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La prof. di Inglese

Part II sent by plant742002 and uploaded on data 26/April/2003 02:09:59


Fui lasciato sulla cattedra dentro un bicchierino di plastica da caffè, e nella mia mente cominciava a subentrare al posto dell’incondizionato eccitamento, la paura che quelle due belle donne potessero veramente farmi del male, anche senza volerlo, visto che le mie dimensioni erano veramente ridicole.Pensavo alla Prof. Marini ed alla sua mania di dominare gli uomini…con me sicuramente ci sarebbe riuscita sotto tutti i punti di vista.

Avrebbe potuto realmente farmi tutto quello che le passasse per la testa, anche cose che a me avrebbero fatto schifo o che semplicemente non mi sarebbero piaciute…e non avrei potuto comunque ribellarmi visto che la mia voce era praticamente inudibile per le mie dominatrici.

Mentre pensavo a tutto questo, sentii delle forti vibrazioni, e sentii la porta aprirsi e richiudersi velocemente.Vidi due gigantesche ombre avvicinarsi alla mia prigione di plastica, parlando sottovoce e sghignazzando soddisfatte.Due mastodontiche dita afferrarono il bicchierino, e fui sollevato velocemente verso l’alto, tanto che fui nauseato dall’incredibile spinta che mi fece appiattire sul fondo del bicchiere.Appena mi fui ripreso dallo shock guardai verso l’alto e vidi il viso gigantesco e bellissimo della Prof. Marini che mi guardava sorridendo.

Era una donna molto bella nonostante avesse ormai superato i 40 anni, sembrava una ragazzina anche per il suo modo di vestire, sempre un po’ sbarazzino, con delle lunghe gonne a fiori, e magliettine attillatissime, o camicette dall’improbabile decolté che mettevano in evidenza il suo bellissimo e prosperoso seno di donna matura.Era di carnagione molto scura, ed aveva dei capelli ricci molto lunghi, era splendidamente mediterranea anche nelle estremità.

I suoi piedi, che avevo più volte ammirato in precedenza, erano molto grandi e dalle dita molto lunghe e snelle, con delle unghie lunghe e sempre smaltate alla francese, forse per accentuarne la lunghezza e la perfezione.Avevo più volte fantasticato sui quei bei piedoni, ma adesso che mi trovavo in quella situazione ero piuttosto preoccupato dal comportamento che avrebbe assunto nei miei confronti quella dea mora.Era sopra di me e continuava ad osservami avvicinandosi sempre di più il piccolo bicchiere al viso, tanto che riuscivo a sentire il suo caldo respiro investirmi ed avvolgermi come un vento tropicale.“MAMMA MIA…E’ VERAMENTE PICCOLO…VORREI VEDERE SE RIESCO A SENTIRLO SULLA MANO!”Così dicendo la bella riccia rovesciò lentamente il bicchiere sul palmo della sua meno dove io scivolai senza opporre resistenza.

La sua pelle era calda, scura, morbida e profumata…molto molto sensuale, potevo intravedere in lontananza le sue dita e le sue splendide unghie muoversi lentamente chiudendosi fino a formare una conca nella quale io ero intrappolato.“ANNA…CIOE’…NON LO SENTO NEMMENO SULLA MANO…E’ TROPPO PICCOLO…BASTA CHE MI MUOVO MALE CHE LO SCHIACCIO COME UNA PULCETTA SENZA ACCORGERMENE!”

“MA NON LO TROVI ECCITANTE?! PENSA HAI UN ALUNNO NELLA TUA MANO E PUOI OBBLIGARLO A FARE TUTTO CIO’ CHE VUOI SENZA  NEMMENO SFORZARTI DI GRIDARE O SBATTERE LA MANO SULLA CATTEDRA! SAI LUI POI HA UNA PASSIONE PER I BEI PIEDI DELLE DONNE, E GLI HO DETTO CHE TU SEI UNA DI QUELLE CHE AMA DOMINARE IL PROPRIO UOMO…CREDO CHE SIA ECCITATO COME NON LO E’ MAI STATO IN VITA SUA! DAI…NON TI PREOCCUPARE NON GLI FAREMO DEL MALE…CI DIVERTIAMO SOLO UN PO’ TUTTI INSIEME!”

“HAI RAGIONE…PENSANDOCI BENE…MI SENTO…COME SE FOSSI UNA DEA…ODDIO…MI STO ECCITANDO DA MATTI SOLO A PENSARE COSA POTREI FARE A QUESTO MICROBO…MMMHHH…HAI DETTO I PIEDI EH?!”Io osservavo la scena ascoltando attentamente le parole delle mie professoresse, provando un eccitazione crescente all’idea di trovarmi davanti i piedoni della prof. Di matematica, e già stavo quasi per venire quando fui depositato sull’immenso ripiano verde della cattedra.

La prof. Marini si sedette davanti a me, osservata dalla prof. Di inglese che sembrava molto divertita, tanto che si inginocchiò di fianco alla cattedra poggiando il mento sulle braccia conserte sul banco per godersi lo spettacolo.“SENTI BENE PICCOLO…ADESSO VOGLIO SOLO CHE TU MI FACCIA VEDERE COME TI PIACCIONO I MIEI PIEDINI…QUINDI ADESSO IO LI APPOGGIO SULLA CATTEDRA E TU TI DIVERTI UN PO’ FACENDOCI CIO’ CHE VUOI !”Distese le sue gigantesche ed abbronzatissime gambe poggiando i piedi sulla cattedra sui talloni.Mio dio! Era uno spettacolo incredibile! Centinaia di metri di sensualità si ergevano sopra il mio microscopico corpicino, emanando un odore eccitante come non ne avevo mai sentito prima!

Io mi avvicinai timoroso al tallone che era poggiato dinanzi a me, perfetto, senza una ruga o un callo, e vidi l’estremità del piede curvarsi sopra la mia testa ed oscurando la luce come un’immensa nuvola nera.Eccitato come non mai mi fiondai sul tallone e cominciai a leccarlo avidamente, e a strusciarmi su quella morbida pelle come un infoiato, ma evidentemente la prof. Non riusciva nemmeno a percepire le mie piccole attenzioni e ben presto sbuffando mi tolse i piedoni da davanti.“NNOOO…PERCHE’…TI STAVA LECCANDO TUTTO IL TALLONE!”“NON LO SENTIVO NEMMENO! CHE CAZZO! TU SALI UN PO’ QUA!”mi porse la sua gigantesca unghia dell’indice dove io mi arrampicai, e dopo un breve viaggio mi depositò sulla sedi dove fino a pochi istanti fa era seduta.“RIPROVIAMO COSI’…DAI!”

E poggiò il suo piede destro sulla sedia proprio di fronte a me, facendomi cadere a terra per lo spostamento d’aria.“TI VOGLIO SENTIRE QUESTA VOLTA…LECCA BENE ALTRIMENTI COMINCIO A PERDERE LA PAZIENZA!”Stavolta cercai di leccare i punti più sensibili e così mi recai di corsa tra l’alluce ed il secondo dito e di nuovo ripresi a leccare con foga sempre maggiore.“SSII…STAVOLTA LO SENTO…ODDIO MI STA LECCANDO TRA LE DITA DEI PIEDIIII…CONTINUA MICROBO NON TI FERMARE FINO A CHE NON TE LO ORDINO IO…CHIARO?!”Continuai per una decina di minuti abbondante, fino a che non fui stremato della fatica e decisi di riposarmi per qualche istante. Ma la Marini non gradì la mia pausa e sollevando il suo piede sopra la mia testa cominciò ad abbassarlo lentamente “BRUTTO INSETTO CHI CAZZO T’HA ORDINATO DI FERMARTI EH?! IO TI FACCIO DIVENTARE UNA MACCHIETTA ROSSA SUL MIO PIEDE SE VOGLIO NON L’HAI CAPITO!”

“DAI NON ESSERE COSI’ DURA, SE FOSSI IN LUI GIA’ ME LA STAREI FACENDO SOTTO!”“ZITTA UN PO’ TU…CHI TI HA CHIESTO NIENTE…ANZI ADESSO TI FACCIO VEDERE IO !”così dicendo afferrò il rimpicciolitore e lo usò contro la prof. Bigatti che all’istante si rimpicciolì fino a diventare delle mie esatte dimensioni.

“ADESSO CI DIVERTIAMO ANNA…ADESSO VENITE A CASA CON ME PICCOLETTI…LI’ SI CHE CI DIVERTIREMO!”Raccolse la prof. Bigatti e la depositò insieme a me nel bicchierino da caffè, poi ci guardò sghignazzando e uscì dal laboratorio portando via con se anche il rimpicciolitore.

La situazione stava precipitando…l’istinto di dominatrice della prof. Mariani aveva preso il sopravvento e nessuno di noi due sapeva quando e se si sarebbe fermata.

Continua...



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