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Tra l'estasi e il terrore.

Part II sent by Jryan^ and uploaded on data 23/March/2004 22:53:41


Ero immobile , li , sul cuscino del divano e guardavo Lorena innalzarsi davanti a me. Fortunatamente lei non aveva intenzione di sedersi per il momento e si allontanò per andarsi a vestire.. o almeno così pensai quando la vidi voltarsi.

La sentii chiamarmi di nuovo e a quel punto io le urlai : << Lorena! Amore! Sono qui! Sul divano! >> Stupidamente ero convinto che lei mi avrebbe sentito ma poi mi resi conto che per riuscirmi a sentire sarei dovuto stare almeno all’altezza del suo viso. Anche starmene ai suoi piedi e urlare sarebbe stato come provare a farmi sentire dalla signora dell’edicola in fondo alla strada. Il fatto che Lorena non riuscisse a sentirmi mi fece preoccupare parecchio, così, in un istante , alla grande suggestione che avevo provato vedendo la mia ragazza gigantesca davanti a me , subentrò un profondo senso d’ansia.

Lorena ritornò al divano; aveva in mano il telefono e stava componendo il mio numero convinta che fossi uscito. Era ancora bagnata e con l’asciugamano sui fianchi. Questa volta però Lorena si sedette in tutta tranquillità sul lato opposto del divano. Sussultai , se avesse deciso di sedersi dove stavo io non avrei mai fatto in tempo a sfuggirle , e sarei rimasto schiacciato sotto i suoi bel sedere.
Stavo per fare un respiro di sollievo, ma poi mi resi conto che Lorena si stava sdraiando; sollevò le gambe e io mi ritrovai con i suoi grandi piedoni sopra la testa, Istintivamente indietreggiai e me li vidi scendere velocemente davanti. Quando il tallone del primo piede si posò sul cuscino del divano io fui lanciato in aria dal contraccolpo e andai a sbattere sulla immensa pianta del piede della mia ragazza. L’urto fu violento e quando ricaddi sul cuscino ero completamente dominato dal piede di Lorena che intanto aveva incrociato le gambe.

Indolenzito com’ero mi alzai a fatica ed indietreggiai un po’. Avevo il cuore che batteva all’impazzata. Quando riuscii a calmarmi mi resi conto di avere tutto il mio campo visivo occupato dalle piante dei piedi di Lorena, il che mi fece sentire un niente. Sentii il buon odore di doccia schiuma che pervadeva l’aria ma notai che le piante della mia ragazza erano già sporche..eh si , lei era abituata a girare scalza per casa! Sotto il suo tallone c’era una macchiolina indistinta che era più o meno delle mie dimensioni. Non osai pensare a che fine avrei fatto se , inavvertitamente , Lorena mi avesse calpestato sotto quei piedoni.

Attraverso le dita dei suoi piedi, che lei muoveva nervosamente, riuscii a vedere il suo viso; teneva il telefono all’orecchio con un espressione preoccupata. Attaccò e poi rifece il numero, dicendo ad alta voce : << ma perché non risponde! >> Per mia sfortuna avevo lasciato il cellulare in macchina e così lei pensò che io mi fossi tolto il costume, avessi indossato la mia polo da casa ed i miei bermuda e che me ne fossi andato a piedi a comprare qualcosa in paese.

Lorena sbuffò quando si mise a ricomporre , per l’ennesima volta, il mio numero. Lo fece squillare un paio di volte e poi attaccò. Posò il telefono sul pavimento e prese il telecomando che era vicino alla sua gamba. Distrattamente si mise a fare un po’ di zapping.
Pensai che quella situazione (tutti e due sul divano) fosse l’ideale per farmi vedere da Lorena, così, preso quel poco coraggio che avevo , mi decisi ad avvicinarmi al suo viso.

Camminai con circospezione fino ai suoi piedi e arrivato all’altezza della sua caviglia cercai di arrampicarmi. Purtroppo essendo ancora umida, la pelle di Lorena era abbastanza scivolosa ma il suo malleolo si rivelò una comoda base di appoggio, così, senza troppa fatica , mi ritrovai sul dorso del piede della mia ragazza. Davanti a me vidi la sua lunghissima gamba , liscia ed abbronzata, poi la sua gigantesca vagina che l’asciugamano non nascondeva affatto. Voltandomi vidi il suo bel piede destro , le dita lunghe e carnose con le unghie ben curate e leccate di uno smalto trasparente; il piede sinistro invece lo aveva posato sul pavimento fresco e quindi l’unica strada sicura per raggiungere il suo viso era la gamba destra.

Camminai lentamente su quella pelle morbida. Lorena non sembrò accorgersi di quell’esserino in viaggio su di lei , però d’un tratto sollevò dal pavimento il piede sinistro, io corsi verso il ginocchio e feci appena in tempo a non essere investito; Lorena infatti iniziò a strofinare il suo bel piedone sulla gamba destra, forse infastidita dal solletichino di qualche mosca. Ringraziai il cielo di essere stato abbastanza veloce e proseguii.

Quando fui sulla sua coscia mi fermai per qualche istante in contemplazione della vagina immensa della mia ragazza… centinaia di fantasie attraversarono la mia mente ma poi tornai alla realtà e continuai a camminare. Arrivai sull’asciugamano , praticamente ad un passo dall’anca di Lorena, li iniziai a chiamarla ma lei non mi sentì. Camminai ancora un po’ ed arrivai sul suo ventre: davanti a me vedevo i suoi colossali seni nudi , mi dominavano come due montagne e tra di essi vedevo il bel viso di Lorena , le sue labbra carnose e i suoi occhi fissi sulla tv. Feci un passo vicino all’ombelico della mia piccolina e lei sussultò. Caddi proprio nel suo ombelico e senza che avessi tempo per reagire , Lorena si passò la mano sulla pancia , infastidita da quel continuo formicolio.

Il suo anulare mi investì e mi trascinò via dalla sua pancia , fino a farmi cadere sul cuscino del divano..poco lontano dal telecomando su cui lei teneva sopra l’altra mano.

<< Cazzo! >> esclamai; ora era impossibile salire di nuovo su Lorena, era troppo grande. Dovevo tornare in fondo al divano e riarrampicarmi sul suo piede…e ricominciare tutto da capo? No! non ne avevo la minima voglia, così mi voltai verso la sua mano e pensai di iniziare a toccarle il pollice per cercare di farle abbassare lo sguardo; ma appena mi avvicinai lei alzò la mano e si iniziò ad accarezzare i capelli. Sbuffai , poi guardai il telecomando e vi salii sopra; sorrisi quando riuscii ad intuire le potenzialità di quello strumento. Con naturalezza sollevai il piede e lo riabbassai sul tasto per cambiare canale…niente, era troppo duro, dovetti saltarci sopra per farlo funzionare e solo quando cambiò canale mi resi conto di quale immensa cretinata avessi fatto! Lorena afferrò subito il telecomando e lo sollevò senza neanche fare caso a me. Io caddi nel vuoto per qualche metro e feci appena in tempo ad aggrapparmi al mio stesso costume che penzolava dal divano e sul quale Lorena si era beatamente sdraiata sopra.

<< Oh… che fortuna! >> esclamai tenendomi stretto. Guardando in basso vidi il pavimento lontanissimo, ebbi un brivido e mi voltai di nuovo verso l’alto per scoprire che Lorena aveva deciso di alzarsi. La vidi mettersi a sedere e mi ritrovai con una sua gamba a destra e l’altra a sinistra, non riuscivo a vederle il viso oltre il bordo del divano , riuscivo a vedere solo fino alle sue ginocchia.

Poi Si alzò e la vidi svettare sopra di me; ero praticamente sotto la sua immensa fica, diciamo che era un punto di vista magnifico , ma Lorena afferrò il costume e mi ritrovai soggetto ad una terribile accelerazione; la mia ragazza stava camminando e la mano che teneva il costume oscillava avanti e indietro ( come è naturale). Urlavo come quando andavo sulle montagne russe e sentivo lo stomaco salirmi in petto ad ogni giro!

Con le lacrime agli occhi stavo per mollare la presa quando finalmente , dopo un ultimo volo , caddi, insieme al mio costume, sui vestiti da lavare raggruppati sul pavimento vicino alla lavatrice.
Restai immobile a respirare a calmarmi per non so quanto tempo. Stavo sdraiato su quella soffice montagna di abiti e non avevo intenzione di discenderla per poi andarmene a girovagare sul pavimento di casa… alla mercé dei piedi della mia ragazza.

Continua...



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