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La scelta

Part I sent by Jryan^ and uploaded on data 15/February/2003 21:25:19


Aveva lunghi capelli neri, mossi , che lescendevano sulle spalle sulla schiena. Un viso perfetto conzigomi evidenti , naso che sembrava disegnato dall'abile mano diun pittore, labbra carnose ed occhi penetranti, di un verde scuroed intenso, coronati da lunghe ciglia nere. Era alta con un corposodo e formoso: seno prosperoso, che dico, prorompente , una 5°, che era però proporzionatissimo al suo corpo; alta 1.79distribuiva sul suo corpo statuario tutto ciò che di più bellomadre natura le potesse donare, glutei sodi e rotondi che quandoerano attraversati da un tanga facevano impazzire chiunqueposasse lo sguardo distrattamente su di lei. Gambe lunghe etornite tipiche delle donne che indossano scarpe dai tacchi alti,un ventre sottile e dolcemente scolpito, mani dalle dita lungheed affusolate ma allo stesso tempo carnose e sensuali, piedimaestosi, saranno stati un 43 , le dita lunghe e carnose , ildorso che mostrava ogni singolo muscolo di quelle magnificheestremità, le unghie lunghe e sempre smaltate in abbinamento conle unghie delle mani, e decine di anellini toe-ring infilati allebelle dita. Quando camminava sulla spiaggia con i suoi costumiinesistenti, abbronzata, illuminata da quel sole estivo che lafaceva splendere come una fiamma, sembrava una dea. Addiritturaogni suo passo , quando le dita affondavano nella sabbia chiara,sembrava significare:<< tutti confronto alla mia bellezza non sono che granelli di sabbia!>> E camminava, nuotava, si abbronzava ,leggeva e si spalmava le creme solari con quel suo aspettosovrannaturale, con quegli occhi pieni di malizia che raramentesi abbassavano all'altezza delle persone normali. Soprattutto perme era una dea nel vero senso della parola. Quando a fine lugliodecisi di andare a trascorrere qualche settimana nella mia casaal mare, una accogliente villetta a due passi da una piccolaspiaggia privata della quale solo io ed i residenti miei vicinidi casa potevamo usufruire, avevo intenzione di dedicarmi allostudio; alla lettura di buoni libri di autori latini , miattraeva molto in quel periodo Seneca e la sua concezione dellavita, o all'evasione nei romanzi francesi ed inglesi che dasempre mi rilassavano trasportandomi in una dimensione lontanadove non esisteva tempo né angoscia.

Ma sceso al mare una assolata mattina ,con il presupposto di raggiungere la scogliera poco a largo conla mia vecchia canoa per leggere lì il mio amato Seneca, restaicon il cuore in gola quando vidi lei; Vanessa, sdraiata aprendere il sole senza reggiseno , con la luce del sole che neesaltava la bellezza. Raggiunsi la scogliera ma non riuscivo atogliermela dalla mente. Fu poi per tutta la giornata motivo didistrazione; ero curioso di sapere chi fosse, dove abitasse equanto si trattenesse lì al mare così aspettai fiducioso ilgiorno successivo per tornare in spiaggia e conoscerla, chissà,magari poteva nascere qualcosa. Così la mattina dopo laraggiunsi in spiaggia e la trovai a passeggiare sulla riva, miavvicinai e la salutai : <<Ciao.>> <<..ciao.>> mi rispose lei posando i suoi occhi su di me, io fui come catturato dal suo sguardo, mi sentiipiccolo piccolo avvolto nello sguardo di quella dea, tanto chenon riuscii a parlare in maniera normale e scaddi nel ridicolo:<<bella giornata eh!>> << il tempo è sempre bello qui.>> disse lei con farescocciato. Io allora continuai:<< eh già, è per questo che amo questo posto!>> lei mi regalò un sorrisettodistaccato e continuò a fissarmi: <<è da quando sono un bambino che vengo qui, è un angolo di paradiso per me!>> lei mi rispose:<< lo è anche per me, ma adesso vado.>> eriprese a camminare mostrandomi quel suo magnifico sedere. Nonriuscii a spiegarmi perché Vanessa fosse stata così distaccata;sicuramente se la tirava moltissimo essendo così bella, ma lacosa non mi scoraggiava.

Il giorno seguente tornato in spiaggianon la salutai con un cenno a cui lei non rispose se non con unaltro sorrisetto distaccato e salito sulla mia canoa mi feci unbel giro salutare per la costa , andando a visitare le scoglierein cima alle quali sorgeva casa mia , e assaporando l'odore delmare pulito. Eh già, quel posto era proprio il paradiso, e poicon Vanessa in spiaggia aveva anche la sua dea. Dopo qualche oratornai a riva e trovai Vanessa in topless intenta a raccogliereconchiglie sul bagnasciuga, era incredibile l'effetto che la suavista mi suscitava ogni volta, mi attizzavo come un bambinetto einiziavo a sentirmi imbarazzato. Mi avvicinai a lei dicendole: <<raccogli le conchiglie?>>lei mi rispose intenta nel rovistare con il piede tra i varigusci:<<non si vede?>> io sorrisi nervoso e poi le tesi la mano dicendole:<< comunque piacere, io sono Riccardo, ieri non ci siamo ricordati di presentarci.>>lei mi strinse la mano nella sua morbida e calda e la miaerezione aumentò ulteriormente , era incredibile l'effetto cheproduceva su di me:<<Vanessa, piacere mio.>> disse senza alcun entusiasmo. Riuscii quella mattina ad instaurare una sorta di dialogo con la dea , ledomandavo varie cose e lei mi rispondeva in poche parole; seppiche da poco si era affittata la grande villa sulla scogliera dall'altraparte della spiaggia e che si sarebbe trattenuta fino a fineagosto a studiare per gli esami dell'università che andava arilento perché non riusciva proprio a conciliare l'impegnativolavoro di modella con la laurea in chimica.

Io fui affascinato in fondo da lei ,oltre che dal suo corpo che come ho già detto mi rendeva un suoadoratore, se non un satiro, anche dal suo modo di parlare ,italiano perfetto, voce ferma e melodiosa e del poco di cui erovenuto a conoscenza della sua vita. Lei invece mi sembravaannoiata di parlare con me, e mi sembra non trovasse nulla diinteressante in me. Il pomeriggio , soddisfatto della brevechiacchierata con Vanessa mi dedicai alle mie letture e, inserata, ad una bella passeggiata sul lungo mare fino al ristorane"il Gabbiano" dove restai a cena; che pace stupenda. Lamattina successiva, sceso in spiaggia salutai la divina Vanessapraticamente nuda , sdraiata senza reggiseno su un asciugamanoceleste a prendere il sole e poi rimasi a parlare un po' conalcuni vicini di casa che si preparavano a farsi un giro inmotoscafo. Vero mezzogiorno presi dalla mia borsa da mare Senecae mi immersi nella lettura tanto che non mi accorsi di Vanessache veniva da me con quel suo passo regale ed altezzoso. Si fermòin piedi davanti a me che ero adagiato sul mio asciugamano, e midisse: <<cosa leggi?>> io sorpreso ed eccitato dal vederla dal basso intopless risposi cercando di nascondere il mio eccitamento:<< Seneca, il " de brevitate vitae">>lei allora mi sorrise e disse:<< adoro Seneca, hai altri libri di autori latini per caso? Mi piacerebbe addormentarmi leggendo qualcosa di piacevole e non solo i libri di chimica!>> io allora affermai : <<oh , ne ho un'infinità! Ho anche molti romanzi leggeri francesi ed Inglesi e alcuni italiani.>> leicontinuò rimanendo in piedi e legandosi i capelli dietro la nuca:<< no, preferisco i latini .preferisco Seneca, se hai altre sue opere mi faresti un gran favore.>>io allora non esitai e la invitai a casa mia a scegliere lei dipersona dalla mia libreria cosa le sarebbe piaciuto leggere, leiaccettò. Il pomeriggio verso le 6 citofonò al mio cancello. Ioriposi le cartacce che stavo scrivendo e corsi ad aprirleaspettandola sulla porta, lei arrivò sul sentierino di pietrache attraversa il prato vedere del mio giardino, la vidi per laprima volta vestita, ed era bellissima ed eccitante come quandose ne stava mezza nuda in spiaggia.

Indossava una camicia rosa , un pareoceleste e dei sabot infradito chiari dal tacco alto. La feciaccomodare le chiesi se gradiva un caffè, lei mi rispose: <<vado di corsa, devo tornare a casa a studiare , sto preparando la tesi di laurea.>>mentre osservava la mia biblioteca cercando qualcosa di suogradimento io mi informai sul suo lavoro di laurea e lei mirispose:<< l'instabilità sei legami molecolari e chimici.>> io perplesso , senza vergognarmi di sfoggiare tuttala mia ignoranza replicai :<< ovvero?>> lei prese un libro dallabiblioteca e mettendolo nella borsa mi disse :<< prendo questo.>> poi continuò:<< in poche parole voglio dimostrare che è possibile restringere la materia, ho messo a punto anche una soluzione che va a modificare i legami molecolari permettendo alle molecole di occupare gli spazi vuoti e quindi comprimersi e restringersi.>> a quelle parole restai incredulo , ma allo stesso tempo ,sapendo che Vanessa la dea non era tipo da scherzare inutilmente, sentii il cuore battermi all'impazzata, eccitatissimo alpensiero che quella figa studiasse un modo per restringere lamateria mi venne l'innata tentazione di farmi cavia dei suoiesperimenti, ma mi limitai a fare un confuso apprezzamento sull'impegnoche la ragazza si era presa e poi ci salutammo. Capii dopo quelpomeriggio perché Vanessa avesse un effetto così eccitante sudi me, era come un desiderio , una mia fantasia fattasi realtà.Dopo una frugale cena al solito ristorantino sul mare illuminatodalla luna piena tornai a casa soffermandomi un attimo a guardarela casa di Vanessa delle cui finestre una era illuminata, pensaiche il giorno seguente sarei andata a trovarla sicuramente , misarei interessato dei suoi studi e poi l'avrei invitata a cena.Addormentatomi la iniziai a sognare intensamente sognai distarmene nudo e piccolissimo ai piedi di Vanessa , la quale miguardava sorridente e bellissima gigantesca sopra di me, poi miprendeva in mano ed iniziava a leccarmi con la sua immensa linguarigirandomi tra le sue lunghe dita carnose e strofinandomi sullelabbra rosse mentre la sua lingua caldissima e bagnata mi colpivacon poderose leccate, alla fine mi lasciava cadere nella suabocca.

La mattina mi svegliai emozionatissimo ,mi andai a lavare , frettoloso di andare al mare; che il sognofosse stata una premonizione??? Arrivato in spiaggia restaisorpreso nel constatare che la stupenda dea non ci fosse. Eranole 10 , il sole arroventava la spiaggia e si specchiava nell'acquablu del mare, eppure lei non c'era. Non esitai e decisi direcarmi da lei.

Giunto al cancello di casa sua citofonai e lavoce agitata di Vanessa mi rispose:<< mi trovi in un momento complicato , ma magari mi potrai aiutare.sali!>> mi aprì il cancello eattraversato il curatissimo giardino dall'erba verde edisseminata di stupende aiuole dai fiori colorati la incontraisulla porta della bellissima villa. Era bellissima come al solito, e scalza , con indosso solo una vestaglietta di seta bianca chemetteva in splendido risalto le sue forme mi salutò con uno deisuoi sorrisi distaccati. << ti piace il giardinaggio? Hai un bellissimo giardino..>> le dissi io salutandola con uncenno della mano, lei mi rispose:<< no, se ne occupa la mia domestica del giardino, a me i fiori piacciono solo da vedere, sono allergica al polline!>> entrammo e lei mi accompagnòfino in salotto precedendomi camminando con bei piedi nudi sullefredde mattonelle del pavimento: <<accomodati, cosa vuoi che ti offro?>> io restai in piedi e ledissi:<< niente, grazie.ti sono piombato a casa così solo perché mi ero preoccupato non avendoti vista al mare come al solito, spero di non disturbarti..>> lei mi rispose appoggiandosi al divano con quel suosedere sodo e rotondo :<<facevi bene a preoccuparti , ieri sera ho avuto seri problemi durante i miei esperimenti per la tesi.adesso penso di essere in un mare di guai.>> io perplesso le chiesi:<< non riesci proprio ad arrivare ad un risultato. mi spiace io non so come poterti aiutare.>> leiscosse il capo e mi disse :<< aspettami qui.>> e salì al piano di sopra.

Scese con in mano un barattolo di vetro,me lo mostrò ed io con improvviso stupore vidi che chiusa nelbarattolo c'era una piccola ragazza di aspetto orientale, nuda epiccolissima che cercava di non sbattere da una parte all'altradel barattolo nella enorme mano di Vanessa che disse prima che iopotessi pronunciare una parola:<<al risultato purtroppo ci sono arrivata, ma come vedi la situazione è degenerata.>> io osservai la piccolissimadomestica di Vanessa guardarmi spaventata, vederla così piccolacon lo sfondo dell'enorme mano di Vanessa mi eccitò , ma restòin me una schiacciante paura per la situazione drammatica dellapovera cameriera. << ma come è successo?>> esclamai e la bellissima Vanessa mirispose posando il barattolo sul tavolino tra i divani elasciandosi sprofondare nei morbidi cuscini :<<ieri sera mi resi conto, dopo vari esperimenti di essere giunta ad una soluzione che probabilmente avrebbe avuto i risultati sperati , così la spruzzai su una mela , ma questa non subì modifiche, pensai che probabilmente un metabolismo attivo avesse permesso alla mia soluzione di giungere ai risultati sperati.>> la interruppibruscamente :<< così hai usato la tua cameriera come cavia?!>> lei scosse il capo mettendosi seduta eguardando triste la piccola cameriera sul tavolo:<<.non avevo alternative e la soluzione dopo poco non sarebbe più stata attiva , così ne spruzzai pochissima su Giusy , così poca che pensai si sarebbe abbassata di pochi centimetri, ma di iniziò a restringere senza sosta fino a scomparire tra i suoi vestiti. ed eccola qui, sarà alta 4 o 5 centimetri. è ridotta ad un insettino!>> io confusocercai di fare chiarezza tra i miei pensieri di ogni tipo e poidissi :<< non è possibile invertire il processo? Dovrebbe essere semplice, quando si ottiene un risultato invertirlo è cosa scontata.>> Vanessa annuì e poi disse allungando le gambe finosul tavolino ed incrociando i sensualissimi piedi davanti albarattolo dove la piccola ragazza ci ascoltava disperata eprobabilmente adesso anche costretta a sorbirsi l'odore forte diquei giganteschi piedi:<<si, è semplice come operazione, ma se per caso la sostanza non è perfetta e magari potesse avere lo stesso effetto rimpicciolitore non oso pensare che fine farebbe lei che è già così piccola! E basterebbe anche la variazione di un solo valore.>> io restai in silenzio passandomi unamano sul viso, poi la bellissima Vanessa disse :<< dovrei avere altre cavie per sperimentare la soluzione, non ho l'attrezzatura per soluzioni perfette , ed è per questo che sono veramente in una situazione disperata..>> mi guardòintensamente per qualche istante e poi spostò lo sguardo sulbarattolo vicino ai suoi piedi dicendo alla piccolissima Giusy :<< tu potresti anche continuare a vivere così con me, fino a quando con l'aiuto di altri studiosi più competenti di me riusciremo a farti tornare normale, ma onestamente avrei gravissimi problemi con la legge se scoprissero che ho usato una persona come cavia.>>io dissi perplesso:<< non vorrai lasciarla così per sempre! Le rovineresti la vita!>> Vanessa mi rispose toccando con le ditadel piede destro il barattolo con la sfortunata cameriera:<< sarei tentata.>> ioallora esclamai con rabbia :<< Ma non puoi farlo! Adesso ci sono anch'io, cerchiamo di risolvere al meglio questa situazione. potresti usare me come cavia! Male che mi va divento più grande !>> Vanessa apprezzando la miainiziativa disse :<< ed è per questo che prima ti avevo detto che si saresti potuto essere d'aiuto, ma ti avverto, c'è , anche se minimo, il rischio che ti rimpiccolisca anche tu, come ti ripeto non ho attrezzature precise.

Nel caso ti rimpiccolisca anche tu non so cosa sarò costretta a fare; potrei chiedere aiuto a settembre ad alcuni miei compagni di corso ed accedere agli strumenti dell'università sperando di riuscire a riportarvi alle dimensioni normali, ma comunque dovrete rimanere piccoli per più di un mese, e forse per sempre , anche tu.>> io annuii e titubante guardai il marefuori dalla finestra; Vanessa continuava a tormentare la piccolaGiusy giocherellando nervosa con il barattolo con i piedi e midisse con voce dolce, che per la prima volta le sentivo:<< sei disposto ad incorrere in tutti questi rischi solo nella speranza di salvare la mia domestica?>> ionon risposi rimanendo con gli occhi fissi sul mare , Vanessacontinuò:<< non ti costringe nessuno.>> io restai immobile per alcuni istanti , poi mivoltai verso Vanessa e dissi:<< lo farò anche solo per dare speranza a quella poveraccia. L'importante non è quanto sia lunga la vita , ma come è vissuta, troppe persone di lamentano della brevità della vita, e lo fanno solo perché la vivono in modo sbagliato.>> Vanessa mi sorrise, erabellissima, dopo la mia decisione era ancora più bella delsolito.

In fondo speravo di finire rimpicciolitoe diventare così di Vanessa, ma certo non lo stavo prendendo inconsiderazione in quell'istante, volevo solo , veramente aiutarequella poverina, avrei preferito tutte e due normali ed iopiccolo come un insetto; vedere una donna in quelle condizioni miinfastidiva. Vanessa si alzò prendendo il barattolo in mano e midisse avvicinandosi a me con quel suo magnifico sorriso che mifaceva sentire un dio :<< Per te Seneca è vita, è come una bibbia, non è solo una lettura di distrazione come lo può essere per me. Ammiro questa tua scelta così stoica e allo stesso tempo eroica, anche se non riuscirai a aiutare Giusy condannandoti alla sua stessa sorte , le avrai dato una forte speranza e avrai già vinto!>> a quelle parole fui tentato diabbracciarla e baciarla; avevo sempre desiderato una donna con lasua intelligenza , per non parlare della sua sensualità, magiunti al piano superiore, un vero e proprio laboratorio, mi resiconto che la mia vita in un modo o nell'altro sarebbe cambiata.

Continua...



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