La pedicure
Part III sent by Packy and uploaded on data 15/February/2003 21:23:13
Il suo appassionato bacio si era tramutato in una lunga sevizia, la pressione delle sue enormi labbra sul mio corpo era atroce, resistetti fino al punto che fui costretto ad urlare, e lei si fermò bruscamente- Scusa, ti ho fatto male, dove? Dimmi carino..- e poi inizio a succhiarmi da capo a piedi, non ero in grado d’oppormi e sicuramente non sapevo se fossero meglio i baci che quei terribili risucchi, dopo alcuni attimi mi sollevò e mi fissò rigirando il mestolo e mi disse- Certo che con tutto quel rossetto addosso sembri Babbo Natale…eh eh eh, ti ho conciato per le belle…- io mollai la testa come a farle capire che non ne potevo più, prima le sevizie della figlia e poi a seguire i suoi giochini sadici, infatti esclamai- Ti prego Brigitta non ce la faccio più, sono distrutto!- e lei cambiando espressione e allungando il suo indice sotto il mio mento a sollevarmi la testa rispose dispiaciuta- Ohh, piccolino, non mi sono resa conto, certo non voglio mica ucciderti, voglio unicamente divertirmi un pochino, è per quello che ho accettato la proposta di Claudia, mi devi scusare, ora ti libero e ti faccio fare un bel bagnetto e poi ci prepariamo una bella cena, devo dirti che hai lavorato bene, mi perdoni vero?- e io risposi e se non ti perdonassi?- lei di scatto- Beh ti consiglio di farlo, perché se non accettassi le mie scuse, non mi farebbe niente a continuare e sappi che i miei giochini per te a lungo andare diverrebbero delle terribili torture, sai non mi dispiace il sadismo, e poi fatto con te sarebbe l’estrema essenza di quest’arte, allora mi scusi oppure..- io mi resi conto che patteggiare con lei era inutile e accettai-
Accetto.. accetto, ma ti scongiuro liberami e lavami un pochino sono tutto appiccicoso di rossetto- ci recammo in bagno, riempì il bidè e con molta destrezza tolse l’adesivo dal mestolo e ad alcuni metri sopra il livello dell’acqua mi fece cadere, si alzò in piedi era imponente, io nuotando la guardai e lei mi disse sorridendo- Ma guarda che bel pesciolino rosso, ma ora gli dobbiamo mettere un pochino di sapone, mhmm che ideuccia, prendiamo questo per la doccia..- in men che non si dica venni sommerso da una cascata di viscido sapone giallastro, nel mentre in cui emersi venni sbattuto contro il bordo dell’enorme vasca da un’onda, mi ripersi e vidi l’enorme piede destro di Brigitta in acqua, in un momento di calma la guardai, lei in quel mentre si era accesa una sigaretta e disse- Ti ricordi dieci giorni fa da Claudia, mi avevi fatto le unghie, come avrai capito, io adoro usare gli uomini come servi, meglio, come schiavi, e ora mi pulisci per benino i miei piccoli piedini eh eh eh..e fammi pure le ditina mi raccomando- io le urlai- Ma come faccio? Sono enormi e poi le dita sono sul fondo..- Brigitta con un sorriso a trentadue denti disse- Ma carino per le dita, t’immergi, vedrai che ce la fai, dai su inizia che ho fame- io impotente, iniziai dalla caviglia fin giù ai talloni e lentamente gli passai tutto il collo del piede, le difficoltà iniziarono quando lei vedendomi sul fondo iniziò a tamburellare con le dita, devo dire che per lei era un divertimento, si era pure seduta su uno sgabello, ora molto tranquillamente si stava godendo lo spettacolo, e devo dire che lo era anche per me, infatti da quella posizione la vedevo seduta con le gambe divaricate e non portando gli slip le potevo ammirare la sua farfallina, i particolari erano stupendi, quella delicata peluria che le faceva da cornice alla sua enorme vagina, ogni tanto allungava un ditino per toccarsi leggermente le labbra, da li non potevo vedere se si stesse arrappando, in ogni caso, il suo sguardo, la bocca leggermente socchiusa e a volte i movimenti rapidi di lingua sulle labbra, tutto stava ad indicare che la situazione le piaceva, io le gridai- Ehi ho finito, metti giù l’altro piede, lei ubbidì e immergendo l’altro mi disse- Spero per te che lo hai pulito bene, lo dico nel tuo interesse sai, se hai lavorato bene meno odor di piedi dovrai sopportare questa sera, ma questa è una sorpresa se sarai bravo, vedrai.- io non ci feci molto caso e iniziai a destreggiarmi con l’altro piede, dopo una buona mezz’oretta terminai, infatti lei tolse il piede e allungò le mani afferrandomi ed iniziò a massaggiarmi molto delicatamente, mi sollevò fino alla sua vista e mi disse- Hai visto come sono brava e gentile con te, ti faccio male così? Credi di no, e ora ti tolgo qualche cosa dal frigo e mentre ceni io mi faccio una bella doccia, io allibito le dissi- Ma come e i piedi che ti ho lavato?- e lei tranquillamente rispose- Senti se vuoi farmi tutto il corpo preparo la vasca da bagno.. non so se mi spiego, fossi un altro lo farei e mi farei fare pure la fighetta, ma tu meriti un premio.- io capii che discutere in quella situazione era inutile e magari anche pericoloso, un minimo sgarbo e avrebbe potuto stritolarmi con le sue enormi dita, non si sa mai come prenderle le donne, il carattere di Brigitta non lo avevo ancora inquadrato, era meglio non rischiare.
Con un attimo di tranquillità scrutai la cucina era lussuosa e molto accessoriata, il marmo nero era freddo, ma non ci feci molto caso, la fame era tanta era meglio approfittarne mentre Brigitta era in doccia, dall’orologio a muro erano quasi le 19.00, sul piano della cucina mi aveva messo di tutto, dal formaggio a vari salumi e mi aveva pure tagliato alcune fette di pane, infatti mangiai e bevvi mi ero seduto ai bordi di una di queste enormi fette i pane, posso dire che era più grande di un letto matrimoniale, mi accorsi che la mollica era soffice e profumata, ero sazio, ma spossato, stanco, mi sdraiai sopra la fetta e m’addormentai…
Di botto mi sveglia, non tanto per via di un rumore, ma per degli scossoni, sollevai il capo e vidi l’enorme viso di Brigitta, era stupendo, ma non mi ero ancora capacitato dalle enormi proporzioni e quindi feci un scatto, lei sorrise, mi aveva sollevato assieme al pane, e mi disse- Ehi svegliati dormiglione, eri stanco non è vero?- io gli chiesi- Ma che ore sono? Quanto ho dormito?- e lei- Sono le 20.30 passate, non vorrai mica andare a letto già adesso? Io vorrei ancora fare alcuni giochini, senti hai mangiato abbastanza?- io- Si grazie, ma cosa mi vuoi fare ancora?- mentre mi parlava aveva appoggiato la fetta sul piano in marmo e io mi ero alzato in piedi e mi ero portato fino al bordo del pianale in marmo della cucina, portava una bellissima vestaglia in seta gialla era ornata con delle fantasie orientali, tipo Kimono, le arrivava appena sotto la zia, infatti dal mio punto di vista le si poteva vedere quasi il cavallo delle gambe e devo dire che la delicata peluria che le si poteva scorgere non mi dispiaceva e lei- Ehi, ma cosa guardi porcellino? Eh eh eh- lei si chinò fino a portare la sua enorme faccia a pochi centimetri da me e mi disse- Senti io non sono ancora stanca, che ne dici di una bella leccata di figa? Non puoi dirmi di no, non puoi negare questo ad una bella donna, tu non hai nemmeno idea di quanti maschietti vorrebbero essere nella tua situazione, allora?- io quasi allibito, non avevo ancora realizzato in che casino mi ero cacciato, ma mi rendevo conto che si forse c’erano tanti uomini ai cui forse non dispiaceva, ma in ogni caso c’erano pure anche tante femmine che si divertivano anche nelle veci di gigantesse padrone, io le domandai- Senti Brigitta, l’idea non mi dispiace, ma posso chiederti se tu il sesso lo concepisci solo così?- e lei quasi adirata- Sei un po’ curioso lo sai questo? Io con te mi sto divertendo, ma in ogni caso ogni tanto mi concedo anche delle belle scopate, naturalmente con degli uomini formato normale, soddisfatto?- e dicendomi questo mi aveva afferrato e ora con due dita ai fianchi mi teneva sollevato davanti alla suo enorme bocca ero a pochi centimetri e continuò- Allora me lo fai il servizietto? Oppure devo fartelo io, magari con la punta della lingua!- il tono della voce era molto forte infatti ero proprio davanti alle sue enormi labbra a pochi centimetri, ad un tratto vidi la punta della lingua la quale andò a finire contro il mio bacino e con dei sinuosi movimenti iniziò a massaggiare lentamente, la pressione era enorme, la lingua calda e piena di saliva mi stava appiccicando tutto il corpo, ormai il pasticcio era fatto, dimenarmi era impossibile e mi arresi davanti alla titanica forza di Brigitta, il suo divertimento andò avanti per qualche minuto e poi paga mi allontanò dal viso, forse solo per scrutare il risultato del suo attimo di libidine e mi chiese-
Allora, devo continuare io, oppure possiamo andare sul divano che t’allargo le gambe e sperare d’avere qualche cosa da te? Decidi tu…- io non avevo molte alternative e acconsentii, in sala mi depose sul divano all’estremità opposta a dove si era adagiata lei, aveva divaricato le gambe in modo tale che la sinistra appoggiava sul pavimento e l’altra era appoggiata su tutta la lunghezza del divano in pelle nera, dalla mia prospettiva oltre a vedere il suo enorme piede a pochissimi metri da me, notai che la sala era enorme, mobilia molto lussuosa e stile moderno, mi voltai di nuovo verso Brigitta fino ad incrociarmi con il suo sguardo, il Kimono giallo ora gli era salito fino ai fianchi, e con le ditina se la stava stuzzicando di brutto, e disse- Allora, io e la farfallina ci stiamo arrappando di brutto lo sai questo si o no?- io risalii il divano per tutta la sua lunghezza costeggiando prima la caviglia, poi il ginocchio ed infine l’enorme coscia, fino a raggiungere a pochi metri la sua enorme figa, l’intenso odore vaginale invadeva l’aria, si poteva udire mentre se la stava masturbando il rumorio del liquido vaginale prodotto dalle sue dita a contatto con la vagina, la peluria era fradicia, mi guardò e con le dita si fermò e le allontanò e disse- Bene ora continua tu, fammi sentire qualche cosa se ci riesci eh eh eh- adesso mi trovavo al cospetto di questa enorme figa e le sue dita inzuppate e appiccicose lentamente mi stavano spingendo contro.
Ormai costretto dal suo enorme indice e medio mi trovavo avvolto quasi completamente dalle sue enormi labbra, ero destinato, infatti mi aveva già messo un dito in mezzo alle mie minuscole cosce e con un fare quasi disinvolto mi aveva pure sollevato dal divano e lentamente mi sentivo penetrarla, cercare di sfuggirgli era del tutto impensabile, gigantesca come era, ora sentivo penzolare le mie gambe all’esterno, istintivamente cercavo di divincolarmi, ma invano, ad un certo punto mi sentii nella morsa di due dita, infatti mi aveva afferrato al bacino, così facendo iniziò oltre a spingermi e tirarmi pure a farmi ruotare, ora la mia preoccupazione non era quello di farla smettere, ma di resistere senza lasciarci la pelle, la sua immensa voglia le inibiva di molto la sua sensibilità, il mio sbattere al suo interno era di per se inutile, dopo alcuni minuti, per me interminabili mi tolse e mi lasciò cadere proprio davanti alla sue enorme figa bagnata, fradicio e frastornato, se prima era solo l’aria intrisa di aroma vaginale ore ne ero pregno pure io, liquido appiccicoso, caldo, ma malgrado la mia precaria situazione mi sentivo tranquillo, e di quel profumo ne ero per fino inebriato, sollevai il capo, con la ferma convinzione che quella posso dire tortura fosse finita, ma la mia pia illusione ebbe breve durata, infatti dal gigno di Brigitta capii tutto, era solo l’inizio, me lo confermò pure lei, e mostrandomi la lingua con un fare molto sexy ed erotico mi disse- Ti piace? Ed è solo l’inizio, sai, perché non sono ancora paga, dai ora hai visto cosa esigo da te, su fallo da solo..- e io quasi di stizza reagii e le risposi- Sei veramente una porca, non puoi farmi fare questo..- venni interrotto dalla sua voce irata- E no piccolo moscerino umano, se c’è un maiale qua, quello sei tu, sei tu che mi ha cercata e lo sapevi come avresti passato il week-end, ovvero letteralmente nelle mi mani, non è vero stronzetto?- io frastornato non le riposi e lei continuò- Lo sappiamo tutte e due che nel tuo inconscio non aspettavi altro che questo momento, ma ti sei accorto che non lo puoi gestire come vuoi tu, o meglio come lo farebbe un uomo normale, sono io a condurre le danze ed ho ancora molta voglia di te e solamente per come hai osato contraddirmi dovrei punirti, ma ci penserò dopo, ora per darti un saggio della mia superiorità, eh eh eh, la vedi questa?..- da terra aveva sollevato a mezz’aria una sua ciabatta e la teneva con un fare minaccioso e continuò- Lo sai cosa succede quando questa va a sbattere contro una zanzara? E sai funziona contro tutte quelle cose piccine..piccine come te eh eh eh, vedo che hai capito la sfumatura, e ti consiglio di rifugiarti nel mio accogliente buchino, dai proviamo a vedere come corri eh eh eh- m’alzai di scatto, feci appena in tempo a togliermi e a dirigermi nella direzione della sua vagina, udii il terribile boato tipico di una ciabatta contro una superficie in pelle del divano, e poi il contraccolpo, cercai d’arrampicarmi per entrarvi, ma era bagnatissima, mi voltai ero con le spalle “al muro” si fa per dire, la suola mi stava minacciosa davanti, e lei cinicamente mi disse- Allora, devo credere che hai capito, credo che la posso rimettere a terra, così possiamo continuare- da quel momento non osai più contraddirla, mi utilizzò come giochino sessuale per almeno un’oretta, dopo di che la troia evidentemente paga mi lasciò ansimante davanti alla sua enorme farfallina e mi disse- Bene ora il mio schiavetto me la lecca per benino, e sbrigati che sono un pochino stanca…su spicciati, se no facciamo ancora il giochino della ciabatta eh eh eh.. stai certo che ora però forse ti potrei fare male- fui costretto e iniziai, io leccavo e notai che lei guardando un film si era accesa una sigaretta e si era pure servita un drink, indubbiamente se io avrei smesso lo avrebbe percepito, ogni tanto con le dita libere della mano con cui teneva la sigarette mi costringeva con la testa dicendomi-
Dai continua porco, fai felice la tua padrona- l’andazzo andò avanti così fino a tardi ad un tratto, credo fosse un attimino allegra per gli svariati drink che aveva bevuto disse- Mhmm sai cosa manca per gustare a fondo questo whisky…ma tesorino la ciliegina eh eh eh eh, e noi ce l’abbiamo, dai vieni qua piccolino mio- ero sfinito non tentai nemmeno di sfuggirgli e venni sollevato per una gamba e a testa in giù mi trovai immerso nel disgustoso super alcolico, i suoi fumi alcolici mi fecero quasi perdere i sensi, così dal bicchiere alla sua enorme bocca, con facilità mi trangugiò e non lasciando la presa mi trastullò con la sua lingua, lei con il capo rivolto indietro si limitava ad issarmi ed a calarmi in bocca a piacimento, mi tolse evidentemente il sapore del drink era del tutto scomparso e portato all’altezza dei suoi splendidi occhi mi disse- Ma che buona ciliegina al sapore di figa di bella signora, lo sai che sei proprio sfizioso…aspetta ancora un pochino in mezzo alle gambe e poi nel bicchiere e oplà sei pronto da gustare tutto mhmmm!- non capivo più niente e le mie urla vennero spite dal fatto che in bocca sua si erano trasformati in patetiche urla di disperazione, tutto ha un fine e anche quella tortura finì, evidentemente anche la gigantesca seviziatrice era stanca, ora mi chiedevo cosa avrei dovuto ancora subire, domanda a cui non avrei dovuto attendere molto infatti tenendomi in mano si alzò in piedi e andammo in toilette, poi prese una pezzuola per la pulizia del viso ed iniziò ad asciugarmi dicendomi- Uhh ma come sei appiccicoso, ma cosa ha fatto il mio porcellino questa sera?- non mi stava asciugando mi stava letteralmente massacrando, e lei aggiunse- Che faccia cupa, sei arrabbiato con me? Vorresti mandarmi a fa un culo? Ti viene la tentazione non è vero stronzetto eh eh eh? Provaci e ti giuro che ti faccio pentire di avermi cercata, questa notte ti metto in un posticino molto profumato, allora in quanto a zia quest’oggi penso che possa bastare.. eh eh eh .. ti è piaciuto non è vero? Sai mi sono divertita anch’io specialmente quando oltre a sentire le tue grida di disperazione vedevo unicamente sbattere le tue gambine..- io ero sempre stretto nella sua poderosa morsa, Brigitta si chinò nella cesta dei panni sporchi e tolse un collant evidentemente usato da lei oggi o addirittura ieri e me lo porse davanti a me dicendomi- Lo sai cos’è questo?- io risposi- Ma certo che lo so! È un collant!- lei con un fare molto indifferente ribadì- Si hai ragione, ma fossi in te non sarei così arrogante, non sei nella posizione da poterlo fare sai.. si è un collant senti odora, li senti i miei piedini? Spero ti piaccia perché tu questa notte ci dormirai dentro.- realizzando quanto mi stava per capitare la implorai. Nooo ti prego, ti chiedo scusa, non volevo..- Birgitta- E no adesso è troppo tardi, voi fate sempre così, prima abusate della nostra pazienza e poi chiedete scusa, ma in casa mia le regole sono diverse, prima una bella punizione e poi forse il perdono e ora dentro- vidi solo la voragine di nylon e poi mi sentii precipitare fino alla punta del piede, li il nylon era più spesso, lei sollevò la calza fino al suo viso e mi disse- Allora ti aggrada il puzzo, e se pensi d’uscire scordatelo.. eh eh .. vediamo cosa abbiamo nella cesta della biancheria.. mhmmm ma guarda qua che bel intimo, questo è di ieri, penso che possa andare..- in men che non si dica lo infilò nel collant fino in fondo o quasi, così facendo, gli slip oltre a rendere l’ambiente nauseabondo m’avrebbero impedito ogni mio tentativo se non di fuga, ma almeno d’uscire dalla quella prigione, intanto lei con l’altra mano si divertiva a muovere il nylon e a toccarmi e mi disse- Ecco ora sei sistemato, in ogni caso la calza l’appendiamo al lampadario in camera mia, così non potrai dire di non aver dormito assieme, che ne dici piccolo coglione, mica male l’idea?- io impotente mi rassegnai infatti dopo avermi appeso, andò a letto e da li prima che spense luce la vidi era splendida con quella camicia da notte valorizzata da bellissime trasparenze.
M’addormentai ero stanchissimo, l’indomani mi sveglia il sole penetrava già dalla tapparelle, guardai verso il basso, il letto era vuoto, evidentemente si era alzata senza disturbarmi, in fondo non è che mi volesse male, evidentemente la sera prima si era adirata per come le avevo risposto, se ero in quella situazione era unicamente colpa mia, il tempo passava, ma non sentivo nessun rumore in casa, e attraverso il nylon della calza non è che si potesse vedere un gran che, all’improvviso un rumore di passi sul pavimento di parquet del corridoio, vidi un ombra e poi un’enorme mano mi raggiunse o meglio avvinghiò la calza, venni sballottato in qua e in la e poi una fragorosa risata, rabbrividii, era Chiara, la figlia!Voltò la calza verso di lei e con le due mani tirò le estremità bloccandomi completamente dicendomi- Ma guarda qua che bel pisellino abbiamo trovato, ti sei divertito con mammina ieri sera, da quella posizione intravidi che non era arrivata sola, c’era un’altra ragazza, ora mi chiedevo, ma Brigitta dov’era andata? Chiara mi tolse da li e mi depositò in cucina sul tavolo, le due ragazze stavano li enormi e minacciose.
Io alzai la testa e gli chiesi- Ma dov’è tua mamma?- un gran colpo, Chiara aveva colpito con veemenza il piano del tavolo con il palmo della mano destra e gridandomi disse- Silenzio, stronzo, qua se c’è qualcuno che fa domande, quelle siamo noi, e poi devi sapere che mammina ogni domenica mattina esce a fare footing, sta fuori fino alle dieci e mezza – undici, e come puoi vedere ora sono solamente le otto eh eh eh eh, in tre ore ne possono capitare di cose, sai se non fai il bravo potrei anche calpestarti accidentalmente, capito la sfumatura, ora ti presento la mia amica, sai lei non ci credeva ha voluto vederti assolutamente, sai ieri sera mi ha detto che se fossi stato reale e ti avesse avuto tra le mani non si sarebbe lasciata scappare l’occasione…- e io chiesi- L’occasione per cosa?- Chiara- Per fotterti, sai siamo diciottenni con delle fighette molto arrappate e tu ci finirai in mezzo, mhmm pensa a quante e quali cosine ci fari mentre aspettiamo mamma..- l’amica della quale ancora non mi era dato sapere il nome era una ragazza piuttosto snella, indossava una maglietta attillata, mini di pelle alla quale penzolava una catena ornamentale non molto lunga, collant e scarpe tipo zattera con tacco molto alto in gomma, capelli corti tinti in un rosso molto vivo, rossetto viola e unghie molto lunghe dello stesso colore, stava masticando un gomma americana con un fare volgare, non mi perdeva di vista un attimo, poi si voltò verso chiara e le chiese- Lo posso prendere?- e Chiara- Ma certo, lo puoi anche torturare con le tue belle unghie eh eh eh- io esclamai- Nooo, cosa volete farmi?- e cercai d’allontanarmi, invano, la poderosa mano dell’amica di Chiara mi raggiunse e m’afferrò senza lasciarmi alcuna speranza, Chiara aggiunse- Lo sai che adesso una bella punizione non te la toglie nessuno, le spie a me non piacciono!- io allibito le chiesi- Le spie?!?- e lei- Si hai spifferato tutto a mamma, sai sul fatto che ti ho fatto paura e ti avrei trattato male, non si fa così, ora visto che sono così cattivella ti pentirai di quello che hai detto, e sappi che la mia amica Sania ama il genere sadomaso.. eh eh eh.. o si mi sa che tu sei in un bel pasticcio!-.
Continua...
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