ho ingoiato...ho ingoiato un'insetto..."

Continua...

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