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FreeCity

Part III sent by MK Cuf and uploaded on data 12/February/2003 02:48:23


<b>Una Fortuna Sfacciata</b>

Il tempo passò in fretta per Martin everso le otto di sera un altoparlante all' interno dellabiblioteca avvertì che era ora di avviarsi verso casa, di li adun' ora infatti sarebbe iniziato il coprifuoco. Martin non se necurò, anzi, sperò che non si sarebbero accorti di lui e che loavrebbero chiuso dentro... speranza vana... Dopo una mezzorettainfatti passò un uomo molto grosso e manesco che lo trasportò"gentilmente" alla porta. Martin non era ancorasoddisfatto di ciò che aveva letto fino ad allora, così siripromise che in futuro sarebbe tornato a consultare altriarchivi. Intanto che era assorto nella lettura però si era fattobuio, ormai c'era poca gente in strada, e sembrava che quelliancora in giro avessero molta fretta di tornarsene a casa. Tuttala città era immersa nella tranquillità della sera e lo stomacodi Martin gli ricordò che non aveva ancora mandato giù niente.Cominciò a camminare in cerca di un nascondiglio, passò cosìun' altra mezz'ora finché ad un tratto udì la sirena cheannunciava l'inizio del coprifuoco. Dopo che la sirena ebbesmesso di suonare le strade erano quasi deserte, Martin notòinfatti con piacere di non essere l' unico a non sapere doveandare e questo lo rincuorò un poco. Tutto era silenzio, gliunici rumori che si sentivano erano quelli che venivano dall 'interno delle case... ed i "rassicuranti" passi delle M-Girldi guardia. Martin non era tranquillo per niente, e malgrado ilsonno, la stanchezza, e la fame si costrinse ugualmente acamminare.

Cercava di intuire dal rumore dei passidelle M-girl dove doveva dirigersi per evitarle. Non era ilmassimo della strategia pensò, ma con un po' di circospezionepoteva anche funzionare... Passsò circa tre ore gironzolandosenza meta. Probabilmente il sonno lo distrasse per un po', perchédi colpo, come appena svegliatosi da un sogno, si rese conto chei passi di una M-girl stavano venendo proprio dalle sue parti.Ross quella sera rientrò più tardi del solito ed ebbe di nuovouna discussione con i suoi genitori. Aspettava ansioso l' arrivodi sua sorella per raccontarle del suo nuovo amico. Quando siaccorse però che Wendy tardava a passare chiese ai suoi genitorise sapevano dove si trovasse. - Oggi è passata in anticipo asalutarci, mentre tu eri fuori come al solito... - rispose suamadre, - Poi è andata direttamente a casa sua.. anzi,probabilmente a quest ora avrà già cominciato il suo turno diguardia...- Ross non la fece neanche finire di parlare che siprecipitò al suo comunicatore. Purtroppo però sua sorella nonera in casa e questo significava che Martin quella sera avrebbepotuto passare dei guai. Ross tentò in vano di convincere i suoiche doveva uscire a tutti i costi ma con il coprifuoco in vigoreera inutile... Martin non sapeva proprio cosa fare, sapeva cheanche se fosse fuggito non sarebbe arrivato lontano così siappiccicò alla parete di un palazzo ed attese. Dall incrocio conuna strada perpendicolare a quella dove si trovava sbucò una M-Girlbionda... Non era Wendy fortunatamente, ma Martin udì la ragazzache intimava a qualcuno di fermarsi. Aveva il cuore in gola,sapeva che se la ragazza avesse girato lo avrebbe vistosicuramente.

Fortunatamente non fu così, la ragazzaattraversò la strada in cui era Martin e proseguì sulla viaperpendicolare. Martin fece un grosso sospiro di sollievo, edincuriositosi procedette verso il centro della strada per vederedove stesse andando. Ora era esattamente al centro della strada,vicino all' incrocio che poco prima aveva attraversato la ragazza.Stava attento a non esporsi troppo,così riusciva a vederla dispalle mentre stava controllando un tizio. Dopo pochi minuti laragazza salutò quel tizio che evidentemente risultò in regola,lo scavalcò e proseguì per la sua strada senza voltarsi. Martinsentì distintamente i suoi passi mentre si allontanava, mastranamente il rumore non diminuiva come avrebbe dovuto, anchequando la ragazza scomparve dietro un palazzo... - Fermo li! - lavoce che udì Martin era femminile e proveniva da sopra la suatesta. I suoi occhi si spalancarono e brividi di freddo pervaseroil suo corpo. Si sentì un grande stupido e si ritrovòparalizzato in mezzo alla strada. Aveva scambiato i passi della M-girlche era dietro di lui con quelli dell' altra che si stavaallontanando. Martin pensò che infondo era stato fortunaro,infatti se la ragazza che ora era alle sue spalle non si fosseaccorta di lui probabilmente a quest' ora si sarebbe sentito comeuna frittata. - Qual è il tuo nome? Girati, prendi il tuodocumento di libera circolazione in mano ed alzalo verso di meper favore." Martin non seppe mai dove trovò il coraggio,ma si voltò verso di lei.

Sinceramente, non si aspettava tantasfortuna tutta in una volta... Era Lysa, i suoi bellissimi occhiverdi lo fissavano duramente. In pochi secondi però l'espressione della ragazza cambiò da dura ed autoritaria, adicuriosita. - Così ci incontriamo di nuovo è? - disse. - Già...- rispose Martin che non riusciva a capire più quasi niente. -Ma avrei preferito in altre circostanze.- continuò lui, cheormai aveva il cuore in gola. - Perché? che c'è di male? -chiese lei tranquilla. - Cosa C' è?... C'è che non hodocumenti, e che sono in giro durante il coprifuoco... non tibasta forse per considerare la mia una pessima circostanza? -disse Martin stupitosi nuovamente di tanto coraggio... ma dove lopescava? - Smettila di tremare per favore, se avessi volutoarrestarti stai certo che lo avrei già fatto... e lascia che tiricordi che il mio compito è di rinchiudere i malviventi nonchiunque si trovi sulla mia strada... -. - E tu cosa ne sai dime? dal tuo punto di vista potrei essere chiunque.- - Si certo,..ma non mi dai l'impressione di voler nuocere.- disse LysaTranquillamente. - O.K. mi scuso per il mio tono, ma cerca dicapirmi... mi sento un po' in pericolo. - Martin non sapeva perché, maquella ragazza gli ispirava fiducia ed infatti si sorprese adessere calmo senza motivo. - Non è di me che dovresti averepaura, ma di Wendy... sai? non credo che tu le vada molto agenio.- disse Lysa, - Che perspicacia! - commentò Martin. -Lysa? C' è qualcosa che non va? - era la voce di Wendy e sistava avvicinando molto velocemente. Martin riebbe la pessimasensazione di poco prima e cominciò a tremare quando vide ilviso di Lysa che si era fatto serio. Lysa intanto aveva vistoWendy passare in un via parallela e data la sua distanza dubitavache si fosse accorta del ragazzo.

La ragazza sapeva che non poteva chinarsiperché ormai Wendy la vedeva bene, ma poteva ancora farequalcosa... Si spostò proprio sopra Martin arrivando con il suopiede sinistro a circa cinque metri a sinistra dal suo corpicino,poi cominciò a muovere il destro verso di lui. Martin nonriusciva a capire cosa stesse succedendo, avvertiva comunque unsenso di inquietudine, e quando il piede sinistro della ragazzasi appoggiò vicino a lui temette di aver firmato in qualche modola sua condanna a morte. Lysa intanto portò il piede destrosopra la testa di Martin e cominciò a farlo calare lentamente.Martin ancora non voleva credere ai suoi occhi: Lysa stava perSchiacciarlo come un insetto fastidioso.... <<Che pessimagiornata!>> pensò. Alzò le mani per sorreggere il pesodel piede della ragazza che intanto continuava a calare.Ricordatosi del effetto praticamente nullo che ebbe quella stessaazione quando l' agente di quel pomeriggio venne schiacciato,rinunciò. Ebbe allora un' idea dettata più dall' istinto chedalla ragione : si abbassò e fece un tuffo in avanti per usciredalla sua traiettoria. Non servì un gran che però, perché aLysa bastò spostare lievemente il suo piede in avanti per esserein grado di sovrastarlo di nuovo. Martin era completamente stesoa terra con il piede di Lysa a poche decine di centimetri sopradi lui. Lysa continuava ad abbassarlo e Martin non scordò mai lasensazione di morte che provò quando avvertì il peso delgigantesco piede della ragazza che cominciava a premerlo in terra.Martin si ritrovò con la testa sotto l' aluce del piede di Lysae con il resto del suo corpo sotto il suo avanpiede.

Martin in quel momento era terrorizzato,attendeva rassegnato che la ragazza terminasse la sua opera, cheaumentasse la pressione e che lo schiacciasse. Ma la pressionerimase costante, non aumentò a dismisura come lui si aspettava...lo teneva semplicemente pressato a terra sotto di lei. Poifinalmente capì. Wendy sbucò dal' incrocio di fronte a loroproprio quando Lysa aveva appena finito di coprire Martin. - Chec'è Lysa? con chi parlavi? - - Con un agente... Ma se ne èandato.- disse Lysa tranquillamente. << Bravissima!<< pensò Martin dalla sua scomoda posizione che glipermetteva a malapena di respirare. - Capisco... Bene, allora iocontinuo il mio giro. - rispose Wendy. - O.K. - Martin sentivadal suo tono di voce che Lysa non era molto tranquilla, maevidentemente Wendy non se ne accorse perché se ne tornò al suogiro. Quando Wendy si fu allontanata abbastanza Lysa sollevò ilsuo piede dal corpo di Martin, lo appoggiò poco più in la e sipiegò appoggiandosi sulle ginocchia per controllarlo meglio: -Tutto Bene? ...Scusami ma non mi è venuto niente altro in mente...-disse. - Non preoccuparti, hai fatto benissimo. Cavoli... un po'più di forza e lasciavo lo stampino per terra... - RisposeMartin divertito mentre si sgranchiva gli arti. - Mi dispiace, macome vedi non uccido nessuno se non voglio- disse lei sorridendo.

Martin capì perfettamente l' allusionedella ragazza agli avvenimenti di quel pomeriggio e si pentì diciò che aveva pensato di lei. - Non posso lasciarti qui... se tiPesca Wendy prima che io ci parli lo stampino ce lo lasci sulserio... Vieni?- Martin non credeva ai propri occhi, Lysa avvicinòla sua mano a lui e gli fece segno di salire. Lui non ci pensòneanche un minuto e fece come voleva. Allora la ragazza chiuse unpo' le dita in modo da non farlo cadere e poi continuò il suogiro. - Hai intenzione di portarmi in un dipartimento? - chieseMartin preoccupato. - Zitto! Se si viene a sapere in giro ciòche sto facendo passo dei guai! - Rispose lei sottovoce ma contono secco. - Scusa... - Martin decise che non avrebbe piùparlato per primo. Lysa continuò il suo giro di perlustrazionetranquillamente celando Martin nella sua mano. Martin era moltostanco, sapeva di avere bisogno di dormire, ed infatti ,feceappena in tempo ad assistere ad un paio di controlli di rutineche si addormentò.

Quando si svegliò non sapeva per quantotempo avesse dormito e neppure dove si trovasse... una cosa eracerta, non era in una prigione. Si sollevò a sedere con gliocchi ancora socchiusi, con lo sguardo tipico di chi è pocosveglio e praticamente, non vedeva ancora niente. Ripensò agliavvenimenti del giorno prima e per un attimo credette di averfatto uno stranissimo sogno. Poi, quando si rese conto di nonessere all' interno della sua navetta spaziale, capì che tuttoquanto ricordava era vero... Scott, Ross, l'uomo schiacciato,Wendy, Lysa... A proposito, Dove era finita Lysa? Spalancò gliocchi, e dopo pochi istanti, quando si abituò alla penombra, lavide. Erano in una stanza enorme, ed enormemente alta, lui eraseduto sopra il cuscino di quella che doveva essere unapoltroncina per M-girl. La cosa strana era che la poltroncina erasenza zampe... praticamente era appoggiata a terra. Si guardòattorno... Era nella camera da letto di Lysa! Lei stava dormendo"di gusto" in un letto appoggiato per terra, fatto diun materasso spesso un paio di metri, da un guanciale e da unlenzuolo... sembrava un letto giapponese. Accanto a lei, interra, c'erano una sveglia, una lampada ed una specie di pannellocomandi, tutti enormi. Ora Martin credeva di capire quello cheprovava una formica. Si alzò in piedi, di fianco a lui c'erano ivestiti di Lysa... decise quindi che tanto valeva dare un'occhiata in giro. Scese a fatica dalla poltroncina scivolando sulcuscino, e quando fu in terra capì che non sarebbe riuscito arisalirci di nuovo. Erano circa le 10 del mattino stando a ciòche indicava la sveglia, e Martin si ricordò di avere una fameda leone.

Cominciò a camminare verso la porta cheera socchiusa, la camera era rettangolare, Martin pensò che selui fosse stato grande come Lysa quella camera doveva essere di 3metri per 4. Lysa era sdraiata di fianco a lui con la testa nelladirezione opposta a dove era diretto. Uscì dalla porta che stavain fondo alla stanza alla destra del letto e si ritrovò in unastanza più grande della precedente. Finito il suo giro Martintorno in camera da letto, si mise in fondo alla stanza e si fermoa riflettere. <<Non sono riuscito a trovare niente dicommestibile,... accidenti morirò di fame!<<. La casa eraun trilocale giusto giusto per una persona, l'entrata dava su unastanza che faceva da salotto e da cucina, c' era un' unica portache dava sulla camera, e da questa si poteva accedere al bagnoche ora era chiuso. Tutto era la riproduzione in scala "galattica"di un normalissimo appartamentino del ventiduesimo secoloterrestre. C' erano pochissimi mobili, e quei pochi che c'eranoerano come l'armadio a muro, la cucina , il tavolo, e le tresedie: erano stati costruiti assieme alla casa facendo essi partedelle mura e del pavimento. Martin era molto affascinato da tuttociò, ma ammise riluttante che ciò che più lo affascinava eraproprio Lysa. Senza rendersi conto si alzò e cominciò acamminare verso il guanciale. Lysa stava dormendo moltoprofondamente, la sua posizione era qualcosa di estremamentegrottesco... era in posizione supina, aveva un piede fuori dall'unico lenzuolo che la copriva, era rivolta con il viso versosinistra, la sua bocca era aperta ed i suoi capelli tuttiscompigliati. Il suo braccio sinistro era allungato verso ilbordo del letto, mentre quello destro descriveva un arco sopra lasua testa.

Respirava molto regolarmente, Martin sisorprese a fissare il suo volto con estremo interesse... comepoteva non essere così? anche in quella circostanza era talmentebella... Si arrampicò a fatica sopra il materasso e si sedettesul ciglio. Di fronte a lui, a circa 15 metri c' era il volto diLysa. Non potè fare a meno di notare che la ragazza dormiva conuna canottiera rosa molto leggera e senza reggiseno, ma non indagòoltre in quel senso se no gli sarebbe preso "male". Oraaveva altri pensieri per la testa! Chi era veramente quellaragazza? Perché lo aveva aiutato? Cosa poteva volere da lui? Masoprattutto l' avrebbe lasciato andare, oppure lo avrebbe portatoin prigione, o peggio ancora lo avrebbe ucciso? Era un rebussenza soluzione... Ci pensò tutta la mattinata, poi decise chenon valeva la pena di friggersi il cervello con quei pensieri,avrebbe capito le sue intenzioni non appena si fosse svegliata,ed a giudicare da come si girava sul suo letto sarebbe accadutopresto. Restò immobile a guardarla per un ora intera, poi ad untratto Lysa si svegliò. I suoi bellissimi occhi verdi siaprirono lentamente e si fermarono per alcuni secondi sullasagoma di Martin con una espressione interrogativa. - Buongiorno!Scusa se non mi sono ancora presentato, il mio nome è Martin...il cognome... non importa, ne ho cambiati tanti fino ad ora chenon mi ricordo neppure quello vero. - Disse Martin cercando diessere simpatico. Lysa non rispose subito, si ricompose e rimasea fissarlo per qualche minuto... A Martin sembrava quasi che lostesse studiano, rimase immobile fissandola a sua volta con losguardo di chi si aspetta una risposta. - Buongiorno.

Io sono Lysa, questa è casa mia enessuno ti ha dato il permesso di salire sul mio letto... -. -Cristallino direi. - rispose Martin mentre si alzava in piedi conl'intento di scendere dal materasso. - Sto scherzando... Fermati,siediti e facciamo due chiacchiere, ti va? - disse lei sirridendo.Martin la guardò con la testa per traverso, poi si sedette edisse: - Certo che mi va. Basta che non mi tempesti di domande...-- Temo che questo sia impossibile, se non ti facessi delledomande non avrebbe avuto senso portarti qui, non credi? - dissela ragazza ancora comodamente sdraiata sul suo letto. - Si. Hairagione, comincia pure e vedrò di accontentarti. - - Dunque, chisei realmente, e da dove vieni? - - Questa è proprio la domandaalla quale preferirei non rispondere per evitare di raccontarestorie o di essere preso per matto. - - Non preoccuparti, io giàlo penso che tu sia matto, altrimenti ieri pomeriggio sarestistato zitto come tutti gli altri. - Martin riportò alla mentegli avvenimenti del pomeriggio prima. - Sono stato avventatovero? - - Si ma non hai sbagliato per due motivi: il primo è chehai agito giustamente, ed il secondo è che se non l'avessi fattoprobabilmente stanotte ti avrei arrestato, oppure eliminato. - -Non sei per niente spiritosa... - - Ma è la verità... Comunquenon ci pensare, perché non ho intenzione di farlo... almeno perora... Rispondi alle mie domande piuttosto.- - D' accordo. Sonoun... agente segreto in incognito... no, anzi sono un mercante dibanane... o di pesche?... non ricordo... - - Senti, per quantosia brutta o inverosimile ti consiglio di dirmi la verità, perchécominci ad essermi antipatico. - - Tu invece mi sei simpatica,anche se fai di tutto per non esserlo... - Lysa fu gelata daquella risposta perchè sapeva che era la verità, ma proprioquando stava per rispondergli Martin cominciò la sua storia adir poco inverosimile. - Mi chiamo Martin, il cognome non conta...Sonoquello che voi chiamereste un alieno, o meglio, un abitante di unaltro mondo. Sono stato costretto ad un atterraggio di emergenzasul vostro pianeta da un danno che la mia navetta ha riportato inseguito ad una battaglia con il corpo di polizia dell' impero.

So che sembra assurdo, ma è la verità,io sono un pilota di navette ultraleggere da combattimento dell'esercito della resistenza e devo trovare il modo di riparare ilguasto alla mia iperguida, senza la quale sono confinato suquesto tanto strano quanto pericoloso pianeta. Comunque,lasciatelo dire, il tuo pianeta non risulta come abitato da speciintelligenti sulle mappe stellari, molto strano.- - Hai ragione,non ci credo, anzi.. credo proprio che ti farò fuori all'istante - -D'accordo! cosa vuoi che ti racconti? che sono undrogato? O.k. mi sono fatto una dose giusto cinque minuti fà...non ti piace? allora che ne dici di questa? Sono un criminaleincallito che ha intenzione di derubarti di tutto ciò che hai...No? hai ragione, non è credibile.. Allora senti,che ne dici diquesta? sono un povero pazzo che non vede l'ora di sperimentarequello che si prova a venire spiaccicati per terra da un piede di14 metri per 6...- urlò Martin mentre Lysa si stava alzando.Lysa si alzò in piedi senza guardarlo e gli disse - Esci di quiper favore, devo vestirmi e ci devo pensare...- Martin scese dalletto e corse verso l' altra stanza. Lysa rimase dentro la suacamera per un ora intera poi quando uscì era calma e come alsolito. - Hai fame? - - Si... sono due giorni che non mangio - -Seguimi allora che si mangia. - Lysa lo scavalcò ed andò versoquello che dal punto di vista di Martin sembrava l'angolo cucina.

Martin le corse dietro e quando l'ebberaggiunta lei lo prese e lo sollevò fin sopra il suo tavolo. -Puoi Provarmi quello che hai detto prima? - - Si, Ma dovràrestare tra noi. Non voglio problemi con le autorità locali datoche presto i caccia imperiali analizzeranno la mia nuvolaiperspaziale, capiranno in che sistema sono arrivato e verranno acercarmi.- - Va bene, va bene... tralasciami questi particolarifinché non sarai riuscito a provarmi che sei realmente ciò chedici. - - Non preoccuparti, se è una prova che vuoi, l' avrai...Però avrò bisogno del tuo aiuto. - - In che senso? - - Mi serveuna auto per andare dove ho lasciato la mia navetta, quando cisarò arrivato la farò ripartire e mi farò un giretto da questeparti. - - E se poi scappi? - - Non scapperò.. ho solo te ed unragazzo che si chiama Ross come amici qui, non posso fare a menodi voi.- Anche in quel momento Lysa restò ammutolita. - D'accordo vedrò che posso fare... Tieni, spero che ti basti...-Lysa pose a Martin un pezzo di qualcosa che non aveva mai visto,però era buono. - Grazie, Spero che potrò ricambiare un giorno.- Lysa lo guardò e per un momento a Martin sembrò di vederlasorridere, poi si alzò dalla sua sedia e dopo averlo rimesso aterra disse a Martin che lo avrebbe aspettato quel pomeriggio alportone nord dove era di turno. Quindi uscì dopo aver fattomemorizzare al computer della casa la tonalità vocale di Martinper poter far aprire la porta d'ingresso anche a lui.

Continua...

<u>ATTENZIONE:</u>

<u>MK CUF</u> >> "Purtroppo la storia e' incompleta e non hoproprio il tempo di finirla... Il primo capitolo e' unaintroduzione, il secondo e' un flashback e il terzo e' l'iniziovero e proprio. Avevo intenzione di farla molto complessa edarticolata, ma poi gli impegni mi hanno costretto a fermarmi. Sequalcuno volesse continuarla si senta pure libero di farlo....." 



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