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La prof. di Inglese

Part I sent by plant742002 and uploaded on data 24/April/2003 01:36:00


Doveva essere un giorno di scuola come un altro, ma lasciatemi raccontare gli eventi fantastici che quel 5 giugno accaddero nella mia classe.

A quel tempo frequentavo la 5.a superiore del liceo scientifico erano i primi di giugno e la scuola era praticamente vuota, fatta eccezione per qualche sporadico ritardatario nelle interrogazioni di fine quadrimestre, così quel giorno anche nella mia classe c’era la desolazione più totale ed ovviamente l’unico presente quell’afoso venerdì ero io.Già, infatti dovevo recuperare un 5 in inglese e la prof. Mi aveva concesso un’ultima possibilità proprio in extremis.Ovviamente non me la feci scappare e mi presentai in aula con lo zaino contenente il solo libro di inglese e un bel telo da mare, in modo da scappare in spiaggia con i miei amici non appena avessi finito quella interrogazione.La prof. Mi disse che sarebbe stata un interrogazione veloce e non mi avrebbe segnato la presenza sul registro in modo che ce ne saremmo potuti andare subito dopo il colloquio.Ero in classe sbracatissimo sulla sedia del primo banco in attesa della prof. Mentre ripassavo velocemente gli ultimi capitoli di storia inglese, circondato da un silenzio quasi irreale per la nostra scuola, tanto che sentii dei passi nel corridoio che si facevano sempre più vicini.

Mi voltai verso la porta e vidi la mia prof. Di inglese entrare in classe in tutto il suo splendore.Eh già…come quasi tutte le prof. Di lingue, anche la prof. Bigatti era proprio una gran bella donna.Doveva avere circa 40 anni, aveva dei capelli corti a caschetto, occhi bellissimi, un po’ orientaleggianti, lo sguardo penetrante e sensuale…per non parlare delle sue gambe!La prof. Non era molto alta, ma aveva delle gambe da favola che terminavano con i piedini più belli che io avessi mai visto….e quel giorno calzavano dei sandali infradito dal tacco di circa tre centimetri, che lasciavano completamente scoperte le sue splendide estremità. Le dita dei suoi piedi mi facevano letteralmente impazzire, soprattutto l’alluce che era molto più grande delle altre dita, quasi sproporzionato per larghezza e lunghezza.Le unghie dei piedi, come quelle delle mani erano perfettamente curate e smaltate di bianco, che su quei piedini abbronzati facevano un effetto calamita per i miei increduli occhi!Io rimasi rapito da quella visione, dal rumore sensuale dei suoi piedi che sbattevano con i sandali ad ogni suo passo, dall’eleganza con la quale le sue gambe sinuose e muscolose si muovevano mentre si avvicinava alla cattedra…ero così imbambolato che la prof. Per farmi riprendere sbattè violentemente il suo registro sulla cattedra, facendomi quasi venire un infarto.

“allora Marcelli…che vogliamo fare?!”“Eh…sì prof. Sono pronto…io..”“Bene allora prendi una sedia ed avvicinati alla cattedra …e sbrighiamoci che voglio andare al mare!”io presi la sedia e mi accomodai sul fianco destro della cattedra, e mentre mi sedevo il mio sguardo si posò di nuovo sulle sue splendide estremità che ora erano praticamente sotto i miei occhi!“uhm…allora che c’è Marcelli …che guardi?!”“…io nonnon…niente mi era caduta la penna e…non sapevo …se era finita….sottoooo”“Vediamo un po’ “ disse mentre si accucciava per aiutarmi nella ricerca, ma ovviamente non trovò niente e così un po’ scocciata dal mio strano comportamento tirò fuori dalla borsetta le sigarette e se ne accese una.“non ti dà fastidio vero?!”“No..no faccia pure!”e accendendosi la sigaretta accavallò le gambe dondolando sensualmente il suo piedino sotto i miei occhi.La prof. Sapeva benissimo di essere una donna molto bella e sensuale, e non mancava certo di farlo notare a tutti venendo a scuola con degli abitini e delle minigonne da infarto che unite alla sua sensuale camminata e a scarpe quasi sempre con dei tacchi vertiginosi, facevano voltare la testa a professori e soprattutto agli alunni!Quel giorno indossava un pareo da mare intorno alla vita sotto il quale si intravedeva un costumino rosa alla brasiliana …semplicemente eccitante!

Era un tipa abbastanza aperta con i suoi alunni anche se conservava sempre un certo distacco e riusciva sempre ad imporsi risultando a volte anche antipatica ed eccessivamente severa in classe.“Allora …vediamo un po’ parlami deiii…mi ascolti Marcelli?! Ti vedo un po’ distratto…continui a guardare in basso…se è solo per la penna te la ricompro io…”così dicendo mentre dondolava il suo sandalo dal piede, questo gli cadde a terra (…o meglio lo fece cadere a terra per vedere la mia reazione) ed io sussultai pensando per un istante di essere piccolo come un insetto sotto il suo sandalone!Lei mi stava guardando in faccia in quell’istante ed ovviamente la mia reazione era palesemente frutto di una fatale attrazione verso le sue perfette estremità!Nel momento in cui alzai gli occhi e vidi che mi stata guardando divenni istantaneamente di un colore rosso fuoco e mi sentiii veramente sprofondare sotto la sedia!“Mmmhh…senti un po’ Marcelli…sei sicuro di poter parlare ed esprimerti con frasi di senso compiuto oggi?!”“E’ che sento molto caldo prof. …mi scusi ““Va bene allora ci trasferiamo nel laboratorio… la c’è l’aria condizionata e starai meglio OK?!”la seguii mentre ci recavamo nel laboratorio che era situato in un seminterrato dell’istituto.Entrammo e lei chiuse la porta alle sue spalle ed accese il condizionatore che dopo qualche secondo cominciò a refrigerare l’aria afosa e stantia del laboratorio.“la prof . non si era ancora seduta e gironzolava curiosando negli scaffali del laboratorio che contenevano strani oggetti frutti di sperimentazioni degli studenti e dei professori.Si fermò davanti ad uno scaffale sorridendo e mi disse“Oh guarda un po’ …qui c’è un giocattolino che fa per te!”Io sorpreso mi avvicinai a lei e guardai attraverso il vetro dello scaffale, nel quale era riposta una specie di piccola pistola con una rotellina al centro con una scala numerata da uno a mille…poi abbassai lo sguardo sulla targhetta che diceva “RIMPICCIOLITORE” !

Diventai di nuovo rosso come un peperone, mentre sentivo la prof che sghignazzava soddisfatta al mio fianco, come se fosse contenta di avermi umiliato avendo capito che i miei sguardi erano rivolti ai suoi stupendi piedi.“Marcelli che ti prende…pensi che io sia una stupida?1 lo so cosa guardavi sotto la cattedra sai! E poi di solito tutti i feticisti dei piedi che ho conosciuto hanno anche strane fantasie…vero?!”“bhè vede…io non sono …cioèèè…che figura di m…”“No che c’è di strano ?! io trovo molto stimolante sapere che un uomo vorrebbe farsi rimpicciolire per ammirare dal basso i miei giganteschi piedi! Tu che ne pensi?!”“S…s…inceramente serebbe moltoooo….eccitanteee..”appena dissi così la prof. Aprì l’armadietto e prese in mano la pistola.“Vediamo…girando questa rotellina si regolano le dimensioni rispetto a quelle originali…quindi se io la regolo su 100 …l’oggetto in questione diventa cento volte più piccolo della sua dimensione originale!”puntò la pistola su di una sedia e premette il grilletto. La sedia fu colpita da un raggio di luce rossa e in pochi istanti sconparì ai nostri piedi.

“Incredibile…funziona davvero!” escamò la prof., mentre io rimasi senza parole osservando la sedia che era alta meno di un centimetro vicino ai piedi della mia bellissima insegnante!In quel momento mi immaginavo seduto su quella sedia ad ammirare da vicini la sensuale perfezione delle sue gambe e delle sue curatissime estremità, quando la professoressa mi puntò la pistola contro“Allora sei pronto?! Ti voglio interrogare seduto su quella sedia…ti piace l’idea Marcelli?!”“No prof. Aspetti …che succede se…”Ma non mi diede neanche il tempo di obiettare che fui colpito dal raggio di luce rossa e dopo pochi istanti mi ritrovai piccolissimo sul pavimento bianco del laboratorio.Considerando che ero stato rimpicciolito di 100 volte la mia grandezza originale, dovevo essere alto poco meno di due centimetri!

Mi guardai intorno spaesato, sovrastato da giganteschi banchi, con i piedi larghi come una casa, il soffitto ad un altezza che non riuscivo ad immaginare, e mentre mi guardavo intono incredulo sentii un boato fortissimo alla mia destra e poi un altro alla mia sinistra che mi fecero cadere al suolo.Rialzandomi capii da cosa erano stati provocati quei terribili boati…vidi i piedi della mia insegnante uno alla mia destra ed uno alla mia sinistra che mi sovrastavano nella loro regale imponenza!Solo il tacco del sandalo era circa il doppio della mia altezza!Ero frastornato e l’odore di cuoi consumato che emanavano quei sandali era molto forte ma nello stesso tempo terribilmente eccitante.Guardai in alto e vidi la mia prof. Che mi guardava sorridente con le mani sui fianchi, mi disse di restare immobile e si accucciò su di me poggiando il suo ginocchio destro a terra facendomi venire la nausea tanto enorme e veloce fu lo spostamento della sua immensa massa.

“INCREDIBILE…SEI VERAMENTE PICCOLINO VISTO DA QUASSU’! ADESSO DEVI RAGGIUNGERE LA SEDIA CHE TI DEVO PRENDERE IN MANO…NON VORREI PERDERE L’EQUILIBRIO E SCHIACCIARTI COME UN INSETTO!”Non me lo feci ripetere due volte e mi diressi di corsa verso la sedia, e quando mi fui accomodato, la prof. Mi prese con l’indice ed il pollice della sua mano destra posandomi delicatamente sulla immensa cattedra verde.“ALLORA ADESSO DEDVO PROPRIO INTERROGARTI…VEDIAMO…AH ECCO…DIMMI UN PO …SECONDO TE COSA DOVREI FARCI IO CON TE ADESSO!”Al suono di quelle parole ero già talmente eccitato che quasi venni nei pantaloni…la prof. Si era seduta comodamente sulla sedia a braccia conserte guardandomi con uno sguardo severo ed impassibile.Dopo avermi osservato per qualche secondo, disse“OGGI E’ IL TUO GIORNO FORTUNATO! TI FACCIO DIVERTIRE UN PO’ TANTO NESSUNO SA CHE SIAMO QUI E STAREMO TRANQUILLI PER UN PO… “

Così dicendo si sfilò un sandalo e lo appoggiò sulla cattedra a pochi centimetri da me  “SALTA SU PICCOLETTO!”Io rimasi un po’ titubante e perplesso ma lei con voce autoritaria mi disse“SE FOSSI UN ESSERINO PICCOLO MENO DI DUE CENTIMETRI NON MI RIFIUTEREI DI OBBEDIRE A DEGLI ORDINI! CHIARO! HO DETTO SALI!”La sua voce fredda e severa mi fece capire che non scherzava affatto, così mi arrampicai sulla suola del sandalo.Era immensa, le impronte delle dita erano ben impresse sul cuoio della suola, ed io non potei non notare che mi avrebbe potuto schiacciare come un microbo anche col più piccolo dito del piede!La prof. Si avvicinò sorridendo“BRAVO PICCOLETTO! MAMMA MIA…SAI CHE SEI VERMENTE PICCOLO…MA SECONDO ME SI PUO’ FARE DI MEGLIO!”Prese di nuovo in mano la pistola armeggiò un po’ e me la puntò di nuovo addosso colpendomi di nuovo con i raggio rimpicciolitore.

A questo punto vidi la suola del sandalo diventare sempre più larga e vasta sembrava di essere su di una gigantesca pianura marrone e l'odore si era fatto ancora più forte.Alle mie dimensioni il sandalo doveva essere lungo almeno 800 metri, il che voleva dire che io ero alto circa …mezzo centimetro! Ero praticamente una formichina al suo cospetto!“ECCO…ORA SI CHE MI PIACI! DIO SE TI POTESSI VEDERE…PENSA SE AVESSI VOGLIA DI SCHIACCIARTI COSA POTRESTI FARE PER IMPEDIRMELO?! EH?! MMHH SECONDO ME SEI ECCITATO COME UN ANIMALE! ADESSO VEDIAMO …”Prese il sandalo in mano lo portò al livello dei suoi occhi per osservarmi meglio da vicino…io ero senza parole, ero dominato dalla sua bellezza e intimidito dalla sua autorevolezza che mi spaventava  alquanto.“ADESSO TI FACCIO VEDERE IL MIO PIEDINO CHE TI PIACE TANTO!”Depositò il sandalo a terra vicino al suo piede nudo, e fece per infilarselo.“AHAHAH…CHE DICI ME LO INFILO…SE FOSSI IN TE MI NASCONDEREI DIETRO ALLINFRADITO INSETTINO MIO!”così dicendo cominciò ad infilare in piede mastodontico nel sandalo ed io rimasi allibito davanti a quello spettacolo imponente, mi ripresi e cominciai a correre verso l’infradito e mi nascosi dietro la parte anteriore che sarebbe rimasta libera.

Quando la prof. Mi vide al sicuro appoggiò il suo stupendo piede sulla suola, ed io rimasi intrappolato tra le sue dita.Ero sovrastato dal suo gigantesco alluce che era alto circa sei sette volte la mia microscopica figura, e l’aria si fece presto irrespirabile con il gran caldo ed il piede sudato della mia dominatrice.“BACINO E TI FACCIO USCIRE!”io comincia a baciare e a leccare l’interno delle sue gigantesche dita, e lei sorridendo le divaricò un pochino permettendomi di sgattaiolare fuori e scendere dalla gigantesca suola.“BRAVO! ADESSO IO MI TOLGO I SANDALETTI E TU MI FAI UN BEL MASSAGGINO AI PIEDI CAPITO!”Calciò via i sandali e poggiò i suoi piedoni ai miei lati, il suo alluce era enorme per me era largo circa sei metri ed io mi avventai sull’alluce destro leccandolo avidamente e strusciandomi con tutto il corpo su quella meraviglia di piedi.Dopo qualche minuto di lavoretto, la prof. Mi guardò dall’alto dicendomi“UFF…SAI MI SONO STUFATA…GRAZIE DEL MASSAGGIO MA DEVO ANDARE”si alzò in piedi in tutto il suo terribile splendore e sollevò l’alluce enorme sopra la mia testa cominciando ad abbassarlo “CIAO CIAO PICCOLETTO! “io cercai di correre, ma quando vide che scappavo mi bloccò la strada col suo piede“ALLORA… ADESSO MI HAI FATTO ARRABBIARE…QUASI QUASI TI RIMPICCIOLISCO UN ALTRO PO’ COSI’ NON SCAPPI PIU’!”

Si inginocchiò puntandomi di nuovo contro  la pistola e stavolta mi ritrovai davanti uno spettacolo incredibile!Il suo alluce era molto più grande di una casa di 10 piani e quando me lo poggiò davanti lo spostamento d’aria mi fece volare, lei sorridente mi guardava divertita ripetendo il giochino più volte.“TI HO FATTO PRENDERE UN BELLO SPAVENTO EH?! SCHERZAVO NON VOGLIO FARTI DEL MALE MARCELLI…VOLEVO SOLO DIVERTIRMI UN PO’! E POI CREDO CHE ANCHE TU TI SIA DIVERTITO…GIUSTO! BENE ADESSO SALI QUI.”Poggiò l’indice a terra ed io mi arrampicai sulla sua unghia il cui bordo era alto la metà di me, e mi sollevò poggiandomi di nuovo nel suo sandalo ai suoi piedi.

“VORREI FARTI VEDERE AD UNA MIA AMICA…LA PROF. MARINI…QUELLA DI MATEMATICA, SAI LEI E’ UNA DI QUELLE CHE PRATICA SESSO ESTREMO E’ UNA DOMINATRICE DI NATURA, SECONDO ME SAREBBE MOLTO FELICE DI CONOSCERTI! E POI E’ MOLTO BELLA ! ANCHE SE HA DEI PIEDI UN PO’ GRANDINI, HA IL 42 ! SAI CHE DIVERTIMENTO VEDERTI SCRORRAZZARE NELLE SUE SCARPONE! NON TI PREOCCUPARE NON TI FARA’ DEL MALE …SE NON LA COSTRINGI A FARLO!”

Continua...



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