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IL Gladiatore

Part III sent by Packy and uploaded on data 13/February/2003 02:03:57


Io la guardai un po' perplesso, come perfarle notare che fino ad ora avevo subito cose pazzesche, e chequindi non mi sarei certo stupito in peggio sulla crudeltàgratuita di due diciottenni, Paola s'alzò in piedi e ci disse-Io devo assentarmi, vi lascio nelle mani delle nostre cameriere,buon divertimento eheheheh-. Non capii subito la sadica risata,ma la risposta non tardò ad arrivare, infatti Fabiana, lacameriera che aveva fermato Paola in modo veramenteprovvidenziale era restata li in palestra mentre Paola se ne eraandata, la cameriera la quale mi era stata presentata il giornoprima si era avvicinata fino ad arrivare sopra di noi ed ora conun sorriso sempre in piedi aveva allargato leggermente le cosceed ora se la stava massaggiando con le dita, dal nostro punto divista non ci era difficile notare il fatto che non portavanemmeno le mutandine, dopo un attimo si chinò e ci raccolse e cidisse- Bene finalmente ho un attimino per divertirmi pure io, mivoglio togliere una soddisfazione, ovvero di farmela leccare dadue omini alla stesso tempo...mhmmm, andiamo in camera mia- iofissando il collega di sventura e poi verso Fabiana le chiesi-Hai visto cosa ha fatto Paola agli altri? Lo vedi il pavimento?Non dici niente?- e Fabiana con un tono molto pacato rispose-Certo che ho visto era quello che meritavano, in ogni casopulisco dopo, se è quello che ti turba, e adesso non rompere più,se no ti faccio fare la stessa fine, hai capito coglione che nonsei altro?- io a quel punto non dissi altro e mi rassegnai.

Una volta in camera sua ci depose infondo al letto e lei s'adagiò seduta con la schiena appoggiataalla testata del letto, dopo divaricò le gambe e con il tipicomovimento avanti e indietro dell'indice ci fece segno diraggiungerla, ad alcuni metri della sua vagina d'istinto cifermammo, non si poteva fare a meno di notare che eraeccitatissima, l'aveva bagantissima questo lo si notava pure dalriflesso della peluria unta, lentamente lei abbassò una mano einiziò a toccarsela, si vedeva il suo indice che lentamenteveniva inserito e poi tolto, da li mi era chiaro che non avremmopotuto sfuggirgli, non tardò ad ordinarci- Allora cosaaspettate, datevi da fare che il lavoro è molto, non vorretemica lasciarmi così....leccare è un ordine, guardate che sedevo farvelo fare potrebbe essere peggio, mhmmm.. dai muovetevistronzi- iniziammo a leccare e a fare quello che ci ordinava, nonso quanto tempo passò, credo almeno un oretta, dopo di che lecon malcelata soddisfazione ci disse- Ecco avete ubbidito bene,ora vi riporto nelle vostre prigioni.- Fabiana non si preoccupònemmeno di farci fare un bagno, io avevo ancora addosso ilvestitino del giorno prima, lo tolsi in quanto lasciava tutti gliodori immaginabili, dopo di che prima di lasciarci soli ci disse-Elise torna in serata, e mi ha detto che deciderà chi di voiresterà vivo, lei non sa che ci ha già pensato Paola, almeno inparte, quindi sarà eccitante vedere chi soccomberà eh eh, Ciaobastardi- eravamo stanchissimi ed approfittammo per dormirealcune ore, infatti ci coricammo io nella mia scatola e ilcompagno di sventura nella sua, nelle nostre celle se così sopossono chiamare erano riposti dei piccoli stracci i qualidovevano servire da giacigli, ci svegliammo di soprassalto quandos'accese la luce dello scantinato, guardai meglio era Elise, eramolto elegante indossava un tailleur bianco, s'avvicinò allegabbie di vetro e dall'alto mi disse- Ehi Giorgio svegliati, comeva?- io le risposi- Come vuoi che vada, però non posso far ameno di guardarti, lo sai che sei molto bella così truccata- leisentire quei complimenti allungò una mano e m'afferrò condelicatezza e mi sollevò e mi disse- E tu sai che con queicapelli rossi che hai e la barba di alcuni giorni non sei nientemale, mi sa che mi sto affezionando a te- io con stizza le dissi-Certo che hai un modo tutto tuo di manifestare l'affetto!- e lei-io provo sensazioni ad aver il dominio del sesso maschile, tu nonsai quanto mi sto eccitando ora con te nella mia mano, aproposito ti piaccio così truccata?- io- Si mi piace come sei,con la capigliatura a caschetto e il rossetto viola scuro, ma inparticolare le brillantina sulle palpebre, intrigante...e poi iltuo profumo mi sta letteralmente ubriacando- sul suo palmo eroindifeso e malgrado ero tranquillo e mi stavo eccitando, il fattonon poteva sfuggire di certo infatti il mio membro lentamente sistava alzando, era minuscolo, ma Elise la cosa non sfuggì edisse

- Wow, ma allora non sono balle che miracconti allora meriti un premio aspetta che ti aiuto..- allungòl'indice e iniziò a massaggiarmelo, io non essendo fatto diferro non tardai ad raggiungere l'orgasmo che si risolse in unbel spruzzetto, Elise portò il suo indice alla bocca e lo succhiòavidamente e mi disse- Sei stupendo, mi sa che non mi sto soloaffezionando, ma mi sto pure innamorando, fai attenzione, ..mhmmm...,ma ora andiamo che voglio presentarti Cristina una delle mienipoti che ogni tanto vengono a trovarmi- da come mi reggevanella sua gigantesca mano capii che effettivamente Elise citeneva a me, dopo un attimo ci trovammo in uno dei tanti salottidella villa, venni riposto sul tavolino di cristallo e così ebbila possibilità di alzarmi in piedi mi voltai e restai allibito,finalmente vidi per la prima volta Cristina, la nipotina, allafaccia della nipotina, infatti al confronto Elise che già facevaalmeno 1,85 sembrava piccola, Cristina era almeno 2 metri, eraimpressionante, io mi trovavo sul tavolino nudo, esile, indifesoe lei Cristina oltre a essere enorme aveva pure il fisico dellaculturista, la muscolazione delle gambe faceva impressione, iltutto veniva risaltato da una minigonna provocante, studiando ilsuo abbigliamento capii che non aveva tette, ma bensì duemongolfiere, improvvisamente si chinò divaricando le gambe, dali vidi che le mutandine evidentemente non le indossava, allungòla mano e mi prese esclamando- Wow, questo si che è carino, nonè come gli altri frocetti che hai catturato fino ad ora, guardache bel fisichino che c'ha, ehi come ti chiami coglione ehehehhe?-io le dissi- Come non te l'ha detto Elise, la tua zietta?- e lei-Arrogante lo stronzo, ti farò passare questa boria, tu non haiancora capito con chi hai a che fare, allora ripetiamo ladomanda, come ti chiami?- Cristina stava sorridendo e lentamentepercepivo sul mio corpo la sua ciclopica morsa lentamenteiniziava a serrare, esclamai- Basta ti scongiuro mi chiamoGiorgio- e lei ridendo disse

- Bene hai visto una leggere pressione etu fai tutto quello che ti si chiede....- con l'altra mano alzòleggermente la minigonna e iniziò a massaggiarsela dicendomi-...e questa sera saremo soli, vedrai, imparerai ad odiarmi comenon hai mai odiato nessuno.- in quel momento mentre lei infierivala guardai e non mi sfuggì la possente muscolazione dellebraccia e del torace, il quale veniva risaltato senz'altro dallegigantesche tette, enormi, ma veniva risaltato anche dallamaglietta attillata che le arrivava a malapena all'ombelicoinoltre la sua cute aveva quell'effetto di lucido come fossecosparsa di un unzione o simile, aveva un bel viso,effettivamente era carina, ma non come Elise in ogni caso potevaessere una bella ragazza, capelli neri, lunghi fino ai fianchi elisci, occhi verdi i quali le davano uno sguardo folgorante,l'unica cosa che mi aveva colpito in positivio è che questaAmazzone aveva una bella voce. Elise mi disse mentre ero nellemani della nipote- Allora hai capito, per questa sera ti lascionelle sue mani, domani arriva pure Maura l'altra nipote e vedreteche vi divertirete tutti e tre assieme ehehehe, Paola è via peralcuni giorni, e io mi assento fino a dopo domani....- e poirivolgendosi a Cristina le disse- Ehi Cristina, sappi che al miorientro lo voglio ancora vivo! Hai capito? Non come l'ultimavolta che me lo hai ridato in quattro pezzi contenuti in unabusta!- Cristina reagì e le disse- Uffa, ma allora mi erarimasto bloccato nel tanga quando stavo facendo allenamento, losentivo ad urlare, ma la cosa mi eccitava talmente che continuaicon i pesi, è per quello che si era rotto- Elise- Allora haicapito? Lo voglio vivo al mio rientro, fagli pure tutte leporcate che vuoi, ma non spiaccicarmelo, bye bye- si voltò eusci dal salone, io disperato urlai- Nooo, Elise non abbandonarmi.-Cristina scoppio in una poderosa risata.

Io ero ancora sospeso ad alcune decine dimetri da terra bloccato nella poderosa mano di Cristina, la qualerivolgendosi a me disse- Bene, adesso per alcuni giorni tu tichiamerai stronzo, e ti avverto non contraddirmi, sappi che a menon frega niente se tu debba vivere oppure no, adesso io ho famee tu?...- io effettivamente adesso che ci pensavo era quasi daieri sera che non mangiavo e quindi le risposi- Io si ho fame....-Cristina continuò e aggiunse- Tu ti chiami stronzo, ma io sonola tua dea che ha la facoltà di lasciarti vivere come pureammazzarti in seduta istante, quindi tu mi chiamerai con ilnomignolo di "mia regina", sbaglia una volta e seimorto e sappi che posso anche torturarti prima quindi...pensaciehehehehhe-, venni riposto sull'immenso tavolo della cucina eCristina aprì il frigo e imbandì la tavola con ogni sorta dileccornia, posso dire che mi permise di cibarmi e bere a sazietà,supposi che effettivamente una cosa importante era che glischiavi, per soddisfare ogni loro desiderio fossero in forze.Cristina, l'immensa Cristina con il suo corpo muscoloso possodire che era maestosa, sono convinto che avrebbe potutoimpressionarmi anche se fossi stato di taglia normale, in ognicaso era sazia si rilassò lasciandosi andare sullo schienaledella sedia alzando le braccia sopra la testa si toccò la foltacapigliatura, e allargò le cosce facendomi vedere la sua figa,iniziò a ridere e mi disse- Ora passiamo al piacere, a propositoti piace la mia farfallina? O devo credere che sei anche tu unfrocio?- io allibito le dissi- Mia regina, è così che devochiamati, non è vero?- Cristina con un sorriso- E bravo il miostronzetto, ma rispondimi..- io continuai e le dissi- No perfortuna non sono forcio, almeno quello e posso dirti che leragazze , o meglio il sesso femminile mi è sempre piaciuto, ma ebene che tu sappia che trovarsi davanti una figa alta più di duemetri può inibire anche il più libidinoso degli uomini.-Cristina ribadì- È questo il bello, voi uomini pensate più alsesso che a far felice una donna, siete tutti uguali, quindi ioti devo punire, ti farò fare le cose più umilianti, e adessoprima di andare a fare una doccia, facciamo qualche cosa... vieniqua dalla mia fighetta...la in mezzo alle mie gambine,...tipiacciono i miei muscoli?- io ero terrorizzato dalla sua mole enon riuscì a risponderle, e Cristina continuò

- Va bene non mi vuoi rispondere, alloracomincia a leccare, ma sappi che anche lei e fisicamente dotata,quindi dovrai impegnarti- posso dire che se avesse fatto unadoccia prima mi avrebbe risparmiato anche di dover sentire il suosudore, e l'aveva anche maleodorante, io così piccolino avevo lasfortunata facoltà di sentire ogni minimo odore, la tortura duròuna buona mezz'oretta, dopo di che mi portò in camera sua e sipreparò per farsi una doccia, in cuor mio speravo che mi avrebbelasciato in stanza, ma non fu così, infatti in breve tempo mitrovai con lei sotto la doccia, mia aveva deposto in mezzo aiseni, dicendomi- Assicurati alla mia catenella, se no mi caschi,....-,da quella visuale le tette erano come una falda di un tetto,gigantesche, dopo qualche scossone il calvario finì, mentre sipreparava per la notte mi depose sul lavabo e disse- Ecco cosìsto meglio, ora mi metto qualche cosa per la notte e andiamo avedere un po' di TV, così mi puoi fare ancora qualche giochino,eheheh....hai capito stronzetto?-, Cristina per la notte avevaindossato una maglietta lunga, ai piedi aveva delle ciabatte, manon aveva indossato le mutandine. Mi appoggiò sul divano eaccese la TV, si adagiò e m'allungò uno dei suoi enormi piedidicendomi- Io guardo un po' di TV, mentre tu mi massaggi perbenino il piedino che hai davanti, e poi me lo lecchi,... sappiche non mi dispiacerebbe schiacciarti come un verme, quindi nondisobbedirmi!.-, mentre io lavoravo si divertiva pure adsbattermi in qua e in la con dei leggerissimi movimenti del suoenorme piede, e si divertiva pure. All'improvviso alzo ilginocchio, ecco li ebbi la possibilità di vedere la splendidamuscolazione tipica di chi frequenta le palestre, in quellaposizione però capii cosa aveva in mente Cristina, infatti avevola visuale diretta in mezzo alle sue gambe, era eccitatissima,infatti gliela vedevo bagnata, la guardai e intravidi la sualingua che eroticamente passava le sue bellissima labbra e midisse- Su dai hai già capito, non farti pregare, e vieni a farmifelice che poi ti faccio provare qualche cosa d'interessante.

- io le risposi- Si mia regina...hocapito- risalendo le sue gambe mi resi conto che da quellamontagna di muscoli non c'era scampo. A contatto con la suapeluria Cristina mi spinse contro, ma non si fermo infatti mimise un dito in mezzo alle gambe e continuò, mi ci costrinsedentro, mi sembrava di morire, si divertiva a spingermi in avantie in dietro, dovetti assoggettarmi al suo gioco libidinoso, ognitanto mi lasciava uscire, la tortura continuò quando con unamicidiale morsa, indice pollice, mi portò alla sua bocca e iniziòa succhiarmi, il tutto con una facilità estrema, come stessesucchiando un cioccolatino ripieno di liquore, si destreggiòmolto bene, considerando la sua mole, poi mi disse- E adessovoglio spremerti, voglio vedere il tuo sperma ..eheheh...sappiche prima o dopo cederai anche tu, più resisti più ildivertimento è grande, tu non hai nemmeno idea quante porcate tifaremo passare e adesso spicciati, che voglio umiliarti un poco.-pensai, certo che solo ora mi stava umiliando, io erocompletamente intriso di liquido vaginale e saliva e leiripostomi sul suo enorme palmo sorridendo me lo stavamassaggiando, io ero consapevole che non avrei tardato asoddisfarla, improvvisamente mi diventò eretto e venni, lei miportò alla sua bocca e iniziò a leccarmi tutto, io gridai daldolore, mi stava massacrando, ma lei indifferente continuò, allafine esclamò- Wow, eccezionale, mi sa che ci divertiremo, poisappi che io sono niente in confronto a Maura, lei si che è unavera troietta ahahahh.- io cominciavo a preoccuparmi e le chiesi-Ma è come te, intendo fa del culturismo?

- e lei- No, lei ama il tennis e fa moltofooting ed è più piccolina, io sono 2,01 m e lei e solo 1,95,eheheheh- io li caddi in disperazione e con un grande senso difrustrazione abbassai la testa. Per fortuna prima d'andare aletto Cristina mi portò in bagno e mi lavò perchéeffettivamente facevo schifo, mi chiuse in un cassetto del comòdicendomi- Buona notte microbo, e riposa perché domani è dura.-L'indomani venni svegliato dalla radio sveglia, non avevo la benche minima idea di che ore fossero, ma supposi dal bagliore cheriusciva a filtrare tra un cassetto e l'altro del comò, che eragià mattina inoltrata, evidentemente Cristina essendo in vacanzadalla zia ne approfittava, sentii i movimenti del piumone e loscricchiolio del materasso o meglio della rete del letto, lagigantesca nipotina si stava destando, il cassetto venne aperto eio caddi all'indietro, in mezzo ai suoi slip e al resto dellabiancheria intima, lei a vedermi oltre che a ridere mi disse-Buongiorno, mio piccolo stronzo, hai dormito? Spero di si...sappi che questa mattina arriva pure Maura, ma prima mi devi fareun servizietto, sappi che è una cosa che adoro..- vennisollevato e portato sul lenzuolo del letto poi io ancora un po'assonnato le chiesi- Ma cos'è che adori?- e lei tranquillamentedisse- Allora, adoro alzarmi seduta sul letto e appoggiare laschiena contro la spalliera, mi segui?..- io annui e lei continuò-...Apro le gambe, sappi che non porto slip, poi me la tocco esento che è bagnaticcia, e allora che si fa?- io allora capi ele dissi- Non puoi farmi questo.....- dicendogli così mi afferrò,mi portò davanti al suo viso e ridendo disse ripetendo la frase-...e allora che si fa?

Ma è chiaro si fa un po' di pulizia, haicapito mio piccolo omino delle pulizie ..SLURP SLURP eheheheh- midiede due poderose leccate mi ficcò davanti alla sua vagina, eallargandosi per bene le labbra con le dita mi ordinò- Lavora,schiavo, che dopo andiamo a colazione- non aspettò nemmeno unmio attimo d'esitazione e mi ci obbligò contro, mi sentiisoffocare ma seppi resistere, dopo un quarto d'ora, stufa credomi depose sul comodino e se ne andò in bagno, mi guardai attornonon certo per fuggire, ma bensì per trovare qualche cosa perasciugarmi, infatti ero tutto appiccicaticcio, vidi dietro lalampadina da comodino un pacchetto di fazzoletti di carta, neestrassi uno a stento e finalmente mi asciugai, Cristina si eravestita e uscita dal bagno mi prese e mi portò in sala dapranzo, infatti era già tutto apparecchiato, infatti la servitùera molto efficiente anche se le padrone non erano in casa. Venniappoggiato sul tavolo e mi ritrovai assieme all'altro compagno disventura, ovvero l'unico sopravvissuto alla follia di Paola,Cristina un po' sorpresa si rivolse ad una cameriera- Ehi, ma glialtri dove sono?- la cameriera, questa non era Fabiana,sconsolata disse- Mi spiace, ma con gli altri ha giocato a basketPaola ieri!- Cristina sorpresa e contrariata esclamò- Oracapisco perché Elise mi ha detto di ritornarti tutto intero,allora devo divertirmi solo con l'altro vermiciattolo.

- caricò l'indice della mano sinistracon il pollice e portò la mano contro l'altro malcapitato, eraterrorizzato sapendo che l'impatto con una tale potenza d'urtosarebbe stato fatale, infatti Cristina liberò il colpo sul suopetto il quale volò fino a metà tavola, l'esile corpo restòimmobile, ma dopo un attimo si mosse, lo vide e gli ordinò- Ehiguardo che ti ho dato un colpettino, alzati quando vieni quaprendimi una fettina tostata eheheh, e tu stronzo non pensare direstare a guardare, portami tre o quattro zollette di zucchero,forza scattare schiavi di merda.- a un certo punto spuntò unsorriso sul bel visino di Cristina, e mi chiese- Ti piace lamarmellata?- io le dissi- Si mia regina!- e lei- Bene allora,sali nel mio piattino e prendine quante ne vuoi.. è un ordine senon hai capito!- ubbidii, non passò molto e lei vedendomi nelsuo piatto mi spiaccicò nella montagna di marmellata allafragola e disse- Devi sapere che piace molto anche a me, e poi sein mezzo ci sei tu.. è irresistibile.- mi presi le varie leccatedi rito e poi mi lasciò sul tavolo. Un trambusto in corridoio,la porta s'aprì e poi una grida di gioia, Maura era arrivata,Cristina le volò alle braccia, i convenevoli di circostanza epoi le due s'avvicinarono al tavolo, Maura era una ragazzasnella, ma possente per la sua statura, bionda capelli cortilisci, leggermente mossi, pochissimo trucco, era vestita con deipantaloncini attillati da ciclista ai piedi le tipiche scarpe dabici, mi afferrò e mi disse- Ma che bel vermiciattolo abbiamoqua, tu devi essere quello nuovo, non è vero?- io non risposi, elei agitando violentemente il pugno serrato mi urlò

- Ehi caccola che non sei altro stoparlando con te, forse non hai capito chi comanda qua? Oppurevuoi morire presto?- Cristina la interruppe dicendogli- SaiMaura, la zietta lo rivuole vivo, non ho capito perché, forseper portarlo dalle sue amiche per fargli fare qualche gara delcazzo..- Maura esclamò- Fa niente, mi ci diverto ugualmentesenza romperlo e ora tu microbo vieni a giocare a squash assieme,adesso ti metto giù nella borsa da ginnastica, uscii dalla salae s'incamminò verso gli spogliatoi- mi ritrovai attorniato daisuoi effetti personali, tra cui shampoo per la doccia,deodorante, pettini e spazzole, salva slip e prodotti perl'igiene intima e poi il mio stato d'animo raggelò quando vidiun enorme vibratore un tremendo pene di quatto o cinque metri conun diametro di almeno 80 o 90 centimetri, la lampo della suaborsa da ginnastica s'aprì e vidi subito il suo sorriso maleficoe vedendomi disse- Ti piace il mio giocattolino, questa sera loproviamo assieme, ma ora stai li sulla panchina un attimo, nonandartene via..- lo spogliatoio era dotato di tutti i comfort,armadietti personali, in fondo dopo le doccie, una sauna, mivoltai verso Maura, si era cambiata, ora indossava il tipicovestitino da tennista, polsini, fascia asciuga sudore in testa enaturalmente le scarpe da tennis, allargando le gambe s'abbassòora a busto eretto stava davanti a me e ridendo mi disse- Eh eheh, vedo che non hai ancora capito cosa ti succedo ora, ma èsemplice, vedi qua in mezzo alle gambe che belle mutandine porto,ti piacciono?..- io le risposi a tono- Va a cagare stronza...-non finii la frase lei urlando- Bene, siamo arroganti, il fattoche non possa spiaccicarti da qualche pare non significa che nonpossa torturati a dovere, allora adesso le mutandine te le faccioprovare.. ecco dentro, così mi fai compagnia mentre gioco atennis.- mi ritrovai avvolto dalla sua folta peluria bionda, unpaio di pacche, e poi via sul terreno da gioco, il semplice passomi arrecava forti dolori, ma quando iniziò a correre in avanti eindietro sul terreno, iniziò per me il suo gioco massacro, ognitanto parlando ad alta voce si divertiva a rivolgersi a me,consapevole che mi era del tutto impossibile non sentirla, comepure risponderle, il ballonzolare nei suoi slip durò per almenoun ora buona, ero completamente avvolto dal suo odore e dal suosudore, una sensazione alquanto antipatica.

Finito il gioco Maura rientrò in casa esi spogliò, mi tolse dalla scomoda posizione e mi portò assiemein doccia, mi depose sul porta saponette ed iniziò a lavarsi,devo dire che non era niente male, era molto alta, si non erabella come Cristina ed Elise, ma in ogni caso era carina, devodire che aveva un po' di fianchi e non era perfetta e le tetteerano enormi e malgrado a questo i capezzoli risaltavano, ad untratto venni raggiunto dal getto d'acqua, e poi mi disse- Oralavati anche tu, che fai schifo.- ubbidii ne avevo veramentebisogno, andammo nel locale adiacente alle doccie, la c'eranodegli specchi e dei lavabi con dei tavoli, Maura presel'asciugacapelli e iniziò ad asciugarseli, io ero stato ripostosul piano proprio sotto lo specchio, Maura aveva portato con sela borsa da ginnastica e aveva riposto sul tavolo tutto ilnecessario, dal pettine, al deodorante fino al salva slip. Ad untratto lei mi ordinò- Ehi moscerino, passami il pettine...- iomolto scazzato risposi a tono- Ma perché non te lo prendi dasola?- lei di prima rivoltò verso di me l'asciugacapelli e alzola potenza, ridendo disse- Ora vediamo fino a quando resisti..-ad un certo punto mi sfuggi l'appoggio e venni scaraventatocontro il muro, e lei spense l'apparecchio e mi disse indicandomiil salva slip- Senti carino, lo sai cos'è questo?- io capii dovevoleva arrivare e risposi di si, e lei continuò- Bene ora se nonmi passi il pettine lo rimetto via, riferendosi appunto al salvaslip, e poi ti ci metto te nelle mie mutandine fino a questa seraeheheheh, allora ubbidisci o no?- io mi arresi e a stento, inquanto era abbastanza grande gli portai il pettine. Andammo neglispogliatoi e si vestì, ora indossava le scarpe da tennis, unagonna con dei motivi Scozzesi lunga fino a metà cosca, sopra ilreggi, per forza con quella montagna di tette, e una maglietta,in fondo non era male come ragazza, allungò la mano e mi riposein mezzo al seno dicendomi- Attento a non cadere, e adessoandiamo da Cristina che dobbiamo pensare a qualche bel giochinoda fare con te e quell'altro stronzetto-.

Continua...



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