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Crescita Esponenziale

Part I sent by jabbawack and uploaded on data 28/August/2004 17:47:16


Tim aprì frettolosamente la porta del suo appartamento per far entrare la sua ultima conquista. finalmente ci era riuscito dipo settimane di corteggiamento se la sarebbe portata a letto!entrò in casa trepidante mentre dietro di lui entrava Aurora, era una ragazza di 19 anni bellissima alta 1e85 circa capelli neri lunghi occhi verdi labbra carnase ganbe lunghe e sensuali e un fisico da modella sul quale spiccava una 4° di seno che stava su da sola. in realtà lei era una modella ma al momento a Tim interessava poco quale fosse il suo lavoro.
finirono rapidamente a letto anche lei sembrava abbastanza assetata di sesso e presto si spogliarono a vicenda fino a rimanere in intimo. lei era divina alta e fabtastica nel suo tanga nero e i suoi tacchi a spillo. Tim si fermò un momento e decise di usare una sorpresa che si era portato dal lavoro. con notevole sforzo si alzò e andò in cucina e prese una strana pillola rossa.

"Cos'è?" chiese Aurora interessata.

"E' un afrodisiaco che stiamo ancora sviluppando giù al laboratoio però ti garantisco che è praticamente finito e che è una bomba!". Aurora dal canto suo lo fissò perplessa per un attimo. in effetti lei non era mai riuscita a godere come si deve era troppo fredda e forse era il caso di smuoversi un po'. strappò di mano la pillola a Tim e la ingoiò poi ripresero da dove si erano fermati.

Erano alle solite pensò Aurora. prima di poter godere doveva succhiarlo a quel povero fesso di Tim. il lavoro di bocca era la sua specialità e Tim era steso catatonico sul letto cercando di trattenersi.

Ma c'era qualcosa di diverso... man mano che passavano i secondi sentiva il cazzo di Tim più piccolo nella sua bocca. si guardò un po' intorno n cerca di un riferimento accorgendosi che la sua testa quasi toccava il soffitto!e lei era stesa! Tim non sembrava essersi accorto di niente. Aurora sorrise perfida, adesso sarebbe stata lei a usarli come oggetti di piacere e non il contrario! diede due poderose leccate a Tim che venne all'istante. lei incoiò e poi si stese sulla schiena sollevando Tim.

"Ora tocca a me godere" dicendo questo se lo appoggio sul seno destro e lui subito iniziò a leccarle il capezzolo. "mmm" il piacere che provava Aurora era enorme era come se insieme a lei fosse cresciuta anche la sua sensibilità. spinse Tim più in basso verso la sua figa invitandolo a penetrarla. sulle prime quasi non sentiva nulla ma man mano che il ragazzo continuava a stimolarla lei si bagnava di più.
era fantastico! la sua più remota fantasia sessuale si stava realizzando! era quasi più questo a farla godere che Tim.
dal canto suo il giovane iniziò a rendersi conto che qualcosa non andava. ok Aurora era alta ma non così alta! la sua figa era grossa come il suo busto e lui ne era sommerso quasi totalmente
"ehi ma che succede!?!" in tutta risposta Aurora mugulò di piacere e allungò le mani verso il suo piccolo amante iniziandolo a spingwere dento di lei. Tim urlò a squarciagolo ma ormai lei era in estesi e non si curava più di nulla se non del suo piacere. Tim si sentì spingere dentro da mani enoprmi vide come il suo agitarsi non facesse altro che aumentare il piacere della sua carnefice. ormai era fuori solo la sua testa ma Aurora sembrava determinata a mettere dentro anche quella mentre con due dita si stimolava. ormai gemeva di puro piacere eTim sentì i moscoli contrarsi introno a se. le sue ossa si stavano spezzando per la troppo pressionee lui cercava di uscire non sapendo che così aumentava solo il piacere di Aurora.

Infine la ragazza venne i muscoli della figa si contrassero e sbriciolarono Tim con uno spruzzo di sangue.

Alla periferia della suacoscienza Aurora percepì qualcosa che si sfondava contro il suo corpo e lasensazione di tensione sulla sua pelle ma tutto ciò era secondario rispetto all'immenso orgasmo che stava provando.

Quando il piacere passò si ritrovò stesa su una marea di calcinacci, alta circa 50metri e totalmente nuda ancora bagnata dei suoi fludi. si infilò due dita nella figa e tirò fuori la carcassa del suo amante zuppa di sangue e fluidi. mentre fissava il cadavere sulle sue dita sogghignò pensando alla città intorno a lei...

Era quasi l'alba e Aurora si guardava intorno affascinata dalla sua nuova prospettiva. Tutto sembrava così piccolo e indifeso e lei era enorme. sin dai suoi 13 anni aveva fantasticato di diventare enorme e giocare in una minuscola città e ora ne aveva l'occasione.
era ancora distesa a gambe aperte tra icalcinaccia della casa di Tim mentre rifletteva sul possimo passo da compiere per vivere al meglio quella fantastica esperienza quando vide a qualche metro dal suo piede destrodelle persone che scappavano spaventate. decise che era un ottimo inizio e alzo leggermente il piede muovendolo verso i fuggitvi. lentamente per assaporare ogni istante. sentiva le loro grida di terrore e la cosa la eccitava. calò il piede con delicatezza sentendo le ossa sbriciolarsi sotto le sue dita e le grida aumentare progressivamente. iniziò a sentire il sangue delle sue vittime tra le dite e mosse istintivamente per sfregare i corpi tra i suoi magnifici piedi. quando le urla cessarono di botto si sorprese di trovarsi con una mano all'inguine. non era ancora il momento pima voleva divertirsi. avrebbe avuto tutto il tempo per masturbarsi.
si alzò in piedi e osservò affascinata le basse case (2-3 piani) della periferia immaginando cosa era in grado di fare adesso a tutti quegli stronzi indifesi. le case superavano di poco le sue snelle caviglie. Aurora mosse il piede sinistro fino a far entrare di prepotenza le dita nella facciata di un palazzo vicino, mosse un po le sita sentendo mobili e persone che si agitavano su di esse. infine alzò di scatto il piede facendo volare in aria la maggior parte dell edificio che riprecipitò al suolo con un boato.

Sorrise maligna e iniziò ad incamminarsi verso l'autostrada che vedeva in lontanaza facendo attenzione a calpestare il più possibile: case , persone , automobili. tuttosvanì appiattito sotto i suoi grandi piedi (aveva un 41 normalmente ora...). camminava con assoluta noncuranza e superiorità sapendo perfettamente che niente poteva fermarla. nel suo lento vagare si accorse che la vescica chiamava. come poteva fare? "dubito che esistano gabinetti per gente di 100metri" mormorò mentre il suo sguardo vagava tra le case fino a fissarsi su un basso edificio a tre piani "potrei crearlo io.. "aggiunse ridente. con due rapidi passi si avvicino al palazzo si accosciò e lo scoperchiò con un rapido movimento della mano. gli occupati erano svegli e in casa almeno sei ragazzi e rispettive compagne occupati in una festicciola privata. "ehi! non mi avete invitata! eppure guardate qui che bello" disse mentre con una manoallargava le labbra della sua figa enorme. i ragazzi gridarono di terrore e cercarono di fuggire dalledisicio ma Aurora, con pochi semplici gesti, devastò lazono circostante e con i detriti otturò le uscite. si acoosciò sopra il palazzo scoperchiato mettendo la sua figa a pochi cm (per lei) dai ragazzi e poi pisciò: un enorme getto giallo si riversò tra i ragazzi che ne vennero rapidamente sommersi. quelli che avevano provato a fuggire si ritrovarono sommersi per primi mentre il getto di piscio riempiva la casa trascinado mobili e persone nel suo scorrere. Aurora osserava soddisfatta la fine di que piccoli bastardi e i rivoli della sua urina che iniziavano ad uscire dall'edificio. vide alcuni di loro che rimanevano intrappolati tra i mobili che si agitavano per sfuggire ad un destino inevitabile e rise.

Finito di pisciare si alzò e riprese la sua passeggiata osservò sulla strada principale una grande massa di persone che si dava alla fuga. si avviò da quella parte mettendosi in ginocchio facendo tremare la terra "dove andate? ho appena iniziato!" si mise a quattro zampe lasciando penzolare i suoi seni enormi e fantastici sopra la folla terrorizzatae letamente iniziò a scendere urtando con i seni e i fianchi i palazzi vicini che rapidamente crollaro. la gente scappava correndo in tutte le direzioni ma la maggior parte di loro era spacciata! con le loro piccole gambe non potevano sfuggirle. i suoi seni toccarono le prime tersone che alzarono le mani in un patetico ed inutile tentativo di fermare la discesa di quelle tette divine. Aurora percepì ogni singola mano sui suoi seni e godette della sensazione restando ferma per un attimo poi riprese a scendere schiacciando ad uno ad uno i suoi giocattoli sotto tonnelate di calda carne. sentì una lieve sensazione di punturasulla spalla, nulla di fastidioso ovvio, ma sembrava che qualcuno le stesse sparndo contro. un orribile mancanza di rispetto che liquidò calando il pugno su vari edifici che subito crollarono con un rombo. davanti a se vedeva le luci rosse e blu della polizia. "idioti" pensò "credono di essere in grado di fermarmi" rotolò verso di loro lasciando una paurosa scia di devastazione che cancellava tutto su di se e quando si fermò (molto oltre i poliziotti) della linea di battaglia della polizia non vi era più traccia (se non per delle macchiline rosse sul suo corpo)si alzò e iniziò a procedere versole zone ancora intoccate della città.

Joe lascio cadere a terra la birra mentre fissava impietrito la TV. Durante il notiziario stavano passando delle immagini di una ragazza gigantesca che imperversava nei sobborghi delle sua città.
"non è possibile non è possibile non è possibile" come a negare le sue affermazioni la terra tremò e calcinacci caddero dalle pareti della sua casa.

Joe si affacciò e la vide: immensa e bellissima mentre si faceva strada con noncuranza tra gli edifici. Doveva andarsene da lì! presto sarebbe passata sopra casa sua! scese rapidamente le scale mentre i boati dei passi si facevano sempre più vicini si unì alla folla che fuggiva terrorizzata verso il centro cittadino ma presto si rese conto che la giovane gigantessa era troppo veloce!
Aurora seguiva la folla da un po', adesso i palazzi iniziavano a farsi più alti e lei avrebbe potuto fare qualcosa di più divertente. lasciò che la folla credesse di poterle sfuggire comminando lentamente. infine si stancò era arrivato il momento di godere con un gensto noncurante abbattè un palazzo alle spalle della folla , per impedirgli di fuggire.

Poi avanzò in punta di piedi nella soffice massa di persone, leccandosi le labbra per l'anticipazione. il piacere fu immanso. si sedette in mezzo alla folla con un boato causando un centinaio di morti sotto il suo sedere divino. raccolce una maciata di persone e se le buttò sui soffici seni osservando divertita come quei patetici umani cercassero di non precipitare aggrappandosi alla sua calda carne o ai capezzoli turgidi. decise che era il caso di rendere la cosa più divertente: si afferrò i seni e iniziò a strusciarli tra loroschiacciando le miserabili persone sopra di essi. la sensazione era fantastica, si accorse che si stava bagnado inondando gli omini più vicini alla sua figa. con una mano scese fino a raccogliere alcuni dei piccoli fortunati e li infilò tre le sue grandi labbra. la sensazione delle persone che nuotavano in lei era bellissima ma non abbastanza. voleva di più! con foga raccolse altre persone e le buttò rapidamente nella figa accompagnadole con le dita zuppe. si inarcò all'indietro sommersa dal piacere mentre maciullava le persone dentro di lei con i semplici spasmi del suo piacere.

Le sue sensazioni erano confuse, accecate dell'estasi, sentiva solo le miserabili persone che si agitavano in lei e il piacere che ne derivava. sentiva solo le sue dita lunghe con le unghie ben curate che entravano e uscivano dalla sua figa. sentiva solo lo scorrere dei suoi fluidi, ora che era prossima all'orgasmo, e sommergeva case e auto con le sua femminilità.

Si stese schiacciando i resti degli edifici che aveva usato per bloccare la folla sotto la sua schiena inarcata. le sue mani si mossero con foga spingendo in lei qualsiasi cosa trovasse. i suoi gemiti di piacere divennero presto grida.chiuse gli occhi per assaporare meglio l'istante: i suoi muscoli si contrassero, la schiena si inarcò e con un grido acuto venne sommergendo i pochi superstiti sotto un ondata dei sui fluidi. sentiva che stava crescendo. sentiva il suo corpo abbattere le case circostanti nella sua rapida crescita sentiva le urla disperate delle persone intorno a lei, sentiva il piacvere pulsante nei suo inguine e pensò "questo è il paradiso" poi cadde in un sonno profondo.

Continua...


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