Samantha
Part I sent by Jryan^ and uploaded on data 15/February/2003 21:08:23
Era un caldissimo pomeriggio di metàgiugno. Il sole era alto nel cielo sgombro da ogni nuvola e lefoglie delle querce in fondo alla via erano immobili. Stavoaffacciato alla finestra a sorseggiare una coca-cola freddamentre dalla mia fronde continuava a grondare sudore. Avevosmesso di vedere i mondiali , date le continue delusioni, epensai di andare a cercare un po' di refrigerio nella mia stanza, magari navigando un po' in internet. Mi sedetti davanti al miopc verso le tre e mezza, il caldo non accennava a diminuire dalpicco di 30 gradi sofferti a mezzogiorno. Navigando visitai ilsito ufficiale della bellissima Samantha de Grenet e scaricai unpo' di foto tratte dal suo calendario. Restai colpito dal corposlanciato, dagli occhi intensi e dal viso che sembrava scolpitoda un abile artista classico, dai suoi lunghi e mossi capellineri , dalle gambe lunghe e dai piedi stupendi nella loro forma enelle loro considerevoli dimensioni(sicuramente 40 o 41). Diciamoche nell'osservare una foto di quella modella riconobbi in unattimo tutte le caratteristiche che più mi attraggono nelledonne. Pensai di scriverle un e-mail, conscio che non avrei maiavuto risposta , ma ugualmente felice di esprimere il mioentusiasmo per la sua bellezza che in quel afoso pomeriggio miaveva letteralmente conquistato.
Le scrissi, dopo innumerevoli complimentiin cui la paragonavo ad un paesaggio , o all'immensa bellezza delmare, che sarei stato felice se avesse fatto delle foto sulmodello di Martina Colombari, ovvero da Gigantessa, confessandoleche sarebbe stata perfetta. Squillò il mio cellulare e feciappena in tempo a spedire l'e-mail. Parlai al telefono con i mieiamici per circa un quarto d'ora decidendo ciò che avremmo fattoin serata, poi tornai al pc per spegnerlo e andarmi a fare unabella doccia. Appena guardai lo schermo vidi che mi era arrivatauna nuova e-mail, era la risposta di Samantha. Quasi non cicredevo e con un sorriso di sgomento sulle lebbra inziai aleggere la posta: <<Grazie sei molto gentile. A differenzadi molti mi hai mandato una e-mail veramente bella. Sei statopoetico nel descrivere le sensazioni che ti suscitano le mie fotoe a dirti la verità mi hai veramente colpito. Per quantoriguarda le foto da "gigantessa" credo proprio che nonpotrò accontentarti proprio per evitare discussioni con laColombari.ti immagini una improvvisa lotta tra me e Martinagiganti?! Credo che resterebbe davvero poco del patrimonioartistico Italiano! Basta scherzare, volevo chiederti se mimanderesti una tua foto, te ne sarei grata, e cmq continua ascrivermi! Baci la tua Gigantessa Samantha de Grenet.>>L'emozione che provai nel leggere quel e-mail fu indicibile esubito le risposi spedendole una mia foto. Come un bambinoimpaziente e viziato aspettai la sua risposta che però non arrivò.Quando tornai a casa , verso le 2 di notte, mi venne l'idea dicontrollare la posta nella speranza di trovarvi qualche nuovomessaggio e così fu. Samantha mi aveva risposto. Non potevocredere che per delle frasi scritte senza pensarci troppo mi eroguadagnato l'amicizia , almeno virtuale, di quella dea.
Quando lessi la sua e-mail quasi svenni:la bella Samantha mi aveva spedito una sua foto, probabilmentefatta con una webcam , nella quale erano i primo piano le roseepiante dei suoi piedi poggiati su un tavolino , accanto al suo pc.Il suo viso era sorridente ed indossava un costume blu. Ilparticolare che mi eccitò di più fu il vedermi in quella foto,lì sul tavolino , dominato dai piedoni della De Grenetsorridente. Sotto la foto la ragazza aveva scritto:<< Misono permessa di fare un piccolo fotomontaggio.spero che tipiaccia. Devo ammettere che anche tu sei molto carino e lo seiancora di più piccolo piccolo ai miei piedi, non trovi? Vorreiincontrarti , non ho mai con! osciuto un ragazzo che la pensacome te ! Se vuoi possiamo vederci al più presto, naturalmentesenza dare nell'occhio. Io a luglio devo partire per la sardegna,ma prima di allora sono ancora in città per dei servizifotografici. Facciamo una cosa: vediamoci domani alle 10 acincecittà, di che sei mio amico e se non ci credono fammitelefonare al camerino 102, finisco gli scatti e sono da te.>>Andai a dormire emozionantissimo e guardando la foto nelloschermo del mio pc fui ispirato a farmi una bella "..:"Il giorno dopo arrivai puntuale a cinecittà ed entrai senzaproblemi. Raggiunto il camerino aspettai sulla porta tenendo inmano il pesante mazzo di fiori che da poco avevo comprato.
Aspettai qualche minuto e poi vidiSamantha sopraggiungere in accappatoio e scalza da in fondo alcorridoio. Mi sorrise e mi salutò baciandomi sulla guanciadicendo:<< Che bello , sei venuto! Entra forza!>> ioentrai nel camerino e lei mi seguì schiudendolo a chiave.<< Oh grazie , quei fiori sono per me! Sei un amore!>>mi prese i fiori dalle mani e li posò su di un mobile , poi sisedette davanti ad un grande specchio accavallando le gambe edinvitandomi a sedere di fronte a lei. Io non dissi una parola,ero emozionantissimo e vedermi la De Grenet davanti , in tutta lasua bellezza, mi faceva uno strano effetto. Nonostante il mioimbarazzo iniziale io e Samantha iniziammo a parlare del più edel meno scoprendo una forte simpatia l'uno verso l'altra.<<Roba che ieri sera ho letto la tua e-mail per puro caso!Non sarei qui altrimenti!>> << Vedi? È destino! Comeè stato destino che una delle rare volte che accendo il miocomputer mi ritrovo la tua e-mail appena spedita.con tutte quelleche mi arrivano sai che fine avrebbe fatto la tua?!>>Sorrisi per l'effettiva fortuna, poi Samantha allungò le gambe emi mise i bei piedi caldi sulle gambe; sentii la pianta morbidaricoprire metà della mia coscia mentre l'altro piede lo spostòsul mio addome, tenendo il tallone praticamente sul mio pene esfiorando con le dita il mio petto: << senti, ma come maiquesta storia della gigantessa?>> io eccitatissimo risposimentre lei quasi a volermi stuzzicare iniziò a strofinare le suedita lunghe e carnose sul mio petto:<<Mah! Ho sempre avutodi queste fantasie , e cmq credo che tu sia la celebrità piùindicata ad essere una gigantessa.>> Samantha continuòsollevando il piede all'altezza del mio viso:<< ma non sonogià abbastanza gigante così? >> mi mise il piede sul visoe mi fece constatare che riusciva a calpestarlo tutto, dallafronte al mento, io sorrisi e prendendole il piede per poiiniziarlo ad accarezzare le dissi: <<beh.sei alta però iosono alto più di te , e questo non ti rende affatto unagigantessa ai miei occhi!>> la ragazza si alzò e mi sfidò:<<su , alzati, vediamo chi è più alto!>> mi alzai di frontea lei e le feci notare che di ben 5 centimetri la superavo;Samantha sorrise e disse guardando in terra:<< vabbè! Tusei un uomo, e poi se mi mettessi le scarpe che di solito indossoti supererei di un bel po'!>>. Continuammo a parlare perqualche minuto, poi lei si preparò e uscimmo da cinecittà perandarcene a casa sua.
La sua casa era un attico sopra Piazzadel popolo , e appena vi entrò si tolse i sandali e la magliettarimanendo con jens e reggiseno. Ero sicuro che avremmo fattol'amore, ma poi Samantha mi disse abbracciandomi:<< guardacosa c'ho!>> e mi fece voltare verso il pc , accanto alquale si trovava un piccolo apparecchio di alluminio. Io lechiesi: << e che è?>> Samantha mi risposesussurrandomi all'orecchio: << è un rimpicciolitore!>>Sorpreso la guardai negli occhi scuri e penetranti : <<mache dici?!>> lei lo prese e me lo puntò contro dicendo:<< Voglio rendere i tuoi sogni realtà! Hai presente lafoto di ieri? Ecco, stai per diventare così piccolo! Ti terròcon me per un po' e se mi riuscirai a conquistare come hai fattocon l'e-mail di ieri.beh.. si può fare un pensierino su noi due!Intanto abituati all'idea che sei..MIO!>> Un sottile fasciodi luce mi colpì in pieno e dopo un attimo mi ritrovai alto menodi 5 centimetri, ai piedi della bellissima Samantha. Al primomomento di paura subentrò una gioia immensa e esultai:<<Si! Non ci posso credere! È stupendo!>> la De Grenet miguardava dall'alto tenendo i suoi bei piedoni poco distanti da meche già ne fiutavo l'odore squisito: << seicontento?>> mi chiese , io mi guardai intorno per costatarequanto tutto fosse enorme , poi mi voltai e urlai :<<Grazie, è tutta la vita che aspettavo un momento del genere!>> Samantha mi avvicinò il piede destro divaricando ledita e disse:<< sono abbastanza Gigante adesso per te?Oppure vuoi che ti faccio ancora più piccolo?>> io milanciai tra le sue dita e mi strinsi forte all'alluce dicendo:<<no, è perfetto così!>> Samantha allora mi pestò condolcezza sotto il polpastrello , premendomi sul freddo pavimento: << Ma guarda, prima un mio piede era come la tua faccia,adesso basta il mio ditone per pestarti tutto il corpo!>>sollevò la bella estremità da me e poi si chinò e mi presenella mano avvicinandomi al viso, li mi poggiò sopra le suecalde e umide labbra schioccando un bacio assordante e dicendo:<<bene piccolino.adesso è ora dello spettacolino!>> Senzasapere a cosa si riferisse restai curioso ed eccitato quando leimi poggiò sul tavolo del salotto, tra i bei divani di pelle.Samantha accese la musica ballando iniziò uno streeptease.
Mi guardava fisso con i suoi giganteschiocchi e intanto muoveva sensualmente il culo davanti a me. Sislacciò lentamente i pantaloni e poggiando un piede accanto ame, poi se li sfilò e si voltò mostrandomi il suo sedere sodo eabbronzato decorato da un tanga blu mozzafiato, lo iniziò amuovere davanti a me avvicinandomelo sempre di più e intanto conle dita delle mani inziava a sfilarlo; d'un tratto me lo lasciòcadere addosso e sempre rim! anendo di spalle si levò ilreggiseno. MI liberai da sotto il tanga di Samantha e continuai aguardarla: lei si voltò verso di me mostrandomi la suaprorompente femminilità; inziò a massaggiarsi il seno facendomicenno con il dito di avvicinarmi, io la contemplavo eccitato,sentendo ormai tutt'intorno a me l'odore della sua "."che si era diffuso ovunque e osservandola enorme davanti a me.Samantha salì sul tavolo facendolo tremare in modo terribile eposò i piedi uno alla mia destra e uno alla mia sinistra per poiiniziare a ballare sensualmente sopra di me: io vedevo appena ilsuo viso nascosto dai seni e mi gustavo la sua "..:"gigantesca scendere e salire sopra la mia testa. << Tipiaccio?>> mi chiese , io esclamai che era stupenda e leicome per farmi un dispetto alzò un piede e lo calò lentamentesu di me schiacciandomi sotto la pianta morbidissima. << tipotrei schiacciare come una formichina!>> rise e poi senzamuovere il piede mi disse:<< sei libero di baciarlo!>>io iniziai a leccare quella pianta celestiale e dopo alcuneleccate mi ritrovai sbalzato in un lampo tra i suoi seni.Samantha mi aveva preso e ora si era sdraiata sul divano e mistringeva tra i suoi seni mentre li muoveva con estremavoluttuosità.
Restai li , passivo , poi di nuovo miprese tra le sue dita e mi avvicinò lentamente alla sua vagina ,io mi ci lanciai avidamente ed iniziai a leccarla e adinserirmici lentamente finché lei non mi ci infilò tuttoinsieme alle due dita. Quando aprii gli occhi ero sul divano,nudo e accaldato, mi guardai intorno e vidi Samantha sedutasull'altro divano , con i piedi incrociati sul tavolo esorridente:<< credo che è ora di farti un po' più grandedi così!>>
Continua...
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