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IL Gladiatore

Part I sent by Packy and uploaded on data 13/February/2003 02:00:34


Era quasi mezza notte di quella uggiosa serata di marzo,m'apprestavo ad entrare in un piano bar discosto, non moltofrequentato, effettivamente io era la prima volta che entravo, illocale non era del tipo lussuoso, i dettagli lasciavano adesiderare, quel lunedì sera era semi deserto, al bar solo unacameriera, dalle luci soffuse non è che potessi giudicare sefosse meritevole d'attenzioni, in ogni caso in contro luce la suasilhouette era molto provocante, il pianista non c'eraevidentemente era il giorno di libero, in ogni caso l'ambienteera ovattato da un sottofondo musicale, al bar ordinai un superalcolico, forse con l'illusione di poter dimenticare la mia ex,la quale m'aveva piantato alcune settimane prima, i ricordi diuna lunga relazione vagavano erranti nella mia mente, in cuor miomi sforzavo a non pensarci più, ma nel subconscio le immaginierano indelebili, d'allora non ebbi più occasione di sentirla leavevo anche promesso che non mi sarei fatto più vivo, la miavita, le mie abitudini da casalingo si sono letteralmentetrasformate, avevo passato ben poche serate a casa da quando cieravamo piantati, dopo lunghi pensieri, e alcuni drink, misentivo la mente leggermente annebbiata, era quasi l'una dinotte, chiesi alla cameriera- Quanto ti devo, per i drink?- e mirispose- Sono due Cognac, un Whisky e un Wodka-Orange, allorafanno 45.- .-, non è che io fossi impressionato dal prezzo, inun locale notturno non è una novità, ma restai impressionato daquanto avessi bevuto in poco tempo, evidentemente non avevoancora smaltito il colpo della separazione, posso dire che misentivo solo, nel pagare sentii una voce femminile che provenivadalla penombra del locale, entrando non l'avevo notata, in quantoera escluso che fosse arrivata dopo di me, e questa voce senzavolto diceva- Abbiamo alzato il gomito questa sera, non è vero?-,io restai un attimino allibito e chiesi- Ma mi scusi, io non lavedo o meglio non intravedo la sua fisionomia, ci conosciamo? Chiè lei?-, la donna alzandosi e avvicinandosi a me mi disse- Chisono io, o che cosa faccio in questo locale a quest'ora non hamolta importanza, però mi puoi chiamare Elise, e tu come tichiami?- io restai di stucco, non ero più abituato all'approcciocon il gentil sesso, e stentai a risponderle - Chi io, io michiamo Giorgio!- lei con molta classe- Piacere Giorgio, possooffrirti qualche cosa? Tanto qua chiudono alle due!- io accettai,perché questa donna aveva classe e stile e poi era moltoelegante, il viso non lo avevo ancora visto bene, in ogni casostimai che la signora fosse sulla trentina, questa mia deduzionefu forse per la voce, non so, in ogni caso era solo una miaimpressione, e lei continuò a bersagliarmi di domande- Vivi quain città, cosa fai nella vita, quanti anni hai…-, una cosal'aveva capita da sola e questo dal mio stato d'animoevidentemente, infatti lei mi disse- Su Giorgio non lasciartiandare, di donne ne troverai ancora, su dai io sono in cittàfino a domani e alloggio al Belvedere, e visto che sei cosìcarino e hai anche un bel fisico vuoi passare un'avventuraindimenticabile con me?- Alle sue parole la stanchezza mi passòsubito, era incredibile una bellissima donna m'aveva fatto delleproposte, cose che non capitano tutti i giorni, dopo un attiminole chiesi- Ma scusami Elise, posso chiederti cosa fai tu nellavita, e dove vivi, e se non sono sgarbato quanti anni hai?- aqueste domande, non tutti possono restare indifferenti, ma leiniente senza indugiare disse- Allora iniziamo dall'ultima domandaeh eh, io ho 38 anni, non sono sposata, certo ho avuto alcunerelazioni, ma sono sempre finite male, sono sempre stataraggirata e questo sai non è facile da digerire, poi allaseconda domanda posso dirti che vivo in un paesino a 1 ora daFirenze, ho una grandissima villa, con alcune cameriere e ognitanto arrivano le mie nipotine a trovarmi, ma sostanzialmentesono sola, e nella vita mi occupo di scommesse e competizioni,organizzo manifestazioni dove si scommettono cifre importanti enon solo, tutto questo come hobby in quanto posso vivere direndita, ma su dai cosa fai allora, vieni con me in albergo? Hopreferisci restare qua, da solo?- io con un non poco malcelatoimbarazzo accettai, Elise m'obbligò a lasciar la mia vetturadov'era, per utilizzare la sua, in ogni caso il fatto che eraricca lo testimoniava anche la sua macchina, una Mercedes digrossa cilindrata nuova fiammante, l'albergo era dotato diparcheggio sotterraneo, e un ascensore permetteva alla clientelad'accedere alle stanze senza dover passare dalla reception, neltragitto in macchina e poi mentre salivamo in stanza, approfittaid'ammirare i bellissimi lineamenti di Elise, il tuttosapientemente abbinato ad un trucco non forzato ed un vestitinoda sera mozzafiato e non parliamo dei collant e i tacchi aspillo, aveva si 38 anni, ma non li dimostrava ed era veramentestrafiga, il suo sguardo in ogni caso nascondeva qualche cosa distrano forse un'altra personalità, era una mia impressione, nonpotevo non pensare al fatto che una donna così bella non sifosse ancora accasata, salendo in ascensore prima d'arrivare instanza ebbi ancora la possibilità d'osservare i suoi capellibiondi lunghi abbinati agli occhiali con questa montatura leggerastava molto bene, ad un tratto in ascensore Elise si voltò discatto e mi disse con un sorriso quasi diabolico- Allora, haifinito di studiarmi? Cosa pensi che sia una sgualdrina d'altobordo, in cerca di emozioni?- dicendomi questo s'avvicinò discatto e mi allungò una mano in mezzo alle gambe, e iniziò astringere e continuò- Su dai bel maschione rispondi, ma rispondibene però!- io un po' frastornato e con la minaccia della suamano in mezzo alle mie gambe dissi- Scusami, ma una bella donnanon è facile da ignorare, in ogni caso ho capito che a te piacedominare, e credo anche che piace pure vincere e sempre, non ècosì?- Lei quasi sorpresa disse- Bravo stai imparando bene, dopoin camera continuiamo la lezioncina di ubbidienza, vedrai quandoavrò finto d'istruirti non potrai più disobbedirmi, e poi haiil fisico che piace a me.

- Entrammo e la porta si chiuse alle mie spalle, feci alcunipassi all'interno del piccolo atrio che dava sulla lussuosastanza, mi girai e la vidi, si era appoggiata alla porta ed avevaallargato le gambe, il vestitino stava lentamente alzandosi finoal punto di potergli vedere gli slippini, non fosse abbastanzaaveva allungato la sua mano, la situazione era molto strana,Elise aveva voglia, qualsiasi uomo sarebbe andato in brodo digiuggiole, ma cera qualche cosa che mi sfuggiva, lei muovendosilentamente nella mia direzione mi disse- Su dai lasciati andaredammi la tua manina ecco toccamela, senti e bagnata e adesso mioschiavo odora le dita e poi leccali, poi prima d'andare a lettodi faccio provare qualche cosa di speciale, qualche cosa che tiamplierà i tuoi orizzonti -, infatti dopo esserci svestiti leim'allungò un drink che aveva preparato mentre io ero intoilette, in effetti non feci opposizione, perché tanto quellasera avevo bevuto assai, uno più uno meno! Dopo di che mi sentiisempre più stanco, era come fossi drogato, la sentivo a ridere eprima d'addormentarmi mi disse- Su vai pure dove vuoi, tantoadesso non mi scappi più eh eh eh eh!!- e poi più niente. Ilrumorio del traffico che circolava sulla via antistante l'albergomi svegliò di soprassalto era mattina, in oltre si sentiva dellamusica, l'aria era fresca o meglio ero io che non erocompletamente sotto le coperte ed essendo nudo, d'istinto neltorpore mattutino cerca d'aggiustarmi la coperta, ma era moltopesante inoltre l'ambiente era pervaso da un odore che miricordava qualche cosa, quel odore era dappertutto, sentivo pureElise canticchiare in lontananza, doveva essere in bagno,finalmente riuscii ad aprire gli occhi, evidentemente la seraprima avevo alzato troppo il gomito, e ora ne pagavo leconseguenze, mi accorsi subito però che le coperte del letto nonerano le solite, ed erano umide, cercai d'alzarmi e cascai fuorida quella groviglio di tessuto, era chiaro non erano copertenormali, cascai su una superficie di cotone era immensa, alzai latesta e li realizzai, ero sul letto matrimoniale di Elise, unicoe sconcertante particolare era che la superficie del letto eragrande quanto un campo da calcio, mi voltai e capii pure da doveero sbucato, erano delle mutandine da donna, erano quell diElise, non riuscivo a capacitarmi era una situazione allucinante,ad un tratto la voce do Elise- Finalmente ti sei svegliato mipiccolo amico, ti piace la mia sorpresina?- io allibito non poteiastenermi dal fissarla, non riuscivo ancora a credercitorreggiava sopra di me ed era in piedi ai bordi del letto, eraalta almeno 35-40 metri, o meglio dire che io mi erorimpicciolito, non so se arrivavo ai 7, 8 centimetri, io cercaidi capire e le chiesi-

Ma tu chi sei? Non sei mica Elise la donna che ho conosciutoieri sera, tu hai i capelli neri e corti, e poi sei truccata inun altro modo, cosa m'hai fatto?- lei nel sdraiarsi sul letto perraggiungermi si lasciò andare con una fragorosa risata, venniletteralmente sbalzato in aria dai contraccolpi del materasso,fui costretto ad indietreggiare fino agli slip onde evitarel'impressionante mole e lei mi disse- Ohh certo che sono Elise!Non mi riconosci più?-, Elise si era truccata decisamente inmodo diverso dalla sera prima e poi aveva la capigliaturadiversa, il rossetto era di un viola tenebre che ne facevarisaltare il suo sorriso terrificante, al suo cospetto mi dissesollevando sopra di me i suoi slip usati il giorno prima- Mi sonodivertita con te stanotte, eh eh eh, ma è stato solo l'inizioper te, perché tu ora sei mio schiavo e ti consiglio di nondisobbedirmi, uhuu senti che odorino di zia che lascia questabiancheria, lo sai che li hai dormito quasi tutta la notte? Suodora e lecca un poco…è meglio che ti ci abitui perché ilviaggio fino a casa non sarà breve mhmmm- non realizzai nemmenofu una frazione di secondo, avvolto nelle sue mutandineintrappolato dalle sue possenti dita che continuavano a muoversisenza possibilità di sfuggirgli, a meno che lei non lo volesse.Dopo alcuni minuti di suo divertimento mi tolse le mutande didosso e mi sollevò serrandomi con il pollice e l'indice fino aisuoi occhi e disse- Hai il fisico che cercavo, ma adesso è orad'andare…ehi lo sai che non ti ho nemmeno baciato…-sorridendo continuò dicendomi-…rimediamo subito..- SMACK epoi continuò anche con la lingua a leccarmi tutto il corpo, dopodi che mi disse- Bene ora ti metto li sul tavolino del trucco,così mentre finisco di preparami allo specchio ti possosorvegliare, in quel breve momento ebbi la possibilità di vederepure come era vestita, infatti lo stile non era quella delladonna di classe, ma bensì quella di una sadomasochista, gonnacorta, nera e di pelle, collant scuri e stivaletti neri lucidifino alle caviglie, camicetta di seta bianca con le manichecorte, le si intravedeva il reggi, era si gigantesca, in ognicaso lo spettacolo era sublime, io ero li da una parte trapettini e spazzole varie e i vari pennelli del make-up con irelativi colori e fondo tinte, ogni tanto mi regalava un sorriso,questo unicamente per manifestare la sua superiorità ad untratto esclamò- Bene ho finito, come sono?- io non feci in temponemmeno a risponderle perché lei alzandosi prese un barattolinotrasparente dalla beauty-case credo fosse di plexiglas, e aprendoil coperchio continuò- Tu entri qua per il viaggio, e nonprotestare se no ti caccio nelle mutandine, lo potrei anche fare,ma sai non voglio mica romperti prima di essere a casa eh eh eh-con estrema facilità mi ficcò all'interno e chiuse il coperchioil quale aveva alcune aperture, evidentemente per permettermi direspirare, poi venni sollevato con il barattolo fino al suo visoe la sentii ridere di gusto mentre faceva ruotare il contenitorein avanti e indietro unicamente per sballottarmi, il suo sguardocosì com'era truccata era diabolico e mi fissava consoddisfazione, quasi come un pescatore rimira i suoi vermi, poivenni avvicinato alla sue labbra le quali baciarono il barattolostampando il rossetto sulla parete esterna del contenitore, lesue labbra erano gigantesche, portò il vasetto ad una decina dimetri sopra la beauty-case, e venni lasciato cascare al suointerno, dopo di che venne richiuso, da li la potevo unicamenteudire e percepire i suoi movimenti, in ogni caso chiamò lareception per le valige e poi scese per regolare i conti conl'albergo, io viaggiavo con lei, infatti la beauty-case nonl'aveva mollata, pensai a gridare, ma sarebbe stato inutile,sentii pure la conversazione con l'impiegata della reception chele chiedeva

- Signora ha soggiornato bene da noi? Ha fatto dei buoniacquisti e ha trovato cosa cercava?- Elise rispose- Certo hotrovato un gioiellino, una cosina molto carina- l'impiegatadell'albergo replicò- Bene ci fa veramente piacere, allora per iprossimi acquisti a Milano torni pure da noi per soggiornare-Elise- Si sono stata bene da voi, arrivederci- , io ascoltai confrustrazione e pensai a tutti gli eventi, era impossibile chequalcuno avrebbe potuto mettere in relazione questa donna con lamia scomparsa, infatti al piano bar la cameriera m'aveva vistouscire con un bionda, la mia vettura era rimasta in periferia,all'albergo non m'aveva visto nessuno, ed ora ero alto non piùdi 7 o 8 cm e mi trovavo in un barattolo di plexiglas all'internodi una beauty-case di una ricca signora di classe, probabilmentein futuro sarei diventato parte di una delle tante statistichedella famosissima trasmissione della Rai "Chi l'ha visto",perché era escluso che m'avrebbe liberato, o meglio che qualcunom'avrebbe trovato. Erano almeno tre ore che viaggiavamo, io erotutto intorpidito così rannicchiato, avevamo fatto alcune pause,ma in quelle occasioni non è che mi abbia fatto uscire, si eralimitata unicamente ad prendere il barattolo per rimirami.Finalmente il motore s'arrestò, un contraccolpo e percepii chela beauty-case si stesse spostando, il ritmo del ballonzolare inavanti e indietro era scandito dal rumorio dei passi prodotti dalghiaietto, evidentemente la villa aveva un viale cosparso daquesto tipico materiale, interminabili minuti e finalmente Eliseaprì la custodia e tolse il barattolo, mi guardai attorno,eravamo in una stanza adibita ad ufficio, ammobiliata in stileantico, Elise sorridendo sollevò il barattolo in contro luce, inquell'istante Elise venne raggiunta da una donna, supposi fosseuna segretaria, infatti Elise si voltò e disse- A ciao, Paola,guarda il mio nuovo esemplare, l'ho catturato ieri sera, che nepensi?- Paola con estrema disinvoltura svitò il coperchio,capovolse il vaso facendomi cadere nel suo palmo, e con unaestrema delicatezza iniziò a maneggiarmi senza sforzo alcunodicendo- Mhmm questo è il più carino di tutti, però è ancoraun po' rigido non ha ancora capito che è inutile resisterci,come ti chiami stronzetto?- io cercai di rispondergli- Giorgio,ehi mi fai male ti prego non menarmi!- Paola disse- Penso che tichiamerò Giorgino, ah ah ah ah, Elise a proposito questa nottedue bestioline hanno tentato la fuga, le abbiamo catturate, omeglio è stata una delle cameriere che le ha catturate, lo saicome ha fatto?- Elise- No- Paola ridendo- Con un retino per lefarfalle eh eh eh, dovevi vedere le loro faccine, adesso sonoancora nelle loro gabbie, ma sanno che la punizione sarà quellafinale, sono già tutta eccitata eh eh eh-. Elise- Bene, saràun'occasione per dare l'esempio agli altri, portiamo anche lanostra nuova preda, così anche Giorgio vedrà cosa succede a chinon rispetta le mie regole- Elise seguita da Paola s'incamminòuscendo dalla stanza e prese le scale della cantina, io capii chein quella situazione non ero l'unico, evidentemente la troia neaveva catturati altri, ma a che scopo? La casa o meglio la villastile feudale antico era enorme già vista dalla prospettiva diuna gigantessa, figuratevi dalla mia, in ogni caso il dedalo dicorridoi dei sotterranei era impressionante, finalmente arrivammoin una grande stanza abbastanza luminosa vidi alcune sedie, alcentro c'erano dei tavoli messi a U e sopra i quali erano ripostidei contenitori trasparenti, in ognuno di questi contenitori unpiccolo uomo, erano almeno dieci, Paola s'affrettò ad indicare ifuggiaschi o meglio i disgraziati che la notte prima avevanotentato invano la fuga, una volta individuati Elise sorrise, icontenitori erano di vetro spesso non avevano il coperchio, ma inogni caso i prigionieri alti 7 – 8 cm non potevano scappare,primo perché i lati erano almeno alti 30 cm, per noisignificavano almeno 6 o 7 metri e secondo perché ognuno erasolo in ogni scatola, Elise si voltò verso Paola e chiese

- Ma come hanno fatto ad uscire?- Paola- Pensiamo sia statauna disattenzione di una delle cameriere che gli stava pulendo lescatole e…- Elise interruppe Paola dicendogli- Non ha moltaimportanza, ora gli insegno l'educazione e l'obbedienza- Io eroancora in mano a Paola, infatti Elise allungo le mani nelle duegabbie e prese i due piccoli uomini, li elevò fino alla faccia eli Elise iniziò a leccarli, così solo per umiliarli, e poidisse loro- Abbiamo fatto i cattivelli, ora mi avete dato lospunto per darvi una punizione finale, allora facciamo così, vimetterò a terra e inizierete un incontro di lotta libera, mentrenoi ci sederemmo ad ammirare la vostra esibizione, chi perdemuore, chi vince forse sopravvive- Elise ripose in terra le duevittime, il pavimento era in lastricato in pietra, Paola si eragià accomodata, ed aveva aperto leggermente le gambe e ora avevaallungato la mano alzando leggermente la gonna e stavasicuramente massaggiandosela, Elise fece altrettanto, le duestronze troneggiavano davanti al ring virtuale, dove forse sistava consumando una tragedia, sentì Elise disse- Bene, mieiinsetti, iniziate a menarvi e fateci divertire eh eh eh eh!- lalotta iniziò, la disperazione dei due minuscoli combattenti erapalpabile, le due gigantesche donne si scambiavano sorrisi ecommenti, e si stavano eccitando di brutto, infatti Paola mi fececadere in mezzo alle sue gambe, e con una leggere pressione micostrinse verso la sue enorme figa, le mutandine le aveva giàscostate e mi disse- Eccoti qua finalmente dove ti volevo, mhmm,lecca microbo e se non lo fai vedi cosa ti succede eh eh eh..!-io non mi capacitavo ancora in che razza di tranello fossicaduto, ma ora non mi restava che soddisfare questa puttanella,era enorme e bagnata, al contatto fu una sensazione sgradevole,ma non potevo farci niente ero condannato a leccargliela, ilcombattimento non potevo vederlo, ma dai loro commenti capivo chestesse svolgendo al termine, evidentemente un dei due stavaperdendo, dopo una decina di minuti Elise sbotto con unaesclamazione- Wow che colpo questo, ecco finalmente un vinto edun vincitore, io venni tolto dalla scomoda situazione e Paola midisse

- Ecco piccolo Giorgio, resta li sul bordo della sedia eguarda cosa succede a chi disubbidisce- Paola allargòleggermente le cosce e io mi sporsi fino a vedere i due piccolimiserabili, nel frattempo Elise alzandosi dalla sedia si eraaccesa una sigaretta ed ora era sopra ai due, intanto intravidi,che lo spettacolo non era sfuggito agli altri prigionieri infattii tavoli erano proprio di fronte al spiazzo di lotta. Elise ordinòal vincitore di scostarsi, ubbidì e poi cinicamente lasciòcadere la cenere rovente della sigaretta sopra al condannato, elei rideva, godeva a causare dolore, infatti percepii le grida ele urla di disperazione, poi Elise lasciò cadere la sigarettaarsa a metà vicino allo sconfitto e gli ordinò di raccoglierla,lui ubbidì nel mentre quando proprio lui era vicino allasigaretta alzò un piede e lo schiacciò, ebbi l'impressioned'udire lo scricchiolio delle ossa, una pozza di sangue e poiElise scoppio in una fragorosa risata, come non fosse sufficienterigirò la scarpa come volesse spegnere la sigaretta.L'avversario vincitore terrorizzato fisso la pozza di sangue epoi alzò lo sguardo verso Elise, che a sua volta stavafissandolo, sorrise e disse- E tu cosa pensi adesso, ti holasciato credere che ti avessi risparmiato, ma non è così nonpuoi sfuggire al tuo destino eh eh eh, ti do un margine divantaggio, scappa, corri conto fino al dieci, nove, otto…-Il piccolo uomo iniziò a correre verso la porta semi socchiusaerano almeno 300 metri, mentre Elise- tre, due, uno, zero, eccosto arrivando, non corri abbastanza, ecco preso.- Elise si chinòe lo pigliò alla testa con il pollice e l'indice e lo sollevòfino alla sua faccia e poi si girò e s'avvicinò alle gabbie,agitandolo mostrandolo agli altri prigionieri, il condannatoaveva alzato le sue braccina verso le enormi dita cercando invanodi difendersi, Elise continuò e disse- Ecco cosa succede quandonon si fa quello che si dice, che vi serva da lezione- SQISCHHHHe la testolina venne spappolata il corpo precipitò esanime aterra. Elise continuò- C'è qualcuno che ha forse qualche cosada dire eheheheh?- Paola mi prese in mano e s'avvicinò a Elisedicendogli- Dopo mando giù una cameriera a pulire, e questo cosane facciamo lo lascio qua? Oppure..- Elise- No viene con me, devoistruirlo un poco, lui non sa ancora dell'incontro e cosa dovràfare per parteciparvi, io li non capivo, infatti una volta inufficio Elise disse- Sai tu sei qua con noi, perché io organizzoincontri di lotta, e come avrai capito i lottatori siete voipiccolini, io a questa competizione a livello nazionale vogliovincere e per portare il migliore vi devo selezionare, devotrovare il migliore, quest'anno voglio vincere.- Nel frattempoentrò una ragazza bionda, capelli a caschetto molto carina,evidentemente da come era vestita una cameriera, s'avvicinò altavolo e allungò a Elise un piccolo indumento, Elise mi disse-Ti presento Fabiana, Fabiana il piccolo Giorgio, un nuovolottatore, puoi andare adesso grazie -, la cameriera se ne andòe Elise m'allungò il vestitino e mi disse- Mettitelo, subitovoglio vedere come ti sta- effettivamente era come un saio colorebeige, ma non m'arrivava nemmeno alle ginocchia, inoltre a mo dicintura una piccola corda, una volta indossato Elise sollevandomiesclamò- Ecco il mio piccolo gladiatore, io sono convinta che tudiventerai grande, ah ah ah ah, ti è piaciuta la battuta, staiproprio bene con questo vestitino!

Continua...



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