La Classe Indisciplinata
Part I sent by Longnails and uploaded on data 14/February/2003 03:51:45
Eravamo una classe di scolari indisciplinati, lo eravamo stati sempre nel corso dei 4 anni di liceo, eravamo arrivati oramai all’ultimo anno e ci aspettava l’esame, dopo le vacanze come sempre ci fù; in quel lontano 1993 il ritorno a scuola, la cosa non mi spaventava più di tanto, d'altronde avremmo fatto un casino pazzesco anche per l’ultimo anno, anzi visto che era l’ultimo chissà che cosa avremmo potuto combinare; Non eravamo dei cattivi ragazzi, volevamo solo divertirci mentre studiavamo!Appena entrati in classe ci furono i soliti schiamazzi Ciao ragà! Cos’hai fatto qest’estate, tutto bene? Sei ancora con quella? Erano le 8:00 del mattino mentre ci raccontavamo le nostre bravate estive. La nostra spensieratezza venne bruscamente ma gentilmente interrotta dal preside
Ragazzi un po’ di ordine per favore, tutti ai vostri posti!Ci sedemmo, anche perché avevamo molto rispetto del preside, e non ci andava il pmo giorno di scuola di prendere la nostra brava ramanzina.
Il preside continuò il discorso presentandoci la nuova Prof. di inglese.“Ragazzi la vostra vecchia professoressa di inglese è dovuta partire per un college a Londra credo che se tornerà sarà solamente per fine anno, vi presente la nuova insegnante la signorina Sandy.Non crdevo ad i miei occhi, l prof era bellissima, capelli sulle spalle lisci color rame, occhi verdi, ed un vestitino corto bianco da infarto, scarpe con il tacco di almeno 10 centimetri, si vedeva era bassina, ma con quelle scarpe guadagnava molto.
Decisi di osservare e conoscere la nuova prof.
Il preside usci dall’aula mentre Sandy si appresto a raggiungere la cattedra.
“Allora ragazzi come già ribadito dal preside io sono la vostra nuova insegnante, vorrei conoscervi un po’, ma vorrei anche testare il vostro grado di preparazione in inglese”
Nella classe si udirono degli sbuffi ed un aria pesante come per dire: “non è neanche arrivata che già interroga?”
Ragazzi allora non ci siamo capiti, il preside mi ha detto he non siete proprio degli angioletti, ma io saprò come domarvi!”Lo disse con tono deciso, e la classe rimase in silenzio.Come al solito anche quella mattina fui fortunato, venni estratto dall’elenco del registro come prima vittima da presentarsi alla lavagna.
La prof mi disse di scrivere un discorso sensato in inglese, era la fine l’inglese non era proprio la mia materia preferita, ma riuscii a cavarmela con qualche errore di grammatica per il resto la prova alla lavagna andò benino. Finita la tortura mi avvicinai alla cattedra per cercare di saper dalla prof che ne pensava degli “orrori che avevo scritto alla lavagna, la prima cosa che mi saltò agli occhi furono le sue mani, mani giovani affusolate snelle e piccole, ma fin qui niente di strano, quello che mi lasciò di stucco furono le sue unghie, erano lunghissime ed affilatissime; ¾ Cm. Pensai; non aveva smalto, ma riflettevano i neon dell’aula, pensai una sorta di smalto trasparente rinforzante. Sbalordito ma non troppo me ne tornai a posto, la lezione continuò con un altro paio di vittime alla lavagna… Poi finalmente intervallo!Usci giusto per un paio di minuti, il tempo di una sigaretta e rientrai in aula, non c’era nessuno solo la prof che nel frattempo non si era mossa dalla cattedra, notai che armeggiava con qualcosa, un arancio, la cosa che mi colpì era che lo stava sbucciando con l’ausilio delle unghie, ci mise un’attimo a sventrare l’arancio, infilò le unghie dei pollici e lo spacco in due, rimasi l’ì a guardare, poi lei mi notò“Ehi ne vuoi un po’?”
“no grazie la frutta non è proprio il mio forte” le risposi.Incurante di mè continuava ad infilzare con l’unghia dell’indice spicchi d’arancio per poi mangiarli… distolsi lo sguardo ritornai fuori per un'altra sigaretta, non so ero nervoso…Dopo l’intervallo entrammo tutti in classe, e la prof sembrò furiosa!
“Ragazzi forza tutti a sedere che adesso dobbiamo studiare!”
Un io amico; Massimo, non l’ascoltò e con fare arrogante le disse:
“Prof. lei è venuta da poco più di un’ora è già rompe, e basta con questo cavolo di inglese!”Sandy sembrò irritatissima.Ah ecco il primo ribelle, ti insegnerò cos’è l’educazione a modo mio! Nel’aula scese un silenzio tombale, mentre a Prof e Massimo si lanciavano occhiate di sfida.“Tu rimarrai in classe anche dopo le lezioni hai bisogno di una bella ripassata”Massimo triste e sconsolato senza batter ciglio si sedette, ma rispose che anche se sarebbe rimasto non avrebbe aperto bocca e non avrebbe collaborato.Sandy replico che lo avrebbe fatto parlare per forza!Suonò la campanella, tutti uscirono tranne Massimo e la prof.
Non so, ero curioso, così decisi di rimanere a bisbigliare per cercare di capire cosa avrebbero fatto quei due, insomma ero curioso di vedere se la prof fosse riuscita a piegare Massimo. Non sentii assolutamente niente, la cosa mi preoccupava… Poi……Ti credi un duro eh? Vediamo se così hai ancora voglia di fare lo sbruffoncello! La voce di Sandy si udiva benissimo, mentre massimo sembrava non parlare.
Mi divertirò con te, e poi ti maciullerò per bene!
Cosa smaciullero? Mi divertirò con te? Non riuscivo a capire il senso di quelle parole, ma un brivido mi solco la schiena. Aprii la porta di scatto feci irruzione nell’aula. La scena che vidi era incredibile, Sandy era seduta alla scrivania, un piccolo essere correva su è giù sull’enorme cattedra, avvicinandomi vidi, che in realtà era Massimo! Ridotto alle dimensioni di un giocattolo, sarà stato alto un 10/12 Cm. Non di più.Ah bene oggi ci divertiremo, all’improvviso un forte mal di testa ed una luce pazzesca mi offusco i sensi, svenni!
Risvegliandomi mi accorsi immediatamente di aver fatto la stessa fine di Massimo, ero sulla cattedra della Prof. Massimo era disteso sulla grossa superficie di legno, completamente nudo e bloccato con del nastro adesivo, non avrebbe potuto muoversi, girandomi in giro vidi che Sandy non era in giro, corsi verso di lui per cercare di aiutarlo, ma l’adesivo era troppo forte per mè che ero alto più o meno come una sigaretta
Comunque dopo numerosi sforzi stavo riuscendo quasi a liberargli un braccio, quando un’ombra ci ricopri completamente, su di noi troneggiava Sandy, che con le braccia incrociate ed uno sguardo malizioso ci guardava divertita, era veramente enorme, furono attimi in cui non respirai ed il mio cure si fermò… ero paralizzato dal terrore. Avvicinandosi col volto mi disse: “Ciao piccolo” In preda al panico e un po’ per istinto cominciai a correre a più non posso verso l’altra parte della scrivania, fù inutile, me la ritrovai di fronte, cercai di cambiare nuovamente direzione, ma la sua enorme mano calò su di mè. Ciao insetto adesso sei nelle mie mani, in tutti i sensi ahahahaha, dopo la risata isterica, mi continuava a tenere nella sua inesorabile morsa, avrei creduto di morire era terribile, da quella posizione potevo anche ben vedere le sue enorme lunghissime ed affilatissime unghie, se solo lo avrebbe voluto mi avrebbe potuto ridurre in poltiglia solamente stringendo la morsa, o decapitarmi girando un po’ l’unghia del pollice.
Poi mi disse: “Mi sei simpatico, non voglio annientarti, almeno per ora, ma non costringermi a farlo. Adesso ti deposito sulla scrivania ma appena accenni una fuga ti schiaccio come una formica, senza pietà. Ero sempre più terrorizzato, e la morsa in cui mi stringeva era da togliere il respiro, annui solamente con un cenno del capo.
Appena potei toccare il legno della scrivania coi piedi mi accasciai al suolo, semplicemente maneggiandomi mi aveva distrutto. Immediatamente venni raggiunto dalla sua titanica voce, adesso ti farò vedere cosa succede a chi osa mancarmi di rispetto. “Guarda e cerca di non divertirti troppo eh?” La titanica Prof. Si sedette alla sedia della scrivania, mentre i suoi enormi seni retti da un top succinto erano praticamente appoggiati sulla cattedra. Io ero in piedi a pochi passi di distanza da me il povero Massimo, che continuava ad urlare. La gigantessa appoggio entrambi le mani ai lati di Massimo ed inizio a grattare sulla scrivania, incredibilmente le sue unghie lasciavano solchi pazzeschi, poi disse continuando a grattare: Allora Massimo ti piacciono le mie unghie, mostrandogliele ad un palmo dal suo viso, se non stava attenta avrebbe potuto ucciderlo all’istante…Massimo credo per paura disse: “Si mi piacciono sono bellissime, ma naturalmente credo che in quelle condizioni era troppo preoccupato a guardare come erano affilate e spaventosamente lunghe, più che guardare la loro bellezza.Bene allora visto che ti piacciono ed hai fatto il bravo adesso ti faccio una bella grattatine eh?No, no, no, massimo si dimenava sulla scrivania come un pesce rimasto senz’acqua, mentre la gigantessa calava lentamente ed inesorabilmente i suoi artigli su di lui.
Le sue unghie calarono su una gamba di Massimo, fù tranciata di netto, il sangue veniva fuori a zampilli“Oh scusa non mi sono controllata che sbadata” Sandy aveva dipinto sul viso un sorriso sadico e sembrava godere a vedere Massimo dimenarsi impotente sotto le sue avide dita, provai ad avvicinarmi
“Ehi ma sei pazza, lo ucciderai!”
La mia reazione venne subito stroncata, dalla sua enorme mano che appoggiandosi praticamente davanti a me ticchettava con le unghie aritmicamente sul tavolo, ero impotente ero grande quanto una sua unghia!Cercai di aggirare la mano, che però calò su di me inesorabilmente, era bloccato spalle a terra, mi teneva fermo con il solo pollice, mentre con l’altra mano riprese a maciullare Massimo, gli asporto praticamente con un pizzico un braccio, le urla erano tremende, si vedeva che il povero Massimo era alla fine, dagli arti spruzzava sangue, la scena era di una di quelle viste ai confini della realtà.
Così impari a mancarmi di rispetto, anzi non capiterà mai più l’occasione, dicendo questo, gli mostrò l’unghia del pollice destro quella più lunga e disse: Adesso ti voglio vedere le interiora, l’unghia lentamente si appoggio sul torace del povero Massimo, sempre lentamente ma inesorabilmente l’unghia gli trapassava le carni, le urla di Massimo si trasformarono in affannosi lamenti, non riusciva più a respirare. “Guardalo il grand’uomo, mi piace vederti crepare in questo modo, ma non è finita ancora, la gigantesca Sandy non aveva affondato nemmeno la minima parte della sua affilatissima unghia, altrimenti lo avrebbe spaccato in due sul colpo, ma solamente la punta dell’unghia, che inizio a rigirare nelle carni del povero sventurato, si vedeva che non era la prima volta che lo faceva, e si divertiva da matta a torturare uomini. Ma era arrivata veramente la fine di Massimo, nonostante lei continuasse a massacrarlo a colpi d’unghia Massimo era morto . Tirò su la mano sanguinolenta e lasciandomi finalmente andare prese dei fazzolettini dalla borsa per pulirsi, sembrava essere uscita da un’operazione chirurgica, dalla mano che aveva maciullato Massimo colava sangue, la scena era orribile, ma lei con una naturalezza disarmante si girò verso di me e mi disse:“Ah adesso sono soddisfatta, ma adesso di te che ne faccio!” Potrei usarti per limarmi le unghie che ne dici? Nel suo sguardo vi era un misto di sadismo e contentezza, aveva appena sbudellato un uomo con una naturalezza disumana e adesso guardava me, la sua prossima preda presumibilmente…
Continua…
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