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L'ambizione di un ladro

Part V sent by Jryan^ and uploaded on data 15/February/2003 20:59:36


Marco finì dentro una bottiglietta, vuota, di acqua minerale.Sara si accertò di avvitare bene il tappo e se la mise in mezzoalle cosce: << Avrà aria a sufficienza?>> chieseSandra. << Dai..siamo quasi arrivate! Almeno li non èstretto nella morsa delle mie mani!>> Marco osservava tuttointorno a lui essere verde a causa del colore della plastica.L'umidità nella bottiglietta era tremenda , e le gambe dellapoliziotta facevano scricchiolare in maniera sinistra labottiglia vuota , come se la stesse comprimendo. Il ladro,comunque, si era reso conto che tentare di sfuggire da unamacchina in corsa e in quelle condizioni , sarebbe statoimpossibile. Così pensieroso si sistemò con la schienaappoggiata alla plastica , osservando i polpastrelli dellapoliziotta posati sulla bottiglia. La macchina si fermò pocodopo e le poliziotte scesero. Sara, camminando verso il piccoloedificio grigio della centrale , sballottava il povero Marco su egiù, e quando posò la bottiglietta su una scrivania , Marco andòa colpire il tappo per poi ricadere sul fondo, con violenza.Sanguinante dal naso per l'urto , Marco non si curò di cosastesse accadendo intorno a lui, ma furono le due poliziotte e lamagra segretaria che doveva registrare l'arresto ad accorgersi dicome fosse mal ridotto. << Ma come ha fatto aferirsi?>> esclamò Sandra. << Non ne ho la piùpallida idea..>> rispose sconcertata Sara.

La segretaria si alzò di scatto e disse mentre usciva dallastanza :<< Vado a prendere del disinfettante! Non possiamolasciarlo sanguinare !>> Le due poliziotte , scuotendo ilcapo aspettarono che tornasse la donna, ma dalla volante si sentìla radio chiamarle per andare a fare un controllo. Sandra corsealla volante per sentire cosa stesse accadendo, tornò di corsa egridò :<< Sara! abbiamo un emergenza sulla statale 22!Presto. !>> Sara allora urlò alla segretaria che tornavacon i disinfettanti :<< Angela! Noi dobbiamo scappare! Oggiè proprio una giornata movimentata! Pensaci tu all'arrestato.tantonon credo sia pericoloso!>> Una voce distratta rispose :<<si!>> poi le poliziotte se ne andarono partendo a tuttavelocità. Quando la segretaria si sedette alla scrivania e ,disposte davanti a lei ovatta e acqua ossigenata iniziò a girareil tappo della bottiglia , Marco capì che l'occasione di fuggiregli si stesse presentando su un piatto d'argento. La donnasembrava intimorita dalle dimensioni così minuscole diquell'uomo ; non era cosa di tutti i giorni, e con estremadelicatezza, aperta la bottiglia la mise orizzontale e disse alpiccolo ladruncolo :<< avanti .esci e fatti medicare!>>Marco , tenendosi il naso, uscì dalla bottiglietta e guardò ladonna dalla pelle scurissima per l'abbronzatura, esitò per unistante ma poi vide la sua libertà : poco distante dallascrivania v'era una scopa poggiata al muro che lui avrebbe potutoraggiungere con uno dei suoi abili balzi.

Mentre la gigantesca mano della donna lo stava per afferrare ,ecco che Marco prese a correre; subito l'assordante voce delladonna lo intimò di fermarsi e , con la mano cercò inutilmentedi afferrarlo: Marco saltò dal bordo della scrivania fino allascopa e poi si lasciò scivolare a terra grazie al liscio manico.Una volta sul pavimento , senza nemmeno guardarsi indietro,sentendo solo i boati assordanti , dei passi della segretariaurlante , si infilò sotto un pesante archivio di alluminio , eda li si guardò intorno per trovare il modo si usciere dallacaserma. Davanti a lui i piedi della segretaria , con indosso seisandali bassi , si agitavano ed arrivavano ad infilarsi fin sottoil mobile, a destra la luce del sole , quasi abbagliava ilpiccolo Marco che non ebbe dubbi e prese a correre. Mentre lasegretaria , presa la scopa si era messa carponi per stanare ilpiccolo ometto, quest'ultimo , il più velocemente possibile erauscito dalla centrale ed era piombato, dopo un il volo altissimodai gradini , su della soffice erba ben curata. Sentiva le urlafuriose della segretaria fuoriuscire dalla centrale, alloraMarco, respirando a pieni polmoni l'aria fresca e profumata dipino , veloce e invisibile si allontanò dalla centrale andando araggiungere , sul ciglio della strada, una cabina telefonica . Siappoggiò esausto ad un muretto di tufo e aspettò di riprendereaspettando qualcuno , che magari l'avrebbe potuto aiutare atelefonare. Pochi minuti dopo, da un sentiero che portava ad unapiccola spiaggia dalla strada, apparve una bella ragazza , magra,abbronzata , con lunghi capelli biondi e grandi occhi azzurri.

Camminava a piedi nudi sul bordo della strada con un pareolegato in vita ed una grossa borsa di paglia a tracolla: parlavadistratta al cellulare che teneva con la mano destra all'orecchio, e sembrava diretta proprio verso Marco. Il piccolo uomo ,allora , balzò in piedi e si mise , con le braccia alzate versoil cielo davanti alla ragazza in avvicinamento. Sapeva che urlarenon sarebbe servito a niente , ma per lo meno , stando in piedidavanti alla ragazza, sarebbe stato visto. In effetti la biondinacamminava guardando attentamente per terra per evitare di ferirsii bei piedi smaltati di bianco, e quando arrivò sopra di Marcofermò il suo piede a pochi centimetri d'altezza dalla piccolatestolina del coraggioso ladruncolo , lo guardò con attenzione erimase incredula dicendo all'interlocutore : <<Mio Dio! Nonci crederai ma ho appena trovato un omino piccolissimo!>>Marco riuscì a sentire distintamente una grossa risataprorompere dal cellulare, restò fermo ed ammirò la altissimaragazza svettare sopra di lui. <<Non sto scherzando.èstranissimo! Sta agitando le braccia come per chiedermi aiuto.chefaccio?>> La ragazza indietreggiò divaricando le dita deipiedi e sprigionando un odore fortissimo. Marco le si avvicinòai giganteschi piedoni e agitando le braccia provò ad urlarle:<<Mi devi aiutare a fare una telefonata!>> ed indicò coninsistenza la cabina telefonica.

La biondina disse all'interlocutore: << Senti, tirichiamo, credo mi stia cercando di dire qualcosa.ciao!>>mise il cellulare nella spaziosa borsa di paglia e poi si chinòleggermente sulle ginocchia per vedere meglio il piccolo omuncoloche si agitava sotto di lei: << Ma cosa sei? Un insetto osei davvero un uomo?>> Marco continuò ad indicare lacabina telefonica e a fare gesti vari ,simulando una telefonata.<< Vuoi..vuoi che ti aiuti a telefonare?>> sussurròla ragazza praticamente carponi sopra il piccolo Marco , con ilseno rotondo e ben fatto penzolante ,gigantesco e sensuale.<< Non ci credo. Ma ti rendi conto in che situazione miritrovo! Certo che io sono unica! Se lo racconto non ci crederànessuno che ho aiutato un uomo piccolo come una formica atelefonare!>> Marco sorrise , ma poi le urla rabbiose dellasegretaria della centrale poco distante ,giunsero alle sueorecchie; istintivamente Marco corse a nascondersi dietro iltallone della ragazza e controllò che la segretaria non sistesse avvicinando. << Ma , ti stanno inseguendo?>>chiese la bionda allontanando il piede dal piccolo ladruncolo erialzandosi mostrando la sua mole immensa.

Marco scosse il capo ed indicò nuovamente la cabinatelefonica. La ragazza, quasi seccata, esclamò : << e vabene ! va bene! Ti aiuto a telefonare!>> si chinò e porseil palmo della mano al piccolo Marco che vi salì veloce, losollevò sottoponendolo ad un'accelerazione impressionante e poientrò nella cabina fissando l'ometto con i suoi grandissimiocchi azzurri. <<Com'è strano vedere una persona cosìpiccola nella mia mano!>> disse tra sé e sé mentredepositava Marco sopra il telefono di un colore arancione acceso;<< Dunque.chi devi chiamare?>> Marco sollevò lebraccia al cielo e fece , con le dita della mano, dei numeri ,uno dietro l'altro. La ragazza scattò e prese la cornettaguardando le minuscole mano fare dei numeri ; mise una schedatelefonica un po' rovinata nel telefono dopo averla estrattadalla borsa ed esclamò avvicinando tantissimo il viso al piccolouomo, quasi sfiorandolo con la punta del naso: <<ricomincia! >> Marco allora riprese a fare dei numeri e labionda li digitò veloce. Mise il telefono all'orecchio e quandosentì che era libero , messa orizzontale la cornetta prese Marcotra l'indice e pollice e ce lo posò sopra. Gli squilli eranoassordanti e Marco stava quasi per scivolare dalla cornetta efare un volo di parecchie decine di metri.

La ragazza assicurò Marco alla cornetta premendocelo controcon l'indice e sorridendo per la situazione rocambolesca, poi unavoce femminile rispose nervosa al telefono: <<Pronto?>> Marco, nel sentire la voce familiare di Danielafece un respiro di sollievo e poi urlò :<< Daniela! SonoMarco! Mi senti?>> Daniela sussultò ed accostò con lamacchina sul bordo della strada: << Marco! Ma .come haifatto a telefonarmi?>> << Sono in una cabinatelefonica poco lontano dalla villa della contessa Mc Heller euna ragazza mi sta aiutando!>> << Come sei finito ligiù? Sei fuggito?>> << Si ! una cameriera mi hafatto fuggire sta mattina perché aveva capito non so qualesinistra macchinazione della contessa! Tu dove sei?>><< Io sono sull'autostrada, sto tornando adesso da Pescara!>><< cosa ci sei andata a fare li?>> << Tispiegherò tutto a tempo debito. Per ora ti basti sapere che lacontessa de Lori e presto la contessa Mc Heller saranno finite!>><< in che senso?>> << Presto finiranno tutte edue in prigione per i loro stupidi giochi di potere.le stoincastrando! Non hanno possibilità di salvezza!>> Marcocolpito dalla voce sicura di Daniela continuò: << Va bene!Mi fido di te, ma adesso ho bisogno che tu mi venga a prenderequi in Sardegna e mi faccia tornare normale!>> << Saròin Sardegna tra due giorni! Il tempo di concludere il lavoro esono da te!>> << Due giorni? Ma dove pensi che possapassare due giorni io? Piccolo come uno scarafaggio in mezzo allacittà?>> << Questa ragazza non è disposta adaiutarti? Si tratta solo di tenerti al sicuro per poco tempo!>><< Non ne ho idea e di certo non so come fare a dirglielo ,non mi sentirebbe nemmeno!>> << passamela , ci parloio.

Tra due giorni ti vengo a prendere stai tranquillo! Cerca,piuttosto di non fare lo scemo con la ragazza che ti staaiutando, altrimenti, quando torno invece di farti tornarenormale ti spiaccico sotto i miei piedi!>> <<Tranquilla, non sono proprio dell'animo adatto per rimorchiare enemmeno delle dimensioni sufficienti!>> << Lo so!>>rise Daniela : << Io continuerò a chiamare la contessa perinformarmi di come stai, farò finta di non sapere che tu seiscappato, lei sicuramente blufferà per far si che io continui illavoro che lei crede stia svolgendo. Quando ti verrò a prendere,stai pur certo che avremo chiuso con la contessa Mc Heller, e perun bel pezzo anche con i furti! Adesso passami la ragazza!Ricordati.ti amo!>> Marco restò in silenzio , si limitò asussurrare alla dolce Daniela : <<fai attenzione.ti aspetto!>>poi si dimenò sotto l'indice della ragazza e le fece cenno diparlare al telefono. La bella bionda , perplessa prese nuovamenteMarco nella mano e lo posò sopra il telefono per poi avvicinarela cornetta all'orecchio e rispondere: <<Pronto?>>Daniela , con tono dolce iniziò a rivolgersi alla biondina,infastidita dalla vocetta da troietta che le aveva sentito:<<Buon giorno! Mi scusi infinitamente sa! Sono Daniela, laragazza di quell'ometto che ha trovato oggi in giro per la strada!>><< Buon girono.>> rispose timidamente la ragazzastorcendo il naso: << Con chi ho il piacere di parlare?>> chiese Daniela. << Sono Brigette .>><< Che bel nome! È straniera?>> continuò Danielacon un tono che si addiceva alla più curiosa e piacevolecasalinga. << No, sono italiana ma mia madre è Americana.>>rispose ingenuamente la bionda. <<Ah! Senta, io ho dachiederle un favore ,signorina.>> esitò Daniela per poicontinuare più decisa e con una scusa plausibile : << .ioe il mio ragazzo eravamo in vacanza insieme li in Sardegna, maper motivi di lavoro io sono dovuta partire, rimanendo d'accordocon Marco , che sarei tornata dopo pochi giorni!>> <<Capisco.>> disse Brigette: <<Ora, tutto sarebbe statotranquillo se Marco non si fosse rimpicciolito! Adesso è moltopericoloso che giri da solo ! non sa quanto sono preoccupata !>><< Ma a cosa sono dovute le sue dimensioni?>> chiesela bionda. <<Beh, a me e al mio ragazzo piace fare sessoalternativo.sa.ci piace molto fare esperienze fetish eultimamente avevamo comprato uno strumentino in grado dirimpicciolire le persone e rendere qualsiasi uomo un docileschiavetto! Ne conosce di questi arnesi?>> Brigette risposeperplessa e infastidita :<< No! Veramente non ne ho maisentito parlare, diciamo che io sono rimasta agli stivali sipelle con il tacco a spillo e roba del genere! Ma ognuno ha isuoi gusti!>> Daniela continuò : << è una piacevolenovità , io personalmente mi sono scoperta innamorata di questabranca del fetish chiamata "GTS" , ovvero : Gigantesse.

È sicuramente eccitante e piace molto anche al mio ragazzo.manon scadiamo in argomenti inutili!>> Daniela si passò unamano tra i capelli e riprese : <<Prima di partire devo avercolpito , inavvertitamente , Marco con il piccolo laserrimpicciolente , l'ho salutato e poco dopo il mio ragazzo deveessersi rimpicciolito. Sono giorni che rischia la vita , pertelefonarmi non oso pensare a quali peripezie si sia sottoposto!>>Brigette sconcertata borbottò :<< Eh! Me lo immaginopoverino!>> << guardi signorina, ve lo chiedo con ilcuore in mano: può ospitare e tenere al sicuro il mio Marco finoa quando portò tornare a prenderlo? Saprò sdebitarmi!>><< Oh! Non si preoccupi. ma quanti anni ha?>><< 23>> rispose Daniela << Allora diamoci deltu! Io ne ho 19!>> rise Brigette: Daniela sorrise perl'ingenuità della ragazza e continuò, tranquilla: <<Ah!Va benissimo Brigette! Allora posso fidarmi di te?>><< O si ! non ti preoccupare! Sarò felice di prendermenecura per un po'. Ma , quando lo verrai a prendere?>><< Dopodomani mattina , per la tarda mattinata dovreiessere in Sardegna, se mi dai il tuo indirizzo passo a prenderloe ce ne andiamo!>> Brigette scosse il capo giocando con ilfilo del telefono: <<No! Scusa ma non ti conosco! Facciamoche te lo porto al porto turistico, nello spiazzale , dopodomaniverso mezzogiorno! Io indosserò, per farmi riconoscere, uncappello di paglia con un grosso fiocco rosso, non puoisbagliarti, è di mia madre.ce l'ha solo lei qui!>> Danielasorrise e ringraziò la gentile Brigette : <<Va benissimo!Grazie mille anche da parte del piccolo Marco!>> << edi che! Ciao! Ci vediamo tra due giorni!>> Brigetteriagganciò e sorrise a Marco , che seduto sul bordo del telefonola guardava distrattamente: <<Hai sentito? Starai con mefino a quando ti verrà a prendere la tua ragazza! Andiamo!>>disse la bella Bionda posizionando il palmo della mano sotto ipiedi di Marco che vi saltò rapido.

Brigette chiuse il pugno intorno all'omino e disse uscendodalla cabina telefonica: << ti metto nella borsa! Credosarai comodo. Casa è poco lontana, appena arriviamo ti sistemoin camera mia!>> la mano di Brigette si aprì e Marco caddepesantemente tra le creme abbronzanti e il telefonino senza linea.La ragazza si incamminò sballottando su e giù Marco. Nellaborsa di paglia , immersa in una solare penombra, Marco notòessere riposti dei sandaletti ben fatti, probabilmenteartigianali. Erano poco usati e praticamente immacolati se nonfosse stato per l'impronta evidente , sulla suola, del piede diBrigette. Non emanavano cattivo odore e Marco si chiese come maila ragazza non li indossasse per camminare per strada, di ritornoa casa. Intanto la bella biondina camminava su per una salitellache portava ad un cancello circondato dagli alti pini delgiardino della sua villa; del sudore scendeva dalla sua frontefino al viso, mentre le piante morbide dei suoi piedi eranosporchissime, completamente grigie per l'asfalto: << appenaarrivo mi faccio una bella doccia!>> disse a voce bassa laragazza rivolta al piccolo Marco. Brigette posò la borsa vicinoal letto e vi infilò la mano aspettando che Marco ci siaggrappasse, poi lo adagiò sul morbido letto con le lenzuola blucome il mare.

Il piccolo ladro si guardò intorno nella stanza , le pareti ei mobili in legno erano tutti colorati si un rilassante celeste ele tende erano mosse da un tiepido vento. Dalle due finestre siintravedeva un giardino ben curato con l'erba verdissimanonostante il gran caldo e tantissime aiuole. Un lontanovociferare fece capire a Marco di non essere da solo con la bellabionda in casa. La Madre di Brigette, infatti, e le sue amiche sene stavano sul bordo della piscina a bere soda e a mangiarepomodori e mozzarella sotto il sole cocente. La madre diBrigette, una signora sulla quarantina, parlava ad un cellularesporco di salsedine , con il marito , in viaggio per lavoro sulcontinente. La sua voce acuta e fastidiosa riecheggiava sullepareti della villa disturbando persino Marco, seduto dall'altraparte della casa. Brigette si levò il pareo mentre osservava ilpiccolo omino seduto sul suo letto. Si mostro a lui in tutta lasua bellezza , con indosso solamente il buchini celeste. Ilreggiseno metteva in evidenza i seni sodi e la vita piatta ,mentre il tanga sublimava quel culo perfetto, rotondo eabbronzato. Brigette sembrava non notare quanto sensuale fosseper il piccolo Marco, con quel costume e dalla prospettiva delpiccolo omuncolo. Infatti si sedette sul letto accanto a lui perpoi sdraiarsi facendo un respiro di sollievo. Marco si ritrovòcon i piedi della ragazza incrociati davanti. Osservò le enormipiante sporche , scurissime soprattutto nelle parti dove laragazza scaricava più peso. Brigette lo guardava a sua volta lì,poco lontano dai suoi piedi smaltati , e strofinava tra loro lebelle estremità muovendone e dita. Marco era come incantato daquel movimento e da quello strofinio e non distolse gli occhidagli enormi piedi che svettavano davanti a lui. D'un trattoBigette esclamò: <<Come sei piccolo!>> e cosìdicendo strinse l'omino tra l'alluce e l'altro dito, accavallandola gamba e guardandolo stretto tra le sue ditone: <<sei cosìpiccolo che per schiacciati mi basterebbe stringere solo un po'di più le dita; ma la tua ragazza non ha paura di ammazzartiquando ti riduce così?>> Marco , con il viso paonazzoscosse il capo. Brigette roteava lentamente il piede guardando lasua piccola vittima stretta nella sua morsa: << GTS,interessante! Dato che tu hai una vocetta impercettibile, credoproprio che cercherò informazioni su internet.>> Marco siguardò intorno e vide un bel computer , situato su una scrivaniabianca , proprio davanti alla finestra. La bionda però sembravaavere intenzione di rimanersene rilassata sul letto e continuò agustarsi quel omino stretto tra le dita del suo piede.

Lo guardò in viso e lo vide tanto paonazzo che chiese:<<mi puzzano i piedi?>> avvicinò il piede sporco alsuo viso e fece come per annusarlo , allo stesso tempo preseMarco nella mano e poi si alzò dal letto. << è meglio chevada a farmi una doccia! Mi sento uno schifo!>> dissesistemando il piccolo ladro sulla morbida moquette ai suoi piedi:<<Se ti vede mia madre è finita! Quindi , se dovesseentrare corri a nasconderti sotto il letto e non uscire alloscoperto finché te lo dico io. Chissà che inizierebbe a dire setrovasse un ragazzo di tre centimetri in camera mia! Non me lovoglio nemmeno immaginare!>> Marco sorrise e ne approfittòper sgranchirsi un po' le gambe dopo il viaggio in borsa.Brigette se ne andò al bagno e miscelò l'acqua. Pochi minutidopo Marco vide volare sul pavimento della camera il reggiseno edil tanga della ragazza che iniziò a farsi la doccia. Sentendo loscroscio dell'acqua, il profumo di bagnoschiuma e i sospiri disollievo di Brigette , Marco si sdraiò comodo sulla moquette epensò di avere una gran fame, per non parlare di quanto avessesete. In quel momento si sentì la porta della stanza aprirsi ela voce squillante della Madre di Brigette con il suo accentoinglese dire: <<Brigette! Amore! Il pranzo ti aspetta ingiardino!>> la ragazza rispose con voce agitata :<<Ehm! Mamma esci dalla stanza ! è tremendamente in disordine!Adesso vengo!>> La donna con un "ok" tranquillizzòla figlia ma invece di andarsene entrò nella stanza per dare leistessa un ordinata. Marco se la vide apparire da dietro il murocon un grosso cappello di paglia e degli occhiali da solesigolari, di quelli che indossano le dive quando non voglionoessere riconosciute. Le labbra erano carnose e con un rossetto diun rosso acceso che si abbinava alle unghie di mani e piedi.Indossava un bichini ed un pareo rosso, presentandosi con uncorpo di tutto rispetto, mentre ai piedi, similissimi a quellidella figlia , indossava un bell'infradito con il tacco poco alto.Marco corse a nascondersi sotto il letto mentre, gli assordantiboati dei passi della donna iniziarono a circondarlo. La signoraraccolse il costume, il pareo e prese dalla borsa i sandalettidella figlia, poi si mise a riordinare gli abiti sparsi ovunque.

Marco osservava i bei piedi della donna posarsi qua e là , avolte vicinissimi , quasi sotto il letto, a volte in lontananza.Se ne stava calmo e silenzioso , quasi godendosi la vista diquelle belle estremità da un luogo sicuro. Le sue dimensioni glifecero notare, cosa che sicuramente non aveva fatto nessuno inquella casa, che da una finestra scendeva una sottile colonna diformiche. Preoccupatosi, temendo che potesse trovarsi uno diquegli insetti alle sue spalle, guardò dove esse erano dirette.Vide sotto la scrivania dove stava il computer un piccolo vasettodi yogurt caduto fuori dal cestino. Probabilmente Brigette loaveva mangiato e quest'ultimo era stato un ottimo richiamo per leformiche che a centinaia andavano li a mangiarne. Il piccololadro si assicurò che le formiche non si fossero spinte finsotto il letto , e notò che camminavano solo vicino allascrivania e per il pavimento nei dintorni dello yogurt, inmaniera abbastanza ordinata. Erano grosse formiche con la testarossa e sembravano non essere preoccupate dei piedi della padronadi casa. Marco se ne stava con gli occhi fissi sulle formiche ,controllando che nessuna gli si avvicinasse, e vide , d'un tratto, il piede della madre di Brigette posarsi su alcune di lo ro, lasignora , non essendosene accorta continuò a riordinareschiacciando sotto il suo peso decine di insettini, cheiniziarono a correre nelle direzioni più varie.

Alcune , coraggiose, si lanciarono contro i piedi della donnae si arrampicarono tra le sue dita e poi sul dorso , come sevolessero vendicarsi, ma la signora nemmeno ne sentiva i piccolimorsi e continuava a camminare posando gli enormi piedi, ognivolta , su numerosi gruppi di formiche. Quando la donna stava peruscire le formiche erano quasi tutte scappate e lei vide,distrattamente una formichina correre giù dal suo alluce ecercare di fuggire con le altre, ma fu schiacciata in un istantesotto la suola del sandalo della signora che disse : <<Brigette!mi sa che in camera tua sono rientrate le formiche!>>Brigette, sentendo la voce della madre provenire dalla sua stanza,sussultò ed esclamò nervosissima: << Mamma! Che ci faiin camera mia! Esci! Esci!>> la madre uscì veloceborbottando: << esco, esco! Ti ho solo messo un po' appostola stanza!>> Marco uscì da sotto il letto e poi sentì dinuovo dei boati; Brigette, avvolta in un asciugamano si precipitònella stanza ed esclamò guardando in terra mentre dal suo corpocadevano centinaia di gocce d'acqua: << Marco?! Staibene?>> vide il piccolo omino venirle incontro da vicino alletto e si rincuorò: << Oddio! Meno male! Mi era preso unospavento!>> posò un piede alla destra e l'altro allasinistra di Marco e guardandolo piccolissimo tra i suoi piedonisi chinò e lo prese in mano per poi posarlo sulla scrivania:<< Ecco, stai qui! Mi asciugo e poi facciamo una bellaricerca su internet!>> fece per voltarsi ma Marco le feceun gesto con il braccio come per dire "e quando si mangia"?Brigette capì al volo , lasciò cadere l'asciugamano rimanendonuda davanti al piccolo Marco, indossò dei calzoncini , unamaglietta bianca gli fece cenno di aspettare. Tornò poco dopocon i capelli ancora bagnati e le piante dei piedi di nuovosporche, con tutti piccoli fili d'erba attaccati: teneva in manoun tappo pieno d'acqua e un piatto con pomodori e mozzarella.

Si sedette alla scrivania posando il tappo vicino a Marco e ilpiatto con la caprese davanti a lei e disse: << Ecco, bevida li, poi se hai fame mangia tranquillamente ciò che vuoi dalmio piatto.>> Marco aveva ancora in mente l'immagine di leinuda , con i peli della figa chiari come i capelli e i segnidell'abbronzatura che facevano pensare che fosse solita girareper la spiaggia in topless. Eccitato bevve qualche sorso d'acquafresca e poi diede qualche morso alla mozzarella di Brigette.Finito di mangiare la ragazza accese il computer, si collegò adinternet e iniziò a cercare "GTS". Era curiosissima ese ne stava con il viso talmente vicino allo schermo che con iseni sfiorava la testa di Marco, seduto sulla tastiera. <<Vediamo cosa troviamo.quello che mi ha detto la tua ragazza mi haincuriosito parecchio! Voglio vedere di cosa si tratta, e magaricomprare uno di questi arnesi per rimpicciolire, magari scoproqualche negozio nei dintorni così a te ti faccio tornare normalee al mio ragazzo lo faccio piccolo piccolo , così si che ci saràda divertirsi!>> Marco la ascoltava distrattamente edisinteressato, tanto che si sistemò comodo sopra il pulsante"+", sdraiato e stiratosi per qualche minuto chiuse gliocchi. Brigette cliccava incessantemente con il mouse , rendendoquasi impossibile il sonno a Marco.

Aveva trovato tantissimi siti riguardanti le Gigantesse estava guardando foto e didascalie con gli occhi spalancati. Glisaltò alla vista un sito italiano: Giganta.org; curiosa iniziòad esplorarlo. ( a quei tempi era ancora alla portata diqualsiasi curioso) Andò a cliccare su "storie" etrovate quelle in italiano iniziò a leggerne tantissime,affascinata. Lesse "Come un insetto tra i piedi" lestorie di Packi e poi " Weekend" e "La scelta".Pensò che le situazioni descritte in quelle pagine fossero moltoeccitanti e si disse che ciò che stava accadendo a lei, con unomino di tre centimetri sulla tastiera, si addiceva perfettamentealle tematiche trattate. Entusiasta del nuovo sito decise diiniziare a scrivere una nuova storia. Si scollegò, aprì word escrisse : " l'avventura di Marco". Si fermò, videMarco addormentato e con l'indice lo scosse e disse : <<Ehi! Ho intenzione di scrivere una storia di Gigantesse, miracconti quello che ti è successo?>> Marco, rintontitofece cenno alla ragazza che non sarebbe mai riuscita a sentirlo,piccolo com'era. Brigette lo prese tra indice e pollice per poiallungare i piedi sulla scrivania e mettere la tastiera sullegambe, mise Marco dentro il suo orecchio e disse agitando le ditasui tasti: << Inizia a raccontare!>> Marco si misecomodo, con la schiena appoggiata al padiglione auricolare cheprofumava di bagnoschiuma; guardava i piedi della ragazza inlontananza , incrociati sulla scrivania , e rilassato iniziò araccontare la sua storia. Il piccolo ladro non aveva la piùpallida idea delle invenzioni fatte da Daniela per ingannare labella biondina, così si limitò a raccontare la verità per filoe per segno a partire dal primo colpo a Pescara il 7 agosto,felice che a qualcuno interessasse la storia delle sue fatiche.Pensò inoltre che sarebbe stato un modo utilissimo perdenunciare le contesse , se poi il racconto sarebbe statopubblicato on-line. Marco parlò e parlò per ore ed ore, eBrigette scriveva senza sosta, appassionata dalle rivelazionicontinue.

Verso le 7 di sera Avevano finito e Brigette disse prendendoil piccolo Marco nel pungo: <<così , diciamo che io ti hoaiutato ad evadere dalla caserma!>> Marco restò silenzioso.<< Forse dovrei consegnarti alla polizia.>> ilpiccolo omino iniziò ad agitarsi tentando di liberare le bracciae pregare la ragazza di non farlo: << Che cretino ! unemerito cretino! Ma perché non mi sono stato zitto!>> sirimproverava. Ma Brigette disse sorridente: <<.però voglioche la mia storia abbia un lieto fine, e diciamo che il tuodestino è proprio nelle mie mani!>> Marco fece un respirodi sollievo. I giorni passarono veloci. Marco fu trattato daBrigette con tutti i riguardi. Brigette finse anche di stare pocobene per rimanere indisturbata in camera per i due giornisuccessivi. Poi la mattina del terzo giorno; si alzò verso le 10, indossò il solito pareo, i sandaletti e un costume bianco.Mise sulla testa il cappello della madre e messa in spalla laborsa guardò il piccolo Marco ai suoi piedi: gli avvicinò ilpiede destro come per intimorirlo e poi disse : <<su!Andiamo!>> Marco schioccò un sonoro bacio all'alluce dellaragazza che si era mostrata tanto gentile e poi fu afferratodalla morbida mano.

A Mezzogiorno Brigette se ne stava in piedi, vicino ad un moloal porto turistico. Una macchina , una mercedes accostò edabbassò il finestrino, Brigette corse ad affacciarsi e vide labella Daniela: << Ciao cara Brigette!>> disse Danielacon il solito sorriso di circostanza. << Ciao Daniela!Eccoti Marco!>> e depose il piccolo omino nella mano diDaniela. Marco si abbracciò con forza al pollice di Daniela e lobaciò felice , finalmente dopo tante peripezie erano tornatiinsieme. Daniela lo strinse tra il pollice e l'indice e loavvicinò alle labbra per baciarlo: Marco fu investito dalleenormi labbra della bella Daniela: << Grazie Brigette, seistata gentilissima!>> disse dolcemente. << Oh! Non tipreoccupare! È stato un piacere, grazie a lui ho scopertotantissimi siti sulle gigantesse! Sono diventata un'appassionata!>>Daniela sorrise perplessa, poi in modo sbrigativo fece persalutarla: << Beh! Allora.>> fu interrotta dallabiondina che le disse convinta : <<senti, so tutta la veritàsu voi due! Non ti preoccupare. Voglio solo una cosa da te.illaser minuaturizzatore! Voglio usarlo con il mio ragazzo!>>Daniela , dapprima sconcertata si liberò in un sorriso e disseporgendo l'arnese alla ragazza : << tieni, a noi non serviràmai più!>> Brigette lo prese in mano affascinata, come unbambino a cui viene donata la cosa che lui più desidera. Pocodopo la Mercedes di Daniela sfrecciava verso il porto , pronta arimbarcarsi per tornare sul continente. Marco, di nuovo didimensioni normali guidava con un indelebile sorriso sulle labbramentre Daniela stava comoda sul sedile con i piedi nudi tra legambe del ragazzo, intenta ad accarezzarlo. << Penso chesia meglio andare alle Mauritius , amore mio!>> disse leicon scioltezza. Marco rispose :<< Possiamo andare anche li,ma per il momento voglio comprare quella benedetta casa inMessico! O in Brasile!>> Marco si interruppe per farsiserio e dire alla bella Daniela: <<.Sei stata grande.>>Daniela sorrise. Sul sedile posteriore una valigetta nera, ventiquattro ore , scivolava a destra e a sinistra.

Al suo interno , non so quanti, ma sicuramente tanti , ma tanti soldi.Daniela era stata abilissima. Aveva venduto le registrazioni fatte per la De Lori ad un ricco imprenditore abruzzese: Giannoni; , quest'ultimo, denunciata la Contessa Mc Heller aveva potuto impossessarsi delle sue concessioni. La contessa De Lori, invece, ridotta in povertà era stata da poco arrestata , accusata dalla neo galeotta contessa Mc Heller.Daniela , vendendo le azioni della De Lori aveva fatto in modo che Giannoni le comprasse per poi farsele intestare in cambio dei filmanti incriminanti che avrebbero fruttato a Giannoni sicuramente di più delle azioni della contessa. Adesso Daniela e Marco erano miliardari, e le numerose azioni in borsa, una volta della De Lori, fruttavano oro. La macchina con i due ladri si allontanò e scomparve all'orizzonte tra la luce arancione del tramonto vicino al porto di Olbia.

Qualche mese dopo , verso Ottobre, Brigette e la sua famiglia erano tornati a Milano. La giovane se ne stava in camera con il ragazzo che aveva appena rimpicciolito e con il quale si stava godendo un bel pomeriggio di sesso, quando, al televisore acceso , con il volume basso vide una giovane coppia di studiosi parlare al telegiornale della loro invenzione: un laser rimpicciolitore. Brigette chiese al ragazzo di calmarsi solo un attimo, lui non lo fece e così lei gli posò sopra il morbido piede scalzo, comprimendolo completamente sotto di esso; ascoltò attenta tutto ciò che dicevano al telegiornale: Il laser sfruttava la condensazione di una particolare soluzione e generava un fascio di luce in grado di restringere la materia, a brevettarlo erano stati la bella Vanessa De Milo , che era ripresa in camice bianco mentre mostrava come funzionasse lo strumento e il suo congiunto : Riccardo. A Brigette fu subito chiaro chi avesse fornito il progetto alla coppia di scienziati (che in quel modo erano riusciti ad applicare in maniera utile la soluzione già inventata da Vanessa durante l'estate), sorrise e fece per spegnere il televisore e godersi i frutti del suo rimpicciolitore, che , ancora per poco , avrebbe avuto solo lei, unica nel mondo,Ma notò che su quello del televisore spiccava lo sponsor "giganta.org" , si rese conto che presto ci sarebbe stato il boom dei laser "giganta" , così sollevò il piede dal ragazzo e gli disse: <<ci divertiamo un po'?>> il ragazzo rialzandosi tutto accaldato sorrise e le saltò addosso con foga.

Fine.



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